La maglia biancorossa numero 11 non è la sola cosa che Alessandro Capelli si è messo sulle spalle quest’anno, dato che l’attaccante tuttofare classe ’97 si è preso carico della responsabilità di trascinare il Città di Varese fuori dalla zona retrocessione nel momento più difficile della stagione. Indimenticabili, per la cronaca di quest’anno, le tre reti siglate in tre quattro giorni a Vado e Legnano (doppietta) che hanno permesso al Varese di imprimere lo scatto decisivo per restare in Serie D. Con i suoi 8 gol, inoltre, è il miglior marcatore della squadra; se a questo aggiungiamo anche gli assist e le giocate di livello, ecco spiegata la sua nomination da parte dei mister.

Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Ho esordito con il Monza, la squadra della mia città, in Serie D e già questo è per me un bellissimo ricordo. Da lì è iniziata la mia carriera da calciatore e mi sono tolto una grandissima soddisfazione vincendo il campionato (Serie D ndr) con la Pro Sesto; seppur macchiata dal Covid, è stata per me una stagione importante e quella vittoria la sento totalmente mia. Poi è arrivato il Città di Varese e, nonostante le mille difficoltà, anche qui mi sono tolto grandi soddisfazioni”.

I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Serie D (girone A). Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“È un’annata che porterò sempre con me perché è stata la stagione in cui sono maturato di più. Mister Rossi mi ha dato una grossa mano e mi sento davvero più maturo rispetto all’estate scorsa. Sono moderatamente soddisfatto per quanto riguarda le mie prestazioni, anche se so che avrei potuto fare qualcosina in più, mentre a livello di squadra ci dispiace non aver raggiunto la parte sinistra della classifica. Siamo partiti tardi, senza basi, ma pian piano siamo venuti fuori e abbiamo conquistato l’obiettivo minimo della salvezza”.

A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Sarò sincero: non ho un calciatore preferito e, di conseguenza, non ho un modello di riferimento cui ispirarmi. Quando gioco penso semplicemente a dare il meglio”.

A chi dedicheresti l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Sarebbe innanzitutto una grande soddisfazione per me vincerlo vestendo la maglia del Varese, ma senz’altro lo dedicherei alla mia famiglia e in particolar modo a mia mamma che mi è sempre stata vicina”.

Guardando al futuro, dove giocherai l’anno prossimo? Cosa bolle in pentola a riguardo?
“Al momento ancora nulla. Sicuramente io vorrei rimanere perché qui mi trovo davvero bene e si è creato un gran feeling con tutti; quando arriverà il momento mi siederò al tavolo con la società a valuteremo il nostro futuro”.

Matteo Carraro

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