Il sedicesimo posto in campionato, in una stagione normale, avrebbe significato playout per non retrocedere. Quest’anno, invece, al Città di Varese è andata bene e, anche con un piazzamento al di sotto delle aspettative, la salvezza è arrivata comunque. Intendiamoci, nessuno pretendeva di vedere il Varese vincere il campionato già alla prima stagione in Serie D, ma era quantomeno preventivabile (la stessa società l’ha sempre ribadito) finire nella parte sinistra della classifica.

Dopo un girone d’andata da dimenticare, quello di ritorno ha visto i biancorossi trovare un minimo di continuità di risultati (le tre vittorie consecutive contro Derthona, Legnano e Sestri Levante hanno dato una bella boccata d’ossigeno) e tanto è bastato per schiodarsi dalle ultimissime posizioni. Come va valutato il bicchiere? Nel complesso l’obiettivo minore, quello della salvezza, è stato portato a casa e a livello di prestazioni la squadra ha dimostrato di non sfigurare affatto contro le big del campionato. È mancata l’esperienza, la malizia e l’astuzia che mister Rossi ha cercato di trasmettere al gruppo e, soprattutto, è mancato il centravanti in grado di risolvere le partite da solo. Al netto di tutto, però, il bicchiere si può vedere mezzo pieno: sarà compito della società la prossima stagione riempirlo del tutto evitando di svuotarlo. Nel frattempo, riassumiamo la stagione attraverso il nostro pagellone e cominciamo, quest’oggi, con il reparto arretrato; ecco i voti e i giudizi di portieri e difensori:

PORTIERI

Ovidijus Siaulys 6 – Nelle prime due giornate di campionato aveva dato l’impressione di essere, a tratti, davvero insuperabile. Poi l’infortunio e dal suo ritorno sono emerse lacune preoccupanti che in alcune circostanze sono state pagate a caro prezzo. 26 gol subìti in 26 presenze: ciò significa che il Varese parte quasi sempre con un gol di svantaggio e questa statistica (ammesso che sia ancora lui il portiere biancorosso l’anno prossimo) dovrà necessariamente essere migliorata per ambire ad altre posizioni. In ogni caso ha dimostrato anche grande reattività e in tante altre occasioni ha levato le castagne dal fuoco salvando la squadra per cui il suo giudizio non può che essere sufficiente. Incostante.

Marco Lassi 5.5 – In 12 presenze ha raccolto per 18 volte il pallone in fondo al sacco. Ovviamente non gli si potevano chiedere miracoli da Serie A, considerando che non doveva certo essere il titolare e si è ritrovato dal nulla catapultato a difendere i pali biancorossi dopo l’infortunio di Siaulys, ma in alcune occasioni la sua inesperienza è pesata tantissimo (vedi il 2-2 contro la Lavagnese). Come il collega, tuttavia, ha dimostrato anche di avere qualità importanti che dovrà coltivare per costruirsi una carriera di tutto rispetto. Acerbo.

Amadou Fall ng – Qualche convocazione per il classe ’05 che però si è sempre accomodato in panchina. Ha però avuto modo di mettersi in luce durante gli allenamenti e il ragazzo promette bene.

DIFENSORI

Francesco Mapelli 7 – Esordio da dimenticare, ma con grinta e determinazione si riscatta disputando un’ottima stagione; i problemi più grandi del Varese non sono certo imputabili alla difesa. Dopo l’infortunio di Disabato si assume la responsabilità di essere il capitano di questa squadra e lo fa con autorevolezza: se ha collezionato 36 presenze su 38 partite (con un gol a Borgosesia) un motivo c’è. Leader.

Gianluca Parpinel 7 – Il fiore è sbocciato, e anche bene. Nella prima parte di stagione non si era praticamente mai visto e all’inizio non sembrava che mister Rossi avesse intenzione di usarlo. Invece contro l’Arconatese c’è stata la svolta: da titolare sforna una prestazione assolutamente sufficiente (nonostante la sconfitta) e da lì ha messo le radici nella difesa biancorossa. Il classe 0’1 ha giocato con la grinta e l’esperienza di un veterano dimostrando anche di avere un piedino niente male. Peccato che il gol non sia arrivato, ma la sua presenza è stata fondamentale per il Varese al punto che gli avversari hanno subito capito una cosa: dalle sue parti non si passa. Muro.

Gabriele Quitadamo 7 – Quando lasci una squadra che lotta per il vertice e sposi il progetto di una società in piena zona retrocessione significa che hai coraggio, voglia, determinazione e passione. Il jolly della difesa classe ’94 ha dimostrato tutto ciò nel passaggio da Messina a Varese e, dopo una comprensibile fase di ambientamento, si è dimostrato imprescindibile grazie ad una serie di prestazioni di livello assoluto. Determinante.

Giancarlo Aprile 6.5 – Arrivato a gennaio per sopperire alle tante defezioni di reparto, sembrava sul punto di andarsene già sul finire del mercato invernale. Rossi l’ha convinto a restare e per fortuna del Varese così è stato: nel momento del bisogno il classe ’99 ha risposto presente disputando sempre partire ordinate e pulite, preferendo la sostanza all’estetica, e rivelandosi un ottimo sostituto dei tre titolari. Prezioso.
Yuri Giugno 6.5
– Da quando è arrivato ha dimostrato di poter dare tutto un altro ritmo alla fascia destra del Varese e le sue prestazioni hanno lasciato ben sperare. Poi, purtroppo, il ginocchio ha fatto crack e la sua assenza si è sentita eccome nell’ultima parte della stagione; ha giocato poco, ma il voto, così come la riconferma, se lo merita tutto. Promessa.

Emanuele Marcaletti 6.5 – Basterebbe fare copia e incolla della pagella di Giugno. Il ragazzo proveniente dal vivaio dell’Atalanta ha fin da subito impressionato per il suo carisma e per le sue doti atletiche, roba che con un 2002 hanno poco a che vedere. Se non altro ha avuto modo di giocare leggermente di più rispetto a Giugno, ma anche per lui ad un certo punto il ginocchio ha detto basta troncandogli la stagione. Il Varese ripartirà da lui. Predestinato.

Francesco Nicastri 6 – Difficile valutare la sua stagione perché ha sfornato partite assolutamente sufficienti a match totalmente insufficienti. Nel complesso ha sempre dimostrato di avere un’ottima prestanza fisica e buone doti tecniche, ma a livello caratteriale ci sono evidenti lacune. Si porta a casa due assist e zero ammonizioni; per qualcuno potrebbe essere un pregio, per altri un difetto sintomo di poca aggressività. Se trovasse un pizzico di consapevolezza in più potrebbe diventare un elemento davvero prezioso per qualsiasi squadra. Altalenante.

Tommaso Polo 6 – Torna a giocare con continuità dopo gli infortuni di Giugno e Marcaletti, segno che mister Rossi non lo vedeva certo come una pedina inamovibile. Nel momento in cui è stato chiamato in causa, comunque, ha bene o male sempre risposto presente: anche nel suo caso è mancata un pizzico di aggressività soprattutto in fase difensiva. Il terzino destro classe ’98 ha infatti dimostrato una buona propensione alla fase offensiva riuscendo anche a segnare un gol contro la Castellanzese. Promosso.

Davide Petito 5.5 – Conferma le sensazioni della prima parte di stagione: da quando arriva Marcaletti (con Nicastri riserva) non vede più il campo e torna ad essere convocato solo nel momento del bisogno. Gli va comunque dato il merito di aver disputato alcuni buoni spezzoni di partita, anche se ovviamente ciò non basta a raggiungere una sufficienza piena. Incompiuto .

Alessandro Negri 5 – Chi l’ha visto? Abbastanza presente nella prima parte dell’era Rossi, sparisce dai radar dopo il colpo alla testa preso contro la Castellanzese. Da lì 15 minuti contro l’Imperia e altri 15 contro il Fossano, poi il nulla: mister Rossi non l’ha reputato all’altezza di questa squadra. Sparito.

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Matteo Carraro

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