Termina con una sconfitta, pesante, per 95-105, la seconda partita di campionato, la prima in casa per la Pallacanestro Varese, contro Tortona.

Una sconfitta maturata, così come a Brescia, nel terzo periodo, dove i biancorossi hanno subito 31 punti con un parziale di 22-0 in favore dei piemontesi che taglia completamente le gambe a Varese e chiude il match. Ancora una volta, per la seconda consecutiva in campionato senza voler guardare alla preseason, oltre 100 punti subiti, figli di anche di una pochezza in area evidente, come testimoniano i 47 rimbalzi raccolti da Tortona, 21 dei quali offensivi.

“Non è facile parlare dopo questa sconfitta, con loro che hanno preso 21 rimbalzi offensivi – esordisce coach Mandole in conferenza stampa -. Quando devi difendere due volte perché loro prendono sempre rimbalzo è difficile. Siamo una squadra che quando ha la palla può fare male in attacco ma non possiamo concedere così tanto”.

IL PROBLEMA DEL TERZO QUARTO: “L’uscita di Kao ci è costata molto. Siamo una squadra giovane che emotivamente si fa trascinare dagli eventi. Questo non può succedere, da Mannion a Librizzi. Dobbiamo sempre combattere, dobbiamo giocare aggressivi come fatto nel primo tempo. Non può succedere più un calo simile”.

LA SCELTA DI GIOCARE CON 4 ALI SENZA CENTRO: “La scelta di giocare con Gray da 5 l’abbiamo fatta per provare a cambiare qualcosa in partita, lui nasce 5 e abbiamo provato un paio di minuti quella situazione ma non è andata bene”.

LA DIFESA SUL PICK’N’ROLL DI KUHSE: “L’abbiamo fatta bene nel primo tempo, nel secondo tempo non siamo mai riusciti a chiuderlo pur cambiando gli interpreti. Quando continui ad inseguire diventa difficile mentalmente poi applicarsi in difesa”.

L’ESPULSIONE DI ALVITI: “Devo rivedere l’episodio, non so se prenderemo provvedimenti con il giocatore, parlerò con Davide e valuteremo”.

LA DIFESA PUO’ BASTARE PER COMPENSARE IL GAP FISICO: “Io credo di sì. Penso che il problema non sia a livello di gap fisico ma nell’aggressività, nella cattiveria che mettiamo in campo, soprattutto a rimbalzo”.

IL MAGGIOR IMPATTO DELLE ALI NEL PRIMO TEMPO: “E’ vero, ma non basta. Non possiamo mai abbassare la guardia, dobbiamo avere la stessa faccia, lo stesso abito per 40′. Non possiamo permetterci cali di tensione”.

IL CROLLO EMOTIVO: “Puoi mettere palle e cuore ma devi giocare bene a pallacanestro. Dobbiamo essere capaci di giocare bene tecnicamente e tatticamente al di là di tutto. Giocare bene solo un tempo non può bastare”

Molto soddisfatto, invece, coach De Raffaele che commenta così la vittoria dei suoi: “Abbiamo giocato due partite diverse: nel primo tempo abbiamo fatto una difesa di basso livello, subendo la qualità di Mannion ed Hands. Nel secondo tempo abbiamo cambiato sui pick’n’roll, abbiamo raddoppiato bene su Mannion e devo fare i complimenti ai miei ragazzi perché vincere così con una squadra come Varese è stato importantissimo. Una vittoria solida e concreta. Nel secondo tempo Biligha e Gorham ci hanno dato presenza sotto le plance. Tutti siamo stati più lucidi nella gestione della palla, abbiamo rallentato il ritmo e letto i vantaggi molto meglio e questo ha fatto la differenza”.

Alessandro Burin

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