È difficile tracciare un resoconto razionale della partita di ieri, poiché il solo pensiero delle gesta varesine contro Brindisi regala ancora moltissime emozioni. Non è difficile invece (anzi, è talmente facile da risultare quasi banale) tessere le lodi di Kristjan Kangur, vero e proprio eroe di questo momento della stagione.

LA REAZIONE DI KANGUR E MAYNOR
Nonostante i fischi che anche in questa occasione gli sono stati tributati (da una parte di “tifosi” che evidentemente non hanno ancora capito l’essenza del tifo), l’estone ha disputato un secondo tempo all’insegna dell’eccellenza, che ha sì avuto il suo culmine nel tiro sulla sirena, ma che è stato costruito con tante piccole cose, dai rimbalzi (6)e palle recuperate (4) alla difesa sui cambi e i tiri sugli scarichi. Uno in particolare più importante degli altri. Kangur era stato uno dei giocatori più criticati nelle ultime settimane, come Eric Maynor, che ieri ha dato notevoli segni di ripresa, non tanto nella percentuale al tiro (un rivedibile 40%) quanto nell’atteggiamento mostrato in campo: il play varesino, infatti, ha disputato una buona partita in difesa (memorabile la rubata ai danni di un Goss incredulo) con una disponibilità al sacrificio che raramente aveva fatto vedere questa stagione.

LA GESTIONE DI MORETTI
Non ha convinto del tutto invece la gestione della partita di Moretti, che si è fatto coinvolgere da Sacchetti nella tarantolata girandola di cambi: Meo, potendo contare su un roster dalle spiccate capacità atletiche, ha spesso optato per quintetti piccoli e veloci, costringendo il coach varesino a scelte avventate, soprattutto nell’alternanza della coppia di pivot Anosike-Pelle, che era stata eccellente in queste prime uscite.

FIBA CHAMPIONS LEAGUE
Adesso gli occhi sono puntati alla partita di domani a Klaipeda, contro il Neptunas (3 vinte e 5 perse in campionato, l’ultima in casa dello Zalgiris) che all’esordio in Chanmpions  ha vinto di misura a Usak contro i turchi dello Sportif.

Marco Mastrorilli