Sette punti nelle ultime tre partite: è su queste basi che l’Ispra di Ulisse Raza – richiamato sulla panchina dopo neanche tre mesi al posto dell’uscente Alessandro Ferrero – si prepara a una sfida tutt’altro che semplice, contro la capolista Solbiatese. L’umore è sicuramente dalla parte dei nerazzurri, che in questa seconda parte di stagione sono tornati ad esultare con quello che negli ultimi anni è stato il trascinatore della squadra: Nicolò Oldrini.

Già a segno tre volte, due delle quali in modo decisivo contro Saronno e Ardor Lazzate, l’attaccante classe 1997 aveva iniziato questa stagione all’Olimpia Tresiana, dopo tre annate ricche di gol ed emozioni con gli stressi colori sulla pelle, con la vittoria del campionato di Prima Categoria nella stagione 2021-22, la successiva salvezza in Promozione e il salto in Eccellenza della scorsa primavera. Ora in quartultima posizione con 25 punti, la squadra è determinata a sfruttare questo momento di ripresa per allontanarsi il più possibile dai piani bassi.

Dopo cinque ko consecutivi, gli ultimi tre risultati sono stati una boccata d’aria fresca. Cosa è cambiato secondo te? C’era forse bisogno di una scossa nell’ambiente?
“Io sono tornato appena dopo l’esonero di Raza e ho vissuto il periodo Ferrero. Posso dire che oltre che una grandissima persona, è anche un ottimo allenatore dal punto di vista tecnico e tattico, ma il calcio in un certo senso è governato da leggi non scritte e non sempre si può dare una spiegazione. Raza ha portato sicuramente più leggerezza e spensieratezza ed è riuscito in qualche modo a ricompattare un ambiente che prima magari non era del tutto coeso. Personalmente lo conosco bene e so che sa come andare oltre le difficoltà di quella che può essere, in questo caso, una realtà come l’Ispra nuova in Eccellenza. Secondo me, così come a dicembre era stato giusto che le strade si separassero perché era finita la magia, ora è stato giusto richiamarlo per farla tornare”.

Il tuo legame con questa maglia è molto profondo. Cosa ti aveva spinto a lasciare e cosa ti ha invece riportato qui?
“Quest’estate avevo cambiato fondamentalmente per due motivi. Il primo è che la domenica lavoro e quindi per me diventava difficile giocare in Eccellenza, per lo meno in modo continuativo, dato che in caso di trasferte distanti avrei dovuto fare i salti mortali per incastrare gli impegni. Il secondo è che all’Olimpia ero andato con quattro o cinque compagni che sono anche amici, con l’idea di condividere del tempo assieme. Poi a dicembre sono stato contattato dall’Ispra, in un momento in cui mi stavo rendendo conto che a Ponte Tresa non c’erano più le condizioni per fare calcio come lo intendo io. Avevo visto subito che il calendario di ritorno sarebbe stato fattibile, dato che le trasferte più lontane erano già capitate all’andata, e così ho deciso di prendere questa strada, con tutta la mia buona volontà di tornare a giocare in Eccellenza”.

Numeri alla mano, il tuo ritorno ha contribuito a riportare il gruppo sulla retta via. Personalmente come ti senti e come stai vivendo questo momento?
“Sto bene e sento che si è venuto a creare un ambiente positivo. Siamo una bella squadra, costruita sulla stima e sul rispetto reciproco, e sembra che finalmente la ruota stia iniziando a girare nel verso giusto, a differenza di quanto successo in quelle cinque sconfitte. Ora non resta che andare avanti con impegno, lavoro e passione per cercare di portare a casa altri risultati positivi che possano avvicinarci al nostro obiettivo”.

Obiettivo che ovviamente è la salvezzaMagari anche diretta?
“Sarebbe un sogno bellissimo. Sappiamo che sarà difficile, perché ci sono tante squadre attrezzate nel giro di pochi punti, ma l’unica parola che conosco in questi casi è ‘dedizione’. Poi sinceramente spereremo anche in un pizzico di fortuna, che non guasta mai”.

Nella peggiore delle ipotesi, immaginando un’eventuale post-season, l’entusiasmo ritrovato potrebbe essere la carta vincente per mantenere la categoria?
“Nelle partite da dentro o fuori servono esperienza, astuzia e anche qualche corsa in più per il compagno. Se l’ambiente è sereno, tutti in quei novanta minuti sono disposti a farla… e questo può essere fondamentale per salvarsi”.

Mancano otto partite alla fine. Ognuna pesante a modo suo?
“Di queste otto partite, quattro saranno contro squadre della zona alta e quattro contro squadre della zona medio-bassa. Sarà sicuramente una bella sfida e dovremo dare il tutto per tutto ogni domenica. In questo momento si respira un’aria fresca e nuova, carica di stimoli, e questo può solo aiutarci. Chiaro che dall’altra parte del campo ci saranno gli avversari a rendere tutto più complicato, ma noi di certo non molliamo”.

Intanto, domani ospiterete la prima della classe. In pochi sono riusciti a batterla, ma voi in quattro giorni avete superato due big quali Ardor Lazzate e Rhodense. Tutto di guadagnato in termini di fiducia?
“Assolutamente sì. Siamo consci del fatto che domenica affronteremo quella che a tutti gli effetti è una corazzata, ma il bello del calcio è che in quei novanta minuti possono accadere situazioni in grado di determinare qualsiasi risultato. L’importante sarà affrontare la partita nel modo giusto e fare una prestazione positiva; se poi loro usciranno dal campo vincitori gli stringeremo la mano perché vorrà dire che sono stati più bravi. Al di là di questo, quando si gioca contro certe squadre, c’è qualcosa di ancor più importante dei punti ed è l’atteggiamento”.

Chiudiamo con la nostra schedina. 1, X o 2 per Meda-Legnano? (sabato, ore 15:00)
“2”.
Base 96 Seveso-Caronnese? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Casteggio-Ardor Lazzate? (domenica, ore 14:30)
X“.
Cinisello-Sedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Ispra-Solbiatese? (domenica, ore 14:30)
“Passo”.
Lentatese-Saronno? (domenica, ore 17:00)
“1”.
Mariano-Rhodense? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Pavia-Vergiatese? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Sestese-Robbio Libertas? (domenica, ore 14:30)
“1”.

Silvia Alabardi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui