La dura vita del preparatore dei portieri…di calcio femminile. Ivan Turetta è un perno fondamentale delle Azalee calcio femminile, causa che ha sposato 5 anni fa e su cui ha puntato molto del suo futuro.
Dai pulcini alla prima squadra, nelle ultime due stagioni è stato un all-in quello di Ivan (dotato anche di patentino federale ndr) che a poco a poco ha preso in mano tutto il settore giovanile gallaratese fino ai portieri della serie C. “Devo dire che ho trovato un ambiente fantastico, una famiglia, dovrei ringraziare tante persone per questo ma voglio fare un nome, Giorgio Nolli, un collega diventato amico che 5 anni fa mi ha permesso di stare sul campo con lui e di imparare tantissimo, ancora oggi abbiamo un ottimo rapporto professionale”. 

Eppure l’inizio di questa avventura in questo ruolo avvenne un po’ di tempo fa con l’Azzurro Locate, fin quando un giorno…
Fin quando un giorno un mio amico mi chiese una mano ad allenare il Sumirago femminile, squadra iscritta al campionato Csi, e un po’ per gioco mi sono avvicinato al ruolo che occupo tutt’ora, devo dire, però, che mi sono accorto subito di quanto questo fosse un mondo speciale, ecco perché non l’ho più lasciato”.

Qual è la cosa che ti piace di più o che apprezzi di più delle “donne-portiere?”
Mi piace la loro dedizione al lavoro, il loro non lamentarsi mai della fatica, tra un preparatore uomo ed un portiere donna si instaura un rapporto particolare, di grande fiducia, che permette di stimolare sempre la giocatrice per ottenere, in cambio, qualcosa in più, anche quello che non ti aspetti”.

E quali sono invece le differenze tra le “piccole” e le “grandi” a livello di approccio?
In realtà l’approccio è lo stesso, è normale che avere a che fare con età diverse comporta una gestione diversa, ma a livello pratico posso dire che con le più giovani si punta di più sull’aspetto tecnico mentre con le ragazze già formate viene più curata la performance nel suo complesso”.

Lo scorso anno hai fatto un passo in più ovvero dare vita alla scuola portieri “Tutte in porta”, ci spieghi di cosa si tratta?
Sì, la scorsa stagione in collaborazione con AIAP ovvero Associazione Italiana Allenatori Portieri è nata “Tutte in porta” ovvero una scuola per avvicinare non tante le ragazze al mondo del calcio quanto le giocatrici al ruolo del portiere; è un’occasione frutto di un progetto nazionale in cui ci si confronta molto, si lanciano idee fra colleghi, proposte, si viaggia verso una direzione comune appellandoci un po’ anche alla tradizione italiana che racconta, da sempre, di un passato che da questo punto di vista insegna molto”.

Capitolo prima squadra: la rosa conta Alexia Mazzon, Federica Migliazza e Rossella Presutti, tre portieri di prim’ordine, come ti stai trovando?
Devo dire che sono molto fortunato ad allenare giocatrici di questo calibro, hanno tutte caratteristiche diverse ma grandi capacità, Migliazza è la più giovane e forse per questo quella che ha stupito di più fino adesso, anche perché arriva da una categoria inferiore, Mazzon e Presutti sono due senatrici di grandissima esperienza”.

I risultati però non sempre combaciano con le prestazioni, vedi sconfitta casalinga in casa con il Torino Women…
Devo dire che nelle ultime uscite in generale la squadra non ha brillato, anche se con un po’ di lucidità in più in fase offensiva probabilmente avremmo portato a casa qualche punto in più, ma quello che dico sempre alla ragazze è che si tratta di un discorso collettivo, si vince e si perde insieme, non conta l’errore del singolo, bisogna continuare a lavorare sodo come stiamo facendo perché il lavoro paga sempre, io poi sono estremamente convinto del valore di queste ragazze così come sono convinto che il carattere si formi nei momenti difficili, com’è il detto? Tempi facili fanno uomini deboli e tempi difficili fanno uomini forti?”.

Che gara ti aspetti domenica contro il Campomorone?
Sinceramente mi aspetto una grande gara, perché questa settimana abbiamo resettato un po’ tutti cercando di analizzare lucidamente la situazione per capire al meglio i nostri errori, non sarà semplice, anzi, ma conto sulla voglia di rivalsa delle nostre ragazze”.

In generale invece cosa ti aspetti per i preparatori dei portieri in futuro?
C’è una lotta che dura da un po’ in federazione, ovvero quella dello slot allenatori portieri in panchina durante le partite, sarebbe un bel traguardo per noi, un bel riconoscimento per il lavoro che facciamo ma anche il giusto seguito per l’evoluzione e la crescita del nostro ruolo, in realtà siamo da sempre un tassello fondamentale dello staff di una squadra, poi però siamo relegati in tribuna a vedere le gare…è una battaglia dura ma so che se rimaniamo uniti riusciremo a spuntarla”.

L’appuntamento con la serie C è per domenica 28 febbraio ore 14.30: Campomorone Lady – Azalee Calcio Femminile.

Mariella Lamonica

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