Tempo di voti e di giudizi per la prima categoria che ha messo in archivio un campionato equilibratissimo è affascinante. Con il Gorla Maggiore ancora “vivo” ed impegnato nel terzo turno playoff, ecco il bilancio, i promossi ed i bocciati della stagione 2018/19.

AMICI DELLO SPORT 9: promessa mantenuta per il Cas Sacconago che all’inizio dell’anno aveva dichiarato “Faremo Luino-Cas 14di tutto per vincere il campionato” e così è stato. Ha fatto di tutto questa squadra: ha lottato, ha sofferto, ha dimostrato continuità, ha rincorso, non ha mai mollato e alla fine, dopo sei lunghi anni, torna in promozione passando dalla porta principale. Con un Berton in formato super soprattutto nei momenti cruciali del girone di ritorno (e 3° classificato al premio Pallone d’Oro di Varese Sport), i segreti che hanno condotto i bustocchi al successo sono stati essenzialmente due: società e gruppo pazzeschi, ed un direttore d’orchestra impeccabile. Al terzo anno su questa panchina mister Cau non ha fallito, anzi, si è preso anche la soddisfazione personale di ricevere la “nostra” Panchina d’Oro alle Ville Ponti lo scorso lunedì.
Il Cas è…un sogno trasformatosi in realtà.

GORLA MAGGIORE 8.5: nel girone d’andata li avevamo lasciati come “squadra con cui bisogna sempre fare i conti” e alla gorla-aurora_18luce del secondo posto raggiunto con 60 punti e dei playoff del girone nuovamente vinti, possiamo dire che l’equazione è risolta e che a farlo siano stai proprio mister Contaldo ed i suoi ragazzi. In tanti li avevano visti “più indietro” rispetto allo scorso anno, ed invece il Gorla ha zittito tutti e si è presentato allo post season da favorita, ha tenuto “botta” a due signore squadre, ha dato fiducia a tanti giovani e ha dimostrato che vincere è difficile, ripetersi ancora di più, ma non impossibile. Da sottolineare poi il lavoro di mister Contaldo e del suo staff bravi a gestire il gruppo e a consolidarlo domenica dopo domenica, ma bravi anche a scalare una montagna che sembrava insormontabile. Ora, però, sotto con il terzo turno playoff dall’enorme peso specifico.
Il Gorla Maggiore è…pronto a prendersi la promozione.

AURORA CERRO CANTALUPO 8: guai a dimenticarsi che l’armata di Cerro Maggiore fosse una neopromossa ma guai gorla-aurora_2anche a pensare che la sua stagione potesse essere una comparsata. Con una rosa di altissimo livello, Bortignon e compagni hanno davvero messo in campo un gioco frizzante ed apprezzato da chiunque. L’attacco atomico di 61 reti globali, di cui 45 suddivise fra Luca Ruggeri (25 gol, capocannoniere del girone e pallone d’oro di categoria) e Francesco D’Ascanio (20 gol ed una delle migliori sorprese del gruppo A), ha creato grattacapi a chiunque ed è valso la terza posizione finale. Qualche pecca in più in fase difensiva, la retroguardia ha concesso 36 imbucate, un po’ troppe per arrivare più in alto di così dove alla fine l’ostacolo “insormontabile” è stato il Gorla Maggiore al 2° turno playoff, ma a mister Senziani & co vanno tutti i meriti per “averci fatto divertire”, all’appello mancano “solo” i dettagli.
L’Aurora Cantalupo è (e sarà)…un’ottima protagonista.

FOLGORE LEGNANO 8: li avevevamo lasciati qualche mese fa con un “wow”, oggi lo raddoppiamo e lo eleviamo al Folgorequadrato. Il dubbio era quanto potesse reggere questa squadra, la risposta è arrivata dai diretti interessati che non hanno alzato il piede dall’acceleratore e che alla fine hanno coronato la loro stagione con un 4° posto (55 punti) ed un magnifico playoff. Presentatisi in casa della più quotata Aurora, i legnanesi non hanno affatto sfigurato, anzi hanno persino “rischiato” il colpaccio. Menzione particolare per mister Colombo, bravissimo nel dare ai suoi un’organizzazione che ha fatto la differenza, e per bomber Gazzardi: l’attaccante tornato in queste zone, ha timbrato il cartellino sedici volte, si è classificato quinto al premio Varese Sport, e ha suscitato l’interesse di molti addetti ai lavori. Per sapere cosa ne sarà di questa squadra il prossimo anno ci sarà tempo, ma a questo punto riprovarci pare il minimo indispensabile.
La Folgore Legnano è…da applausi.

