L’under18 come la Prima Squadra la scorsa stagione: un inizio in sordina, tra le mille incognite che si possono avere all’inizio di un percorso, per capire il proprio livello, quello degli avversari, i propri punti di forza, le debolezze. E poi, guardarsi alle spalle al termine della regular season e rendersi conto di aver letteralmente dominato il proprio girone. È stato questo il cammino degli Skorpions Varese guidati da Giorgio Nardi, autentica rivelazione del campionato Tackle Under18.

Perfect season: sei vittorie su sei, frutto di un attacco devastante capace di segnare addirittura 322 punti (il migliore tra le 14 franchigie partecipanti) e una difesa ben rodata che ne ha concessi appena 65 (terza migliore in assoluto dopo HP Team e Guelfi Firenze con, rispettivamente, 38 e 57 punti al passivo). Per gli Skorpions boom all’esordio, bis stratosferico contro i quotatissimi Seamen Milano e la consapevolezza di avere le carte in regola per ambire al titolo. Esattamente il percorso dei grigiorossi di Nick Holt, anche se Nardi e il suo gruppo sperano in un esito diverso: bene il bel gioco, bene i complimenti, ma gli Skorpions Varese vogliono vincere.

“Alla vigilia del campionato – ci spiega proprio l’Head Coach Giorgio Nardi – avevamo individuato i Seamen e i Giaguari come gli avversari da temere maggiormente per via della loro importante tradizione a livello giovanile. Per quanto riguarda noi, sapevamo di avere un gran bel potenziale da scoprire, e direi che lo abbiamo scoperto bene: ad oggi non possiamo nasconderci, i numeri parlano per noi, e adesso siamo noi considerati come la squadra da battere”.

Un bel cambio di prospettiva direi; come ti senti dopo queste sei partite?
“Fa indubbiamente piacere che il nostro gioco e il nostro livello venga riconosciuto ed elogiato da tutti gli avversari. Il talento non ci è mai mancato e l’aspetto che più ci inorgoglisce è che praticamente tutti i ragazzi dell’Under18 sono cresciuti nel nostro vivaio e giocano insieme da cinque o sei anni, dall’Under13. In più la nostra politica è quella di investire sui giovani: non a caso, molti di loro hanno già fatto esperienza in Prima Squadra e per questo motivo si sono dimostrati elementi imprescindibili per questa stagione”.

Al netto di un roster più corto rispetto agli avversari avete dimostrato di avere tutte le carte in regola, sia in attacco sia in difesa, per puntare in alto; qual è il segreto?
“Il segreto è molto semplice: abbiamo preso i giocatori più esperti in rosa e per metterli nei ruoli chiave. Attorno all’ossatura principale abbiamo inserito chi ha meno esperienza, e proprio a quest’ultimi vanno i miei complimenti perché hanno saputo ritagliarsi uno spazio importante grazie al duro lavoro quotidiano. Il Running Back Davide Leoni, ad esempio, è con noi da tre anni e, anche se un infortunio lo ha tenuto ai box nell’ultima stagione giocata, ha fatto tanta esperienza allenandosi in linea d’attacco con la Prima Squadra per tornare adesso con noi nel suo ruolo originale; un percorso che sta dando i suoi frutti”.

Qual è stata la partita che ti ha sorpreso di più?
“Indubbiamente quella contro i Seamen. All’esordio contro i Blitz Balangero abbiamo subìto tanto, fin troppo, ma essendo la prima partita dovevamo ancora conoscerci al meglio; per questo motivo contro Milano avevamo una sorta di timore reverenziale perché sapevamo di affrontare la favorita alla vittoria finale. Nel momento in cui la partita ha preso la piega che ha preso siamo stati i primi ad essere sorpresi e il risultato finale ha fatto scalpore non solo per noi: tutti ne parlavano perché è stata una prestazione sopra le righe, un match in cui chiunque ha fatto il suo alla perfezione. Per tornare anche alla domanda di prima credo che all’interno del nostro roster ci siano delle eccellenze in ogni ruolo; chiaro che la coperta corta, soprattutto con gli infortuni, può influire, ma mi auguro di recuperare tutti quanti per le semifinali”.

A proposito di semifinali, chi preferiresti affrontare tra Seamen Milano e Lions Bergamo? (le prime due di ogni girone sono state classificate in base al ranking: Skorpions Varese e HP Team sono già in semifinale dove affronteranno, rispettivamente, le vincenti delle Wild Card tra Lions Bergamo – Seamen Milano e Guelfi Firenze – Dolphins Ancona, ndr)
“I Lions, per un motivo molto semplice: non vorrei che, avendo già battuto i Seamen due volte, i ragazzi partano dal presupposto di aver già vinto la partita. Conoscendo la squadra so che questo non avverrebbe, ma preferirei affrontare i Lions: hanno una difesa molto forte, che però non ha mai giocato contro squadre che lanciano. Contro di loro ritengo che potremmo trovare spazi alternativi”.

Adesso si fa sul serio: l’obiettivo è solo uno, dico bene?
“Vogliamo vincere. Ad esser sincero l’avversario che temo di più si chiama Covid, e francamente mi auguro che ci siano i presupposti per portare a termine questa entusiasmante stagione. Detto questo, seguirò con molto interesse le prossime due partite e continueremo ad allenarci per arrivare al meglio alle semifinali previste nel weekend del 16 gennaio. Vogliamo arrivare alla finale di Firenze il 23 gennaio”.

Tornando a voi, come hai già accennato, molti ragazzi sono entrati prematuramente in orbita Prima Squadra; tra i rookie c’è qualcuno che può ambire al salto già in questa stagione?
“La sorpresa più piacevole arriva dai ragazzi della linea d’attacco. Non potranno scendere subito in campo in Seconda Divisione, ma parliamo di classe ’05/’06 che avranno senz’altro la possibilità di allenarsi con i grandi e ritagliarsi qualche spazio. Sono però in tanti che potranno dire la loro. L’elogio alla linea d’attacco deriva dal fatto che è un reparto difficile da costruire, ma fondamentale per gli equilibrio di una squadra di football: con una linea forte e affiatata puoi adottare al meglio qualsiasi tipologia di gioco e infatti abbiamo segnato tanto sia su lancio sia su corsa”.

Rispetto all’ultima stagione hai apportato una nuova modalità di allenamento sul modello di Holt?
“Assolutamente sì. L’approccio datoci da Holt è stato davvero vincente sotto tutti i punti di vista: ci alleniamo più intensamente, in maniera molto più organizzata e il pregame è diventato una sorta di rituale cadenzato minuto per minuto. Chiunque sa cosa deve fare e dove deve essere, per cui la fase di riscaldamento è semplicemente perfetta e coordinata come ci ha insegnato Holt. Tutto ciò rappresenta per noi un enorme vantaggio che siamo riusciti ad applicare: Nick ha le sue tecniche che conosce a menadito, noi siamo partiti dall’abc e ci stiamo rendendo conto che ogni cosa diventa più semplice e più logica andando avanti”.

Cosa hanno invece portato i tuoi “aiutanti” del coaching staff che arrivano dalla Prima Squadra?
“Sono loro che lavorano, io non faccio praticamente nulla (ride, ndr). Scherzi a parte hanno portato davvero tanto: loro hanno vissuto in prima persona l’atteggiamento di Holt negli allenamenti e l’hanno trasmesso ai ragazzi. In passato gli allenamenti consistevano nell’illustrare l’esercizio da fare; ora, invece, prima si trasmette la passione, la grinta e l’energia, poi lo si svolge. L’atteggiamento è semplicemente fantastico: nessuno sta con le mani in tasca, tutti sono coinvolti e non mancano né i complimenti né qualche bacchettata costruttiva. Tutto ciò che ci ha trasmesso Holt viene replicato nell’Under18, direi con buoni risultati”.

Per concludere, dato che abbiamo parlato molto di Prima Squadra, quando comincerà la stagione dei grandi?
“Dal 10 gennaio si ripartirà con gli allenamenti. L’8 gennaio ci sarà una riunione a Roma per definire le linee guida, ma noi siamo già pronti: l’iscrizione c’è, Holt tornerà a breve e non vediamo l’ora di ripartire per disputare una stagione da protagonisti. Prima però, c’è un campionato Under18 da portare a casa”.

Matteo Carraro

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