La tappa regina del Giro d’Italia, esattamente come lo scorso anno, porta la firma di Varese: Alessandro Covi, il Puma di Taino, è il padrone delle Dolomiti trionfando sulla Marmolada. Azione eccezionale del varesino che centra la fuga giusta, se ne va sul Pordoi e amministra la salita finale con classe e sicurezza mettendo la sua firma indelebile su questa edizione della Corsa Rosa.

E i big? Senza troppi giri di parole, gli uomini di classifica “deludono“, ma il Giro d’Italia ha molto probabilmente trovato il suo re: Jai Hindley conquista la Maglia Rosa annichilendo Richard Carapaz e Mikel Landa.

Procediamo con ordine. Il tappone dolomitico odierno si snodava per 168km da Belluno alla Marmolada (4490metri di dislivello): salite dure a cominciare dal Passo San Pellegrino (1918metri d’altitudine) per poi valicare il Passo Pordoi (2239metri) e arrivare sulla Marmolada (2057metri) con il temibile Passo del Fedaia. UAE Team Emirates particolarmente attiva nei primi chilometri di tappa: l’intento della formazione emiratina è chiaro e la fuga parte grazie al forcing di Davide Formolo che favorisce il compagno di squadra Covi. A loro si uniscono gli azzurri Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl team insieme al compagno Mauri Vansevenant), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Andrea Vendrame (AG2R Citroen) ed Edoardo Zardini (Drone Hopper-Androni Giocattoli) insieme a Thymen Arensman (Team DSM), Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), Gijs Leemreize e Sam Oomen (Jumbo-Visma), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Domen Novak (Baharain Victorious), Antonio Pedrero (Movistar) e il solito Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix).

La fuga prende il largo, complice un’incomprensibile decisione del gruppo di lasciarla andare: ci si aspettava, quantomeno nell’ultima tappa di montagna (per di più la tappa regina), che gli uomini di classifica lottassero per la vittoria. Bene così, comunque, per l’Italia e per Varese: superato indenne il Passo San Pellegrino, Covi attacca sul Passo Pordoi (cima Coppi del Giro con i suoi 2239metri di altitudine) e saluta la compagnia conquistando rapidamente un paio di minuti abbondanti sul resto degli attaccanti. Il gruppo resta sempre a oltre 5′ senza accelerare l’andatura. Discesa senza problemi e attacco alla Marmolada con sempre oltre 120” di vantaggio: salita lunga, salita dura, ma il Puma tiene (Novak guadagna tanto nei primi chilometri di ascesa, ma il distacco si stabilizza sui trenta secondi) e conquista la tappa regina del Giro d’Italia.

Dietro restano i soliti tre: la Maglia Rosa Carapaz, Hindley e Landa, ma lo spagnolo della Baharain Victorious non sembra essere in giornata e perde subito contatto. La Bora compie un’ottimo gioco di squadra fermando Kamna e Hindley può così sfruttare l’apporto del compagno per piazzare l’accelerata che manda in crisi la Maglia Rosa. L’australiano vola sulla Marmolada e taglia il traguardo strappando 1’28” a Carapaz diventando il nuovo leader della classifica generale. L’ecuadoriano, nel frattempo, crolla venendo raggiunto e superato anche da un redivivo Landa che proverà ad insidiarlo per il secondo posto nella classifica finale. Grandi applausi, al traguardo, per Vincenzo Nibali che chiude il suo ultimo Giro d’Italia al quarto posto.

Giornata da incorniciare per Alessandro Covi e Jai Hindley (anche senza vittoria), giornata no per la Baharain che non ha ottenuto né la vittoria di tappa né raccolto quanto si sperava con Landa; giornata nerissima per Carapaz che avrà bisogno di un miracolo domani. A proposito di domani, la crono di Verona (17.4km) farà calare il sipario sul Giro d’Italia 2022.

ORDINE D’ARRIVO 20^ TAPPA

1 – Alessandro Covi (UAE Team Emirates) 4h46’34”
2 – Domen Novak (Baharain Victorious) a 32”
3 – Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 37”
4 – Antonio Pedrero (Movistar) a 1’36”
5 – Thymen Arensman (Team DSM) a 1’50”

CLASSIFICA GENERALE

1 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) 86h07’19”
2 – Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) a 1’25”
3 – Mikel Landa (Baharain Victorious) a 1’51”
4 – Vincenzo Nibali (Astana) a 7’57”
5 – Pello Bilbao (Bahrain Victorious) a 8’5”

Matteo Carraro
foto IG Giro d’Italia

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