AntonianaANTONIANA 7: il brutto voto per la prima parte di campionato è già stato scritto nella pagella di dicembre, ora spazio solo alle lodi. Perchè quando metti in cassaforte appena nove punti e di fronte ti trovi l’Everest sai che armarsi di pazienza, sacrificio, volontà, forza e tutto il resto potrebbe non bastare. Ed invece…è bastato. I giallorossi guidati da mister Pavone hanno davvero compiuto un miracolo grazie ad un girone di ritorno pazzesco in cui i 25 punti conquistati dalla 16° alle 30° giornata, con gol salvezza diretta all’ultimissimo respiro, valgono un sette ed un’infinita serie di applausi.
L’Antoniana è…nothing is impossible.

VanzaghelleseVANZAGHELLESE 6.5: era indubbiamente nella lista delle favorite per vincere il titolo ed invece dopo un ottimo girone d’andata, qualcosa non ha funzionato fino in fondo. Vero che i cambiamenti ad inizio anno sono stati molti, ma “pagare dazio” per questo nei momenti più delicati del girone di ritorno, non può essere un alibi. Bene il gioco, sempre piuttosto fluidio e propositivo, bene anche l’averci creduto anche quando la post season sembrava svanire (i playoff sono arrivati infatti all’ultima giornata), non benissimo però il cinismo ed il carattere che in queste categorie valgono doppio. I numeri dicono 5° piazza, 54 punti, 47 reti fatte e 25 subite.
La Vanzaghellese è…un’occasione persa.

SolbiateseInsubriaSOLBIATESEINSUBRIA 6.5: stessi punti del Cantello Belfortese (37, dietro solo per gli scontri diretti) ai gialloblù artefici di una stagione piuttosto travagliata vanno i meriti per aver condotto in porto la nave che si è ancorata alla prima categoria senza nemmeno passare dai playout. Non sono mancati i momenti di smarrimento, non sono mancate nemmeno le soddisfazioni, al ritorno in questa categoria però non ci si poteva aspettare fosse “un gioco da ragazzi” ed infatti così è stato. Il bilancio finale annovera l’obiettivo raggiunto, quasi in extremis, ma con merito.
La Solbiateseinsubria è…giustezza.

Valceresio VALCERESIO 6: certamente una delle compagini più altalenanti della stagione, quasi inspiegabile il saliscendi che alla fine ha tenuto i ragazzi di mister D’Onofrio fuori, per un solo punto, dai playoff. Se la prima tranche l’ha fatta da padrona la pareggite, la seconda, al contrario, ha visto la squadra più solida  e nonostante qualche scivolone i ragazzi di Arcisate sono rimasti in piedi costruendosi giorno dopo giorno la scaletta per il 5° posto. Una volta varcato il confine, la forza per non farsi sopraffare è venuta meno proprio sul più bello. All’ultima giornata, in casa di un Tradate fatto di “solo” orgoglio, perdere è valso il “suicidio sportivo”. Treno perso e addio sogni di gloria, ma tirata la linea bisogna fare i conti con un attacco troppo labile (39 reti siglate) ed una difesa, invece, tutta d’un pezzo (23 reti subite, la migliore del campionato).
La Valceresio è…un gustoso gelato al sole.

TradateTRADATE 6: ci si aspettava di più, inutile nasconderlo, e ci si aspettava di più perchè la stagione precedente pareva più di un indizio. Galluzzo e soci dopo aver interrotto l’esperienza Belvisi, hanno avuto come guida mister Garantola, tecnico tutt’altro che arrendevole. Messe in cantina con largo anticipo le occasioni per guadagnarsi la post season, i tradatesi non hanno però perso il bandolo della matassa, salvezza garantita e prove d’orgoglio fino alla fine che hanno dato ancora più credibilità ad un campionato davvero equilibrato. Alla fine tutto ciò è valso la 7° piazza frutto dei 44 punti conquistati. Ora c’è da capire, però, quale strada intraprendere per il prossimo anno: big o salvezza tranquilla?
Il Tradate è…rimasta sul trampolino.

IspraISPRA 6: tante vicissitudini che hanno compromesso l’annata biancorossa, dove i presupposti erano quelli di stare il più in alto possibile. Ma il fatal dicembre ha visto numerosi cambi sia nella rosa sia in panchina con mister Pasetti subentrato a mister Colombo. La formazione biancorossa è stata brava nel rimettersi in piedi dopo un girone d’andata preoccupante, anche se per lo sprint finale ha finito la benzina. Alla fine i punti raccolti sono stati 41 (8° posizione), spicca quel 51 alla casella gol fatti (2° miglior attacco del girone), peccato però non averli distribuiti meglio, saremmo probabilmente qui a parlare di un altro finale. Da lodare la stagione di Davide Golisciano: il centrocampista numero dieci si è confermato a grandissimi livelli e per poco non si è aggiudicato il secondo pallone d’oro consecutivo.
L’Ispra è…una rincorsa a metà.

