Come Monza non c’è niente, con buona pace di tutto il mondo del Motorsport. E per gli italiani è stata una domenica da urlo, ancor più del solito. Il trionfo del Cavallino Rampante con Charles Leclerc che ha portato la sua Ferrari sul gradino più alto del podio nel GP d’Italia è stato accompagnato da un’autentica e totale standig ovation con la marea rossa che ha invaso la pista per celebrare il pilota monegasco.

La Formula 1, giustamente, ruba la scena, ma è doveroso ricordare che il weekend di Monza non ha visto protagoniste solo le monoposto. Il Tempio della Velocità è infatti stato teatro anche dell’ultimo atto della Porsche Mobil 1 Supercup che, lo ricordiamo, è la categoria regina delle Porsche 911 GT3 Cup serie 992. E tra i grandi del panorama mondiale, c’era anche lui: Paolo Gnemmi. L’alfiere del Team Ebimotors (che guida la classifica della Michelin Cup nella Porsche Carrera Cup Italia) ha ottenuto la Wild Card per partecipare alla tappa di Monza e lo ha fatto con stile, determinazione e consapevolezza portando a casa un meraviglioso 22esimo posto.

Risultato che, di per sé, potrebbe dire poco, ma che acquisisce un valore immenso se relazionato in primis all’altissimo livello della competizione (ad onor di cronaca l’olandese Larry Ten Voorde ha rispettato il pronostico vincendo il Mondiale grazie al secondo posto alle spalle del francese Alessandro Ghiretti, difendendosi dall’assalto del britannico Harry King) e soprattutto al vero obiettivo del pilota bustocco. “Sono sceso in pista per divertirmi commenta Gnemmi , ed è stato un divertimento unico, ma l’importante era non riportare danni: missione riuscita“. La guida di Gnemmi è infatti stata abbastanza conservatrice visto che già nel weekend sarà in pista a Imola per il quarto round della Carrera Cup Italia, ma non per questo l’esperienza di Monza è risultata meno appagante. Anzi. “Premesso che tra quei campioni mi sentivo un pivello aggiunge Gnemmi mi sono goduto come non mai il weekend perché è pazzesco correre in contemporanea alla F1 in un autodromo strapieno: è stato davvero emozionante girare in pista vedendo le tribune quasi completamente esaurite“.

Guardando alla prestazione, Gnemmi è alquanto realista: “Pensavo di girare più forte, ma la gommatura della F1 cambia tanti riferimenti e, con l’obiettivo del preservare la vettura, sono andato un filo più piano rispetto a quanto avrei potuto; in qualifica, poi, non sono riuscito a sfruttare al meglio i due giri della gomma nuova e mi sono qualificato abbastanza indietro. La gara l’ho totalmente gestita: sono partito bene guadagnando tre posizioni che, per evitare danni all’ingorgo nella prima variante, ho subito “restituito”; poi sono rimasto nella mia posizione tranquillo, ma sempre a tiro di chi mi stava davanti. L’ingegnere mi diceva che avevo il ritmo per superarli, ma ho preferito fare la mia gara senza esagerare approfittando degli errori altrui: posizione dopo posizione sono quindi arrivato al 22esimo posto, non lontano dalla Top20 che mi ero prefissato“.

Cosa resta da questo weekend?Tutto. Purtroppo non sono riuscito a sentire da fuori lo scarico libero, che mi dicono essere un sound eccezionale, quasi ancor meglio della F1, ma per il resto è stata un’esperienza unica. Mi sono divertito un sacco a parlare in inglese con l’ingegnere, a vivere una corsa di tale livello e, soprattutto, mi terrò strette le foto della mia macchina con tutto il pubblico sullo sfondo. Ora, però, testa alla Carrera Cup“.

Matteo Carraro
Foto Ebimotors

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