
Domenica 21 Aprile a Morbegno, si è svolto il Campionato provinciale di Karate ACSI, dedicato alle prove di katà, forme, sequenze o dimostrazioni di tecniche, al quale hanno partecipato tutte le Scuole di Karate o dojo della provincia di Sondrio, e tra le quali anche l’Okinawa Karate Club Valtellina di Cairate, guidato dall’Insegnante Tecnico Giuseppe Maurino: erano presenti circa 160 bambini.
Maurino accenna allo svolgimento delle prove, e spiega anche il concetto di kyon, svolto dai bambini: “Ognuno di loro ha eseguito un katà. Alcuni dei nostri hanno eseguito anche quella dei kyon o fondamentali del Karate; si tratta di una sequenza di tecniche mista tra parate di braccia, e attacchi con gambe e braccia“.
La maggior parte dei baby karateka di Cairate erano cinture bianco-gialle e una sola arancione. Medaglie d’oro per la bianco-gialla Desireè Fiordimondo, che ha svolto il katà Taikyoku Shodan, per la bianco-gialla Riccardo Cassarà, che ha eseguito il katà Heian Shodan, e anche per Christian Galli, che si è esibito nei kyon. Argento invece per la bianco-gialla Greta Maurino e per l’arancione Miryam Oliveri, che hanno entrambe eseguito i katà Heian Shodan. Bronzo per le bianco-gialle: Chiara Marcelli, Taikyoku Shodan, Gabriel Olivieri e Damir Siutkin, che hanno entrambi svolto i kyon.
Maurino spiega più in dettaglio le abilità richieste nelle prove di katà e commenta con soddisfazione: “Il Taikyoku Shodan è il katà di base, il quale include anche delle tecniche di parata sia a mano chiusa sia a mano aperta e anche altre di pugno, o di colpi a mano aperta; si tratta di un katà propedeutico per svolgere poi il katà successivo, noto come Heian Shodan, nel complesso molto simile, il quale include una parata in più a mano chiusa e una parata in più a mano aperta. Ho apprezzato molto il fatto che i bambini, nonostante la loro poca esperienza nell’universo gara, abbiano svolto molto bene questi katà, ricordandosi tutte le giuste direzioni delle sequenze e mantenendo sempre il corretto equilibrio”.
L’Insegnante Tecnico esprime anche un suo giudizio sul Karate espresso in generale: “In questa gara, dedicata alle prime cinture colorate, e che prevedeva dei katà basilari, ho visto sostenere delle buone prove, da parte di tutti i bambini partecipanti”; poi evidenzia l’importanza dei traguardi raggiunti: “Per noi è sempre una grande gioia portare i baby-karateka sul podio; mia moglie Veronica, coach di Karate, mi aiuta sempre a gestirli”; infine conclude con gli obiettivi finali: “L’ evoluzione e la preparazione dei bambini alle prossime gare e anche agli esami, per il loro conseguimento delle cinture successive”.
Nabil Morcos
Foto di Giuseppe Maurino