Quanto successo nel match contro l’Ungheria farà storia, in negativo, e l’Italia non ha certo intenzione di liquidare in fretta l’accaduto. Dopo la sciagurata gestione arbitrale nel quarto di finale che è valso l’eliminazione, il Settebello ha protestato apertamente contro la giuria nel match odierno contro la Spagna (valido per definire l’ordine dal quinto all’ottavo posto): durante l’Inno di Mameli gli azzurri hanno voltato le spalle agli arbitri e, una volta partito il match, hanno scelto di giocare in inferiorità numerica per quattro minuti. Durissima presa di posizione da parte della Nazionale a seguito dell’ingiusta espulsione di Condemi nel match contro l’Ungheria che ha cancellato il 3-3 regalando ai magiari il momentaneo 2-4.

Va da sé che l’Olimpiade del Settebello sia finita la scorsa sera: l’Italia voleva vincere una medaglia che non potrà vincere, e un quinto o un ottavo posto (fine a sé stesso) non cambierà la solfa di questa spedizione. Inevitabilmente i primi quattro minuti di partita hanno condizionato l’intero match con gli iberici che si sono presto portati sul 3-0 pur non infierendo (condividendo la protesta azzurra). Sotto 0-4, la prima marcatura per l’Italia è arrivata con Iocchi e, dopo un’altra rete spagnola, è stato il legnanese Tommaso Gianazza ad aprire la rimonta che, con Fondelli, Di Fulvio ed Echenique ha portato al momentaneo 5-6.

Nuovo allungo spagnolo nel terzo periodo che si è chiuso sul 6-9 (in rete Presciutti), nel quarto periodo è stata sfida vera: rigore di Iocchi e altro gol di Echenique, ma la Spagna non ha ceduto e si è portata sull’8-11. Questa volta la rimonta dell’Italia si è limitata ad un solo gol (Bruni) che ha fissato il 9-11 finale.

L’Italia scenderà ora in acqua domani alle 19.35 per l’ultima sfida olimpica contro la perdente tra Grecia e Australia per stabilire un ininfluente settimo o ottavo posto con cui salutare le Olimpiadi.

Redazione

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