Nemmeno il tempo di festeggiare la vittoria di due giorni fa sul parquet della BLM Group Arena per 90-84 che la Openjobmetis Varese si trova a dover affrontare ancora Trento, questa volta sul parquet casalingo di Masnago, in cerca della seconda vittoria consecutiva in tre giorni contro i bianconeri.

La partita di venerdì sera contro la Dolomiti Energia ha dimostrato come i biancorossi stiano trovando sempre di più un’identità di squadra fatta di unione, cooperazione, coinvolgimento totale di tutti i componenti del roster, sacrificio e difesa. Dettami tattici e psicologici che coach Roijakkers ha portato fin dal suo arrivo all’ombra del Sacro Monte e che, nelle prime due uscite stagionali del nuovo corso orange della OJM, hanno dato tutti i loro frutti, portando 4 punti.

A Trento, Varese è riuscita a vincere quasi in maniera ossimorica dominando l’area, pur non avendo un centro titolare di ruolo.Determinante in questo è stata la continuità di Sorokas giocando da cinque e la crescita costante di Caruso. I due, affiancati da un Vene granitico, hanno vinto in maniera totale la sfida a rimbalzo con Williams e Ladurner, approfittando dell’assenza di Jordan Caroline ancora acciaccato.

Fattore decisivo del match però, oltre a Keene in versione All Star, è stato l’impatto devastante di Reyes con il mondo biancorosso. Il portoricano è riuscito a dare quantità e qualità al pacchetto esterni varesino, facendo praticamente sempre la cosa giusta al momento giusto. Il suo innesto, unito al lavoro di Beane e De Nicolao, ha limitato sensibilmente Bradford e Saunders, costretti a giocare uno contro uno costanti, non lasciandogli tempo e spazio per entrare in ritmo, soprattutto nel tiro da tre punti.

Pericolo numero uno invece e rebus, soprattutto nella prima parte di gara, è stato Diego Flaccadori, su cui sarà importante che De Nicolao riesca subito ad imprimere quella pressione difensiva messa in campo in corso d’opera a Trento e che ha limitato il talento azzurro della Dolomiti Energia.

Il lavoro più importante di Varese sarà  quello di migliorare i raddoppi e gli aiuti difensivi a Keene, trovatosi spesso e volentieri in un miss match continuo contro la fisicità e l’atletismo di Trento. Inutile sottolineare quantodel risultato finale passerà dalla capacità proprio del numero 45 di bruciare la retina, come fatto nelle ultime due uscite stagionali.

Alessandro Burin

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