Vittoria sudata, vittoria sporca, vittoria cruciale: l’autorete di Ambrosini fa esplodere l’Ossola e regala una vittoria fondamentale al Città di Varese che s’impone 1-0 sulla Folgore Caratese portandosi a -3 dai brianzoli e ad un passo dalla matematica certezza dei playout. “Tra fattori controllabili e non controllabili è arrivata una vittoria soffertissima che, senza toglier nulla agli avversari e senza sminuire la prestazione della mia squadra, è meritata. Nel primo tempo non siamo certo stati brillanti, ma nella ripresa abbiamo sistemato le cose e abbiamo trovato il coraggio che ci è mancato nei primi 45 minuti“.

Il Varese di oggi ha un’altra consapevolezza e Porro lo sottolinea: “Nel primo tempo ho avvertito a tratti la stessa paura che avevo sentito con il Desenzano nel primo match al mio ritorno: non avevamo tranquillità e c’erano paura e insicurezza nelle giocate. Aspetti che ci possono stare, ma la squadra arriva da un periodo in cui ha lavorato tanto e la vittoria più importante è aver preso consapevolezza di ciò che siamo chiamati a fare: un fardello, un onore e una responsabilità che siamo pronti a prenderci“.

Sulle ultime due sfide (Franciacorta e Lumezzane), Porro continua: “Le affronteremo con lo spirito di chi deve avere la forza e il coraggio di staccarsi dalla pressione che il risultato crea per cercare di proseguire il trend che stiamo attraversando nelle ultime quattro partite. Ho visto oggi una squadra che sta in partita, forse qualche tempo fa non sarebbe stato così, ed è stato bello vedere una risposta del genere dagli spalti: l’ambiente è un’arma importante“.

A scaldare l’ambiente ci ha pensato in particolar modo Marco Pastore, autore del cross da cui è nata l’autorete, che si presenta ai microfoni con un sorriso e una vistosa fasciatura alla mano sinistra. “Nell’esultanza mi sono aggrappato alla rete, c’era uno spuntone e mi sono bucato la mano. Ma va benissimo così, perché questo gol lo sento mio e l’esplosione di gioia dagli spalti è stata la sensazione più bella che io abbia mai provato in questi due anni. Adesso continuiamo a lavorare perché, al netto dell’amarezza per com’è adnata la stagione, vogliamo raggiungere l’obiettivo il più in fretta possibile. Dedica? A mio padre, che in questi giorni è stato operato, a mia madre e ai miei fratelli. La dedica va però anche a tutto l’ambiente perché dal campo sentivamo che con i tifosi eravamo una cosa unica“.

Amareggiato, l’ex biancorosso Giliano Melosi: “Non parlerei di beffa: loro hanno fatto un gol, noi no. Dispiace perché dopo il primo tempo disputato, oltretutto con un attacco rimaneggiato e tutti fuori ruolo, meritavamo di essere avanti, ma se non segni diventa dura; nella ripresa meglio loro e sull’occasione dell’autorete non imputo nessuna colpa ad Ambrosini perché è normale che un difensore tenti la scivolata. Meriti comunque anche al Varese: noi dobbiamo fare sei punti nelle prossime due. Ritorno a Varese? Una bella emozione anche perché è la mia prima da ex: Varese è sempre Varese“.

Matteo Carraro

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