La Pallacanestro Trieste è la seconda squadra promossa in Serie A1.

Una notizia all’apparenza di pura cronaca e che ben poco può interessare al tifoso varesino, non fosse altro che questa promozione dei giuliani trasuda varesinità in una maniera impressionante.

Lo fa intanto, perché ottenuta contro i cugini di Varese e già questo basterebbe al popolo biancorosso per sentirsi più che felici del successo di Trieste ma soprattutto lo fa perché a Trieste c’è un pezzo di Varese indimenticabile: c’è Michele Ruzzier, che con Varese ha conquistato una salvezza praticamente insperata nell’anno del Covid; c’è Justin Reyes, che ha Varese ha lasciato un ginocchio ed anche un grande rimpianto; ma ci sono soprattutto Michael Arcieri e Giancarlo Ferrero, ed allora per loro due in particolare permettete a chi sta scrivendo un ricordo speciale.

Era fine febbraio e durante la pausa del campionato di A1 per la sosta post Coppa Italia e Nazionale con il collega e amico Fabio Gandini di Varese Noi ci siamo diretta in quel di Trieste, un viaggio intriso di valore. Lo abbiamo fatto per riabbracciare due persone conosciute professionalmente e che, senza paura di essere smentito, posso definire essere diventate amiche: Mike e Gianca. Li chiamerò così perchè tanto non serve altro per identificarli.

Ma torniamo al viaggio, Trieste non era in un bel periodo, la squadra era quinta in campionato e il clima non era assolutamente dei migliori intorno alla squadra. Nonostante tutto Mike, al centro di mille critiche, ci accoglie con il suo solito aplomb, la sua solita signorilità, la sua enorme umanità e bontà d’animo. Ci fa sentire per due giorni amici e non giornalisti, ci fa sentire a casa anche se casa era a oltre 4 ore di macchina. Passiamo una giornata a parlare di pallacanestro, a immergerci in quella realtà che come Varese l’anno prima stava scoprendo il Moreyball, che Mike stava cercando di plasmare in un’avventura per lui assolutamente nuova come l’A2, in una piazza assolutamente esigente come quella giuliana. In questo viaggio rincontriamo l’amico, il simbolo, il capitano Gianca, che ci accoglie a suo solito modo, con un sorriso, con un abbraccio, che stempera quella tensione palpabile nell’ambiente e che, lo ammettiamo, ci fa soffrire anche un pò a noi. Una tensione che si stempererà il giorno dopo, con la vittoria di Trieste su Agrigento, una bella boccata d’ossigeno in quel periodo della stagione per Mike e per Gianca. Una vittoria al termine della quale prima di salutare Mike la frase con cui lo lasciamo è: “Ricorda Michael, basta un mese fatto bene per cambiare tutto“. Una frase apparentemente di poco valore ma che, ne siamo estremamente felici, si rivelerà profetica. Una frase che anticipa una cena con il Gianca, passata in un ristorante triestino ma che assomiglia incredibilmente a quelle pizzerie nei dintorni del palazzetto tanto ci si sente a casa. Una cena che ci lascia il sentimento, forte, di voler ritrovare Mike, Gianca, ma così come Michele e Justin in Serie A1, per poterli riabbracciare a Varese.

Un sentimento che con il passare dei mesi è diventata speranza e che con l’inizio di questi playoff di A2 è diventata man mano una convinzione, fino alle due gare di Desio in cui, quasi in missione, ci siamo recati a dar manforte a questa delegazione varesina con la maglia giuliana. Sembrava tutto apparecchiato in maniera perfetta dal destino, era così, è stato così.

Ed allora complimenti a tutta Trieste ma soprattutto complimenti a Ruzzier, che ha cancellato le lacrime della retrocessione della scorsa stagione trascinando da vero MVP i suoi alla promozione; complimenti a Justin Reyes, che ha superato un secondo, pesantissimo, infortunio e nonostante tutto si è rivelato fuori categoria per l’A2; complimenti a Giancarlo Ferrero che si è ritagliato anche a Trieste quel ruolo di giocatore della squadra e del popolo che solo lui sa incarnare con la sua indescrivibile umanità e bontà d’animo; complimenti a Michael Arcieri, che ha dovuto farsi scivolare di dosso tantissime critiche e cattiverie, guardando sempre avanti, forte delle sue convinzioni e dimostrando di avere ragione, sempre con grande signorilità.

Complimenti a tutti e grazie per una vittoria che sentiamo anche un pò nostra, per un successo che ci proietta all’anno prossimo, nella speranza di rivedere quei 4 sul parquet di Masnago, per un saluto che sicuramente avrebbe un sapore speciale, come lo ha avuto questa promozione, che ha avvicinato incredibilmente Varese a Trieste, una cosa che solo la pallacanestro è stata in grado di fare, contro ogni logica, spinta solo da un forte sentimento che va oltre un parquet.

Alessandro Burin

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