
Con l’approdo alle Finali Nazionali dei gruppi Under 15 ed Under 17 Eccellenza, la stagione di Varese Basketball vivrà un ultimo doppio sussulto dal sapore di Scudetto.
Eppure, nonostante manchino ancora questi due grandi passi che possono davvero scrivere un passo incredibile da parte del settore giovanile congiunto di Pallacanestro Varese e Robur Et Fides, si può già sia tracciare un bilancio dell’annata che soprattutto guardare al futuro, con le parole del nuovo Responsabile, Giovanni Todisco.
Coach, partiamo proprio dall’ultimo pass per le Finali Nazionali conquistato, ovvero quello dell’U17. Quanto soddisfazione per questo traguardo raggiunto?
“Tantissima. E’ un gruppo che ha lavorato molto bene durante l’anno composto da ragazzi di grande talento che hanno molta voglia di sacrificarsi e lavorare. Il traguardo raggiunto è stato un premio per il lavoro fatto finora, passando un concentramento interzona molto difficile. Pur passando dagli spareggi, vinti con grande autorevolezza soprattutto la sfida con Stella Azzurra Roma, data per favorita, hanno raggiunto queste Finali Nazionali dimostrando grande personalità. Questo risultato si aggiunge a quello già centrato dal gruppo Under 15 che alleno personalmente, con l’unico rammarico per l’altro gruppo Under 17, colpite da diversi infortuni ed assenze, vedasi quella di Basualdo, la cui presenza avrebbe cambiato le cose nella gara con Alghero dove abbiamo trovato una giornata storta al tiro. Detto questo, però, possiamo essere certamente soddisfatti del percorso fatto dai ragazzi che avranno sicuramente modo di trovare fortune in futuro. Non dimentichiamoci mai che il risultato è importante e gratificante ma non è il nostro obiettivo principale, perché noi guardiamo allo sviluppo dei singoli. Da qui nasce la volontà di avere due gruppi Eccellenza U17 e U19, speriamo di arrivare anche a due in Under 15, allargando così la base di lavoro cercando di alzare la percentuale di possibilità di trovare i nuovi Librizzi e Assui”.
Lei da quest’anno ricoprirà il ruolo di Responsabile del Settore Giovanile. Quanto è orgoglioso di questo e come, se cambierà, qualcosa nell’indirizzo del percorso che la società ha portato avanti negli ultimi anni?
“Sono estremamente orgoglioso di ricoprire questo ruolo. Diventare Responsabile del Settore Giovanile di una società gloriosa come la Pallacanestro Varese è sempre stato il mio sogno che ora si realizza dopo tanti anni di lavoro in Robur e devo dire che questo passo mi gratifica moltissimo. Per raggiunto limite di anni di servizio a scuola la lascerò e mi dedicherò a tempo pieno a questo progetto. Ringrazio chi mi ha dato quest’opportunità, in particolare Luis Scola con il quale ho un rapporto incredibile. Devo dire che tutto lo staff ha preso questa notizia con entusiasmo e questo mi gratifica ulteriormente. Posso assicurare che metterò energia, entusiasmo e passione ogni giorno, cercando molto il confronto per crescere. Luis ha portato un nuovo modo di lavorare e pensare che ci sta permettendo di crescere e fare un’esperienza di lavoro al suo fianco è qualcosa di eccezionale per me. Siamo già operativi, abbiamo tanta carne al fuoco: vogliamo che Varese torni ad essere punto di riferimento sul territorio e società alla quale le realtà della provