Aspettando il rinnovo per un’ultima (?) stagione da capitano in campo (sarebbe la settima in biancoblu per una storia nata esattamente 20 anni fa), Riccardo Colombo entra nell’Arca di Gloria della città che l’ha adottato pur non avendogli regalato i natali. Eccesso di enfasi? Può essere. Ma il riconoscimento ricevuto ieri dal fagnanese in occasione della Giornata del Ringraziamento per la patronale cittadina di Busto Arsizio va ben oltre la virtuale medaglia al valore sportivo guadagnata per il gesto di fair play dello scorso 18 aprile a Gorgonzola (rigore rifiutato con la Giana a dispetto del fischio arbitrale). Rappresenta invece una mirabile identificazione con il mood proprio dei 5 campanili. Quale? Beh, San Giovanni (si sa) non fa inganni, un principio che Ricky ha messo a frutto anteponendolo al risultato (per quanto cruciale), di una partita. Perché una carriera, una fascia e una maglia valgono più di qualche punto in più in classifica. Sdoganando così il passo da bustese a bustocco ad honorem.

Alla presenza delle massime autorità cittadine (il Sindaco Emanuele Antonelli, l’intera giunta tra cui, per competenza, l’Assessore allo Sport Laura Rogora), e della Presidentessa della Pro Patria Patrizia Testa, la cerimonia presso il cortile di Palazzo Gilardoni ha visto celebrare personalità, istituzioni civili e società sportive (a partire dai tricolori della Pro Patria Ginnastica e della Busto Nuoto Sincronizzato oltre alla meritoria attività della Pad Cuffie Colorate). A breve (forse addirittura a brevissimo), Turotti e il neoallenatore Prina dovrebbero sciogliere la riserva rispetto al futuro di Riccardo Colombo. Tutto fa pensare che lo vedremo ancora in campo. Non certo (e non solo) per mere ragioni onorarie. Ma perché a quasi 39 anni (1 dicembre), sul piano tecnico ci può ancora tranquillamente stare.                          

Giovanni Castiglioni  

(Foto Città di Busto Arsizio Official Facebook)

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