SAN MARCO 6: dopo un positivo girone d’andata, dopo una serie di prestazioni più che convincenti, ci si aspettava che a san marco festeggia salvezzaqueste seguissero numeri e risultati, mancati invece domenica dopo domenica. La situazione è andata complicandosi oltre l’immaginabile, con tanto di avvicendamento in panchina tra mister Marchiorato e mister Efrel, e quando ti presenti all’ultima giornata nel derby con l’Antoniana praticamente senza via di fughe sai che di fronte a te ci saranno i centottanta minuti più duri di sempre. Dentro o fuori i playout con il Brebbia, affrontati per di più da sfavorita, hanno visto il gruppo farla da padrona e messo a dura prova le coronarie di tutti i biancoblù (anche perché il cardiopalma non è mai mancato nemmeno in questa duplice sfida).
La San Marco è…fiuuuuuuuuu!

CantelloCANTELLO BELFORTESE 5: insufficienza senza sconti per il Cantello Belfortese che ha messo in bacheca l’annata che non ci si aspettava. Nonostante gli ottimi propositi, nonostante due reparti su tre fatti di grandi certezze (e grandi nomi), si paga dazio soprattuto  per un attacco scarno sotto ogni punto di vista ma non solo per questo. L’assenza prolungata del bomber di casa Markaj è valsa la mancanza di alternative valide che potessero tenere a galla i biancorossi. I Criscimanni boys a galla ci sono rimasti solo per quanto riguarda la salvezza vera e propria, raggiunta grazie al 9° posto e ai 37 punti globali, ma di salvabile in questa stagione c’è davvero poco. Nella seconda parte del 2019 i varesini sapranno ridarsi un tono?
Il Cantello Belfortese è…un diritto (e dovere) di riscatto.

ArsagheseARSAGHESE 5: altra delusione di questo campionato la squadra che negli ultimi due anni si era giocata altrettanti playoff e che invece in questa stagione ha vissuto costantemente nelle sabbie mobili. Qualcosa è mancato, qualche scelta non è stata azzeccata, anche la sfortuna ci ha messo del suo riempiendo spesso l’infermeria, ma i numeri parlano chiaro e alle 41 reti fatte si contrappongono le 42 subite, mentre la classifica colloca gli uomini di Marsich in 11° posizione (36 punti). Poco altro da aggiungere in una stagione storta e buia dove la salvezza è stata un sospito di sollievo sopraggiunto agli sgoccioli.
L’Arsaghese è…incappata in un’annata no.

LuinoLUINO MACCAGNO 4.5: a differenza di Tre Valli e Brebbia qui non ci sono stati proclami né illusioni da mille e una notte, si sapeva a priori fosse un’annata difficile. Dopo il miracolo salvezza della passata stagione, i rossoblù non sono riusciti a ripetersi ed in realtà non hanno mai alimentato speranze di poter accendere la luce in un tunnel senza finestre nè interrutori. Ultima piazza con appena 9 lunghezze, 20 reti fatte, 83 subite, non lasciano scampo e risucchiano la squadra di Cracas in seconda categoria.
Il Luino Maccagno è…un pugile al tappeto.

BrebbiaBREBBIA 4: il doppio salto all’indietro da una piazza così fa male ed in pagella vale proprio un “votaccio”. I ragazzi del Brebbia sicuramente ci hanno provato con buona volontà, ma i cambiamenti repentini e continui all’interno dello staff e della rosa, si sono ripercossi sulla squadra e sono risultati un prezzo carissimo da pagare con la seconda retrocessione in due anni. I numeri la dicono lunga: 13esimi con 32 punti, 35 gol fatti, 53 subiti, al playout con il pareggio tra i risultati plausibili per salvarsi devi, però, necessariamente fare qualcosa in più altrimenti. Così non è stato, si ripartirà dalla seconda categoria.
Il Brebbia è…un duro esame di coscienza.

Tre ValliUNION TRE VALLI 4: male, malissimo anche l’Union Tre Valli. Partiti tra i grandi proclami, con nomi di assoluto livello, i neroverdi non hanno mai fatto parte del campionato che contava e nell’incredulità più totale hanno percorso un cammino fatto solo di rincorse proibitive, rivelatesi poi infinite. Numeri impietosi: penultima piazza con 20 punti, 26 gol messi a segno, ben 63 subiti, nemmeno l’ombra di un playout che potesse salvare il salvabile.
L’Union Tre Valli è…in ginocchio sui ceci dietro la lavagna.

 

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Mariella Lamonica