Dobbiamo scendere in campo ed essere più forti del momento che stiamo vivendo”. Idee chiare per Ezio Rossi alla vigilia del derby Castellanzese-Città di Varese. Momenti diametralmente differenti per le due squadre: i biancorossi sono in piena crisi di risultati, mentre i neroverdi hanno inanellato un filotto positivo che non vogliono certo interrompere.

“Ho visto le due versioni della Castellanzese – continua Rossi –: con il 4-3-3 giocavano davvero bene, ma nelle ultime tre partite hanno acquisito quella concretezza che dobbiamo avere anche noi. Dalla loro hanno uno dei giocatori più forti del campionato, Chessa, che contro il Bra è stato dominante, e anche Mecca è un giovane molto forte, bravo negli inserimenti che ha anche imparato a far gol. A parte le individualità importanti sono una squadra solida a livello difensivo, che bada al sodo, e ha attaccanti di categoria bravi a fare il loro dovere”.

E il Città di Varese? “Dobbiamo ripartire dal primo tempo visto contro l’Arconatese. Ai ragazzi ho detto che difficilmente si può dominare una partita per 90’ minuti, perché le partite sono fatte da episodi che dobbiamo obbligatoriamente riuscire a far girare a nostro favore; serve l’ormai famosa determinazione sotto porta. Io quando vedo la squadra allenarsi sono sempre fiducioso e mi aspetto una grande prova domani”. Contro l’Arconatese si è vista una reazione, a seguito dello 0-1, mai vista in stagione ed è da quella grinta che il Varese deve trovare la forza di continuare a reagire. È proprio Rossi a sottolinearlo: “Quando si vivono situazioni del genere non bisogna pensare a cosa è successo nelle scorse partite, ma occorre mettersi in testa di fare bene a partire dalla prossima sfida. Mercoledì abbiamo reagito bene dopo il primo gol, mentre dopo il secondo ci sono stati dei minuti di sbandamento; ciò non toglie che una reazione c’è comunque stata con la traversa di Mapelli e l’errore clamoroso di Fall”.

Per domani ci sarà qualche cambio nell’undici titolare: “Balla è tornato disponibile – conferma Rossi – e anche se si è allenato poco sarà della partita perché è un animale da gara; purtroppo Lillo ha avuto un piccolo problema al ginocchio, non è al 100%, motivo per cui credo che farò una staffetta fra i due”. Capelli e Minaj dovrebbero essere sicuri della maglia da titolare, anche se il mister non scioglie i dubbi relativi al centrocampo: vertice alto o vertice basso? “Vedrete domani” chiosa Rossi. Di sicuro ci sarà Gazo, apparso in splendida forma contro l’Arconatese; Guitto potrebbe tornare titolare, affiancato anche da Scampini, ma non è da scartare un’altra sua esclusione per far spazio a Romeo. Scelte pressoché scontate dietro dove c’è apprensione per le condizioni di Parpinel: se non dovesse recuperare dal risentimento accusato, sarà il neoacquisto Giancarlo Aprile a prendere il posto in mezzo alla difesa a fianco di Mapelli. Turnover sulle fasce con Negri e Petito titolari, mentre è confermato Lassi tra i pali in attesa del rientro di Siaulys.

La partita di domani sarà fondamentale soprattutto per far capire a che punto sia il percorso di crescita del Città di Varese a livello mentale. Dal canto suo, Rossi vanta una certa esperienza e sa come ci si deve comportare: “Quando si è ultimi non bisogna aver paura. Ieri ho letto una frase molto bella che condivido appieno: tutti abbiamo paura, ma è necessario vincere la paura avendo coraggio. Nella mia carriera mi sono già trovato ad affrontare situazioni del genere perché, ad esempio, al Milano City eravamo messi peggio e ci siamo salvati; poi quando sono tornato al Treviso in Serie B ho portato la squadra dall’ultimo al nono posto, mentre a Gallipoli non è andata bene, anche se in quel caso la situazione era davvero irrimediabile. Con questo voglio dire che malgrado le diverse situazioni occorre sempre essere sé stessi: io sono sempre uguale, perché quando vincevo i campionati con la Triestina facevo le stesse cose che faccio ora. Anzi, adesso sono molto più coinvolto perché qui a Varese vedo un’opportunità per tornare nel calcio che conta che altre piazze della Serie D non possono dare. Io, i giocatori e la società ci stiamo mettendo anima e cuore: siamo disposti a mangiare fango per tutta la stagione pur di arrivare ad una briciola di zucchero a fine stagione”.

Matteo Carraro

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