Un po’ per dovere d’ospitalità. Un po’ perché è sempre un piacere accogliere con un “Bentornato in categoria!” un coach, Roberto Legramandi, che della serie C1 è già stato protagonista quando il quarto campionato nazionale meritava davvero l’appellativo “Gold”. Il tecnico di Gorla Maggiore, neopromosso con il suo GSO Cerro Maggiore, spaziando a 360 gradi offre il suo punto di vista, del tutto lineare, sul campionato che vedrà il via nel prossimo fine settimana.
“A distanza di cinque anni dalla mia ultima partecipazione attiva in panchina – annota Legramandi -, ritrovo una serie C1 con diverse criticità. Tra queste le più importanti sono ovviamente legata ad una formula che, a mio parere, è inutilmente complicata, per molti versi priva di logica e, se mi si passa il termine, inquietante per i significati che nasconde”.

A quali significati ti riferisci?
“Ritengo che nel voler comprimere il calendario, allungare oltre misura il numero di partite, inserire trasferte onerose e faticose durante la settimana abbia un obiettivo chiaro: trasformare anche la serie C Gold nell’ennesimo campionato professionistico, o para-professionistico. Infatti, è del tutto evidente che le situazioni esposte sopra andranno ad esclusivo vantaggio dei club che, in C1, hanno allestito squadre con giocatori e staff tecnici professionisti. Club che si allenano una decina di volte la settimana con tre-quattro sedute mattutine e, di conseguenza, dispongono di budget e mezzi economico-strutturali che non c’entrano nulla con la categoria. E’ pur vero che alcune disparità sono sempre esistite anche in passato, ma la forbice nelle ultime stagioni si è allargata in modo clamoroso e l’andazzo, in tutta sincerità, non mi piace. Tra l’altro non mi sembra si contestualizzi con una categoria che storicamente è sempre stata legata ad una pallacanestro fatta bene tecnicamente e con grande passione, ma da giocatori e allenatori studenti-lavoratori. Non da professionisti delle “minors”. Come se di questi non ne avessimo già fin troppi…”.

Eventuali suggerimenti?
“Mi è stato spiegato che la formula è stata pensata per rispondere all’esigenza/richiesta avanzata da alcuni club di giocare di più. Benissimo, a quel punto sarebbe stato sufficiente allungare la post-season. Quindi, playoff e playout al meglio delle cinque o sette partite con un calendario più diluito oppure gironi all’italiana corposi. Insomma, detta in poche parole: penso si potesse fare meglio”.

Affrontiamo gli aspetti puramente agonistici: cosa ti aspetti dal campionato per il tuo GSO e come presenti il girone?
“Premessa doverosa: il nostro cammino di avvicinamento al campionato non è stato quello agevole che avevo in mente perché, per puro paradosso, Paolo Rossetti, ovvero l’unico giocatore che comunque aveva più bisogno di inserirsi nei nostri meccanismi, si è fermato quasi subito per noie muscolari. Poi, in considerazione del fatto che Rossetti è tornato a praticare un’attività agonistica costante dopo due stagioni di stop, abbiamo pensato fosse meglio non forzare i tempi di un suo recupero. Così, senza Paolo e con Marranzano a scartamento ridotto per guai fisici, in questo periodo è stato davvero difficile allenarsi al completo e mettere insieme il lavoro che avevo preparato con il mio assistente Mattia Botti. Pertanto, la nostra forma è ancora precaria probabilmente non adeguata agli standard della C1. Lo si è visto in occasione del torneo disputato a Marnate durante il quale abbiamo tenuto benissimo botta per circa 30 minuti, salvo poi crollare proprio perché siamo arrivati in fondo senza più benzina. Detto questo,
mi allineo alle previsioni stilate da buona parte degli addetti ai lavori i quali, alla vigilia, indicano un campionato probabilmente spezzato in due tronconi. Da una parte un gruppetto di squadre – Vigevano, Saronno, Gazzada, Milano 3, Nerviano, la stessa Mortara -, che sembrano più attrezzate. Dall’altra, sette formazioni, noi tra queste, che in un clima di grande equilibrio si giocheranno alla morte i due posti che restano in chiave playoff. La nostra speranza ovviamente è di far parte di queste otto, ma per riuscirci dovremo lottare strenuamente per tutti i 40 minuti e per tutte le partite. E alzare l’asticella delle prestazioni mentali non sarà facilissimo per i miei ragazzi che sono reduci da tre anni complessivamente agevoli. Tuttavia, dovremo provarci e riuscirci in tempi rapidissimi perchè, stante la cervellotica formula, ogni partita sarà importantissima. Quindi, partire col piede giusto e battere Mortara all’esordio sarà vitale”.

Si conclude, come da tradizione, con la tua schedina iniziando dal big-match tra Vigevano e Gazzada.
“Subito una grande partita, tutta da gustare, tra due delle favorite. Dico 1 e solo per il fattore campo”.

Cislago-Erba?
“Ho visto Cislago in grande crescita tecnica e fisica: 1”.

Saronno-Milano 3?
“Saronno è fortissima e molto attrezzata: 1”.

Gallarate-Cermenate?
“Gallarate vola ancora sulle ali dell’entusiasmo: 1”.

Opera-Arcisate?
“Squadre che, per ora, conosco poco. Dico Opera perché gioca in casa: 1”.

Infine, la tua partita: Cerro-Mortara.
“Come dicevo prima, non possiamo sbagliare l’approccio e, anche noi come Gallarate, avremo dentro l’entusiasmo e la carica morale dei debuttanti. Mi auguro che questi elementi, contro la formazione solida e ben allenata da coach Zanellati, possano fare la differenza: 1”.

 

Serie C1 – PRIMA GIORNATA
Cerro Maggiore-Mortara (24/9 ore 18)
Saronno-Milano 3 (23/9 ore 21)
Vigevano-Gazzada (24/9 ore 18)
Cislago-Erba (24/9 ore 18)
Opera-Valceresio Arcisate (24/9 ore 18)
Gallarate-Cermenate (23/9 ore 18.30)
Riposa: Nerviano (24/9 ore 18)

Massimo Turconi