Tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, quest’ultima dopo gli sforzi in Coppa Italia, per un totale di 11 punti in 5 partite: questo il bottino realizzato finora dalla Sestese, una squadra capace di mettere seriamente in difficoltà avversari altrettanto attrezzati come Castanese, Pavia 1911 e Varesina, contro cui è arrivata la vittoria agli ottavi di Coppa due settimane fa. Tra i profili di esperienza approdati a Sesto Calende nei mesi del calciomercato estivo vi è il classe ’94 Davide Marioli, al suo secondo anno in Eccellenza dopo l’esperienza al Sant’Angelo. Prima, sette stagioni nella massima serie del calcio dilettantistico con la maglia dell’Inveruno. Titolare inamovibile della retroguardia di Roncari, il difensore centrale dei biancazzurri analizza questo avvio di stagione e i prossimi appuntamenti di campionato e Coppa.

Partiamo dal match di domenica scorsa con la Varesina, uno scontro tra titani conclusosi in parità. Secondo te è stato un risultato giusto o potevate strappare due punti in più?
“È stata sicuramente una partita difficile giocata da due ottime squadre. Secondo me il pareggio è stato un risultato giusto, anche se nel finale, soprattutto negli ultimi dieci minuti, abbiamo corso a un ritmo più alto, ma non siamo riusciti a fare gol. È stato un peccato, ma va bene così. Essendoci incontrati pochi giorni prima in Coppa, sapevamo bene che squadra andavamo ad affrontare. Ce la siamo giocata alla pari, ora vediamo come andrà al ritorno”.

Finora siete stati gli unici a battere la Castanese, che dal vostro 3-2 all’esordio non ha più perso un colpo. Cosa pensi dell’attuale capolista e dove punta ad arrivare questa Sestese?
“La Castanese è un’ottima squadra e contro di loro abbiamo fatto una grande partita alla prima giornata. Ho visto che si sono rinforzati ancora e penso che avranno sicuramente un ruolo importante nel campionato. Noi, secondo me, dobbiamo andare avanti passo dopo passo e cercare di giocare sempre al meglio. Siamo un bel gruppo, ma non possiamo permetterci di prendere sottogamba le partite, altrimenti diventiamo una squadra normale. Bisogna lavorare di settimana in settimana e aspettare almeno la fine del girone di andata per capire se riusciremo a restare lì davanti, perché adesso è ancora troppo presto”.

Qual è la parola che secondo te meglio definisce la squadra?
“Pensando al rapporto che si è creato tra di noi, con il mister e con il presidente, la prima parola che mi viene in mente è «famiglia». Alla Sestese c’è un ambiente molto intimo dove si riesce a lavorare in serenità e ognuno di noi ha un ottimo legame con tutti gli altri, un aspetto importante che non è sempre facile da trovare. Secondo me questo è proprio il nostro punto di forza e penso che si veda anche da fuori”.

Parliamo di te. Nella tua carriera hai giocato prevalentemente come terzino; ora, invece, sei al centro della difesa. Ti sei adattato bene alle nuove dinamiche?
“Sì, è un ruolo che avevo già provato qualche volta negli anni passati. Ora sono venuto alla Sestese per fare il centrale e sono molto contento di questo cambio, anche perché più l’età avanza più diventa difficile fare il terzino in queste categorie. Qui ho un’ottima intesa con il mio compagno di reparto Fabio (Cusaro, ndr), che ha qualche anno in più di esperienza e mi dà una grossa mano; anche sulle fasce siamo messi molto bene e il gruppo in generale è molto unito. Partita dopo partita ci conosceremo sempre meglio per scoprire quali sono le nostre armi vincenti”.

Sabato ospiterete il fanalino di coda Accademia Pavese San Genesio. Come arriverete alla partita?
“Non possiamo permetterci di guardare gli altri in base alla classifica, ma dobbiamo sempre pensare a fare la nostra partita indipendentemente dal fatto che l’avversario sia forte o debole, perché quello sarà il campo a deciderlo. Il nostro approccio deve essere sempre lo stesso, altrimenti le partite possono diventare pericolose. Anche l’Accademia Pavese ha delle buone individualità, quindi non sottovaluteremo nessuno”.

Facciamo un ulteriore passo in avanti: mercoledì 3 novembre ci saranno i quarti di Coppa contro la Rhodense. Viste le ottime prestazioni anche in questa competizione, quanto tenete al passaggio del turno?
“Devo dire che sia la società che il mister sono stati molto bravi a farci capire quanto tenevano alla Coppa, quindi siamo partiti bene e adesso sinceramente bisogna cercare di andare avanti. La Rhodense è sicuramente una buona squadra e questo passaggio del turno è un obiettivo molto importante perché ci interessa arrivare il più lontano possibile. È vero che da un lato la Coppa non è facile, visto che rischia di togliere energie al campionato, come successo prima della partita con il Gavirate; però non si può nascondere che è anche un’opportunità per far giocare chi trova meno spazio. Con la Varesina, ad esempio, scendendo in campo con qualcuno che fino ad allora aveva giocato poco, abbiamo fatto una buona partita, e questo è un dato importante che fa capire che la nostra rosa non si compone di 15 ma di 20 giocatori”.

Silvia Alabardi

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