Nella serata di lunedì il ristorante “La Madonnina” di Cantello ha steso il tappeto rosso e spalancato le porte al “Premio Cantello – Paese dello Sport” accogliendo vip e addetti ai lavori per una manifestazione tornata alle luci della ribalta dopo 17 anni.

Da un’idea dell’amministrazione comunale e di Mattia Andriolo, giornalista di Rete 55 originario di Cantello e presentatore della serata, l’evento si è fatto largo prima come idea e poi nel concreto, nel momento più critico a causa di una pandemia che, fra le tante, ha decisamente bloccato sport e attività ricreative. In prima linea la sindaca Chiara Catella felice ed entusiasta della serata: “Lo dico subito per me essere qui con voi dopo tutto questo tempo è una grande emozione, fino a qualche mese fa sembrava impensabile poter realizzare un evento simile ed invece oggi ci siamo riusciti, in questa serata accogliamo grandi sportivi ma anche e soprattutto grandi uomini, che meritano un riconoscimento per le lezioni di vita che ci hanno insegnato negli ultimi mesi ma non solo, il mio grazie va in primis a loro, poi a tutti gli sponsor che ci hanno sostenuto ed infine a tutto lo staff e a tutti i miei collaboratori perchè veramente abbiamo speso tantissime energie affinché questa serata fosse tanto bella”.

Da lì il palco è stato un vero via – vai di volti noti e storie tutte da raccontare: emozionante ed irriverente il momento con Roberto Bof, membro del comitato organizzativo, che ha premiato gli atleti paralimpici Federico Morlacchi e Martina Rabbolini.

Occhi puntati, come prevedibile, su Beppe Marotta che non si è risparmiato nel parlare di Inter ma anche nell’invitare i giovani a fare sport, a giocare a calcio: “È la prima volta che salgo su questo palco e sono sempre felice di tornare un po’ alle origini, così come mi fa piacere rivedere tanti amici”. “A Cantello sono legato perchè la mia carriera è iniziata a Varese e quando nei primi anni ’80 mi venne affidato l’incarico di direttore La Madonnina fu scelta come location per il ritiro, passammo tanto tempo lì e devo dire che questa come diverse altre infrastrutture rendono Cantello famosa non solo per gli asparagi”. “Il calcio oggi è cambiato – prosegue l’amministratore delegato dell’Inter – la pandemia ha portato delle difficoltà ulteriori e ci ha spinto a delle scelte, è stata un’estate movimentata che ci ha visto privarci di due pilastri come Hakimi e Lukaku, purtroppo ci sono aspetti che oggi prendono il sopravvento, ma non smettete di fare sport, anzi, sono il primo ad invitare i bambini e a giocare a calcio e fatelo in posti come Cantello, dove a vincere è in primis la passione”.

Non solo Marotta, in tanti hanno riempito il palco di una serata ricchissima: Andrea Meneghin, Antonello Riva, Giuseppe Rizzi, Alberto Bonomi, Lucia Bosetti, Giulia Angelina, Francesco Pierantozzi, Gian Mario Rossi alla memoria, Vito De Lorentiis, Eolo Kometa Cycling, Alessandro Pedron, Martina Rabbolini, Antonello Cattelan, Daniele Minelli, Neto Pereira.

Vietato dimenticarsi delle eccellenze Cantellesi: Massimo Gandolfi, ex capitano del Cantello Calcio, la protezione civile, Sauro Rosa e Angelo Santoro, in rappresentanza di una vita spesa sui campi del Cantello Calcio, Alice Mina, atleta di lancio del peso, Nicole Schiavon, altra atleta cantellese specialità equitazione che si è aggiudicata anche la “Borsa di Sport” messa in palio in questa kermesse.

Cena, autografi, foto e brindisi hanno fatto il resto: il Premio Cantello – Paese dello Sport, è davvero tornato.

Mariella Lamonica

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