Il popolo giallonero si aspettava di certo ben altra serata. I presupposti c’erano tutti ma, alla fine, a festeggiare al PalaAgorà è stato Como, e ai Mastini Varese non è rimasto altro da fare se non leccarsi le ferite (profonde) del 3-6 finale.

Serata no, sotto quasi tutti i punti di vista per il gruppo di coach Malfatti, anche se gli aspetti positivi ci sono ed è giusto sottolinearli. Guardando il tabellino, ovviamente, la prima nota di merito va ad Alessio Piroso: con la tripletta di ieri sera (fine a sé stesse se si considera il risultato), il classe ’96 si è riscattato togliendosi di dosso la ruggine delle ultime uscite dimostrando una personalità a tratti dirompente, ma il suo esempio non è bastato per trascinare la squadra.

Il debutto di McGrath e Capannelli non potrà certo essere etichettato come indimenticabile, eppure i due giovani canadesi hanno fatto intravedere qualcosa di interessante: McGrath si è presentato con un’ingenua penalità di cinque minuti (costata cara), ma ha saputo rientrare nel match con la testa giusta coprendo in maniera egregia gli attacchi lariani. Capannelli, invece, dopo aver perso un paio di dischi semplici, ha provato a caricarsi immediatamente la squadra sulle spalle dimostrando estro e rapidità in attacco, qualità che torneranno senz’altro utili ai Mastini nelle prossime uscite.

Piroso, McGrath e Capannelli, insieme a Vanetti e De Biasio, hanno portato sul ghiaccio una seconda linea compatta e agguerrita che ha sempre messo in difficoltà Como. Forse, e qui arrivano i demeriti dei Mastini, è mancato qualcosa dalla prima linea (Schina e Caletti rimandati), e quel qualcosa è semplice da individuare: i gol. Dopo aver recuperato l’iniziale parziale di 0-2, sul 3-2 i Mastini hanno attaccato per tutto il secondo drittel non riuscendo però a trovare la gabbia: le 14 conclusioni contro 11 potrebbero dare la sensazione di un periodo equilibrato, ma i tiri di Varese sono stati di gran lunga più pericolosi rispetto a quelli avversari. E invece, nel finale, ecco arrivare un’autentica beffa con l’uno-due comasco a ribaltare le sorti di una serata che i Mastini si aspettavano di vivere diversamente.

Nel terzo periodo, infine, Como ha potuto dilagare sfruttando un paio di errori di Muraro; chiaramente al goalie giallonero, una delle note più liete della stagione, si può concedere una serata no (anche se la sconfitta in un derby sarà un duro colpo da digerire) e lo stesso Muraro avrà subito modo di riscattarsi domani sera contro Bressanone.

In generale, però, tutta la squadra dovrà necessariamente riscattarsi: la prestazione contro Como non è di sicuro da buttare, ma bisogna lavorare su quei piccoli particolari che creano una grande differenza. Non per togliere qualcosa alla prestazione dei lariani, però è evidente che la maggior parte dei gol subìti siano nati da errori individuali e/o di squadra. L’aver cambiato le linee ha portato maggior equilibrio (permettendo, come già sottolineato, alla seconda di emergere sulle altre); ora serve trovare la consapevolezza. Ci sono ancora sei partite da giocare, compreso il derby di ritorno, per tornare sulla giusta rotta. Dobbiaco è sempre leader, Appiano prova a rientrare in corsa; ora tocca ai Mastini dire la loro.

Matteo Carraro
Video di Simone Canil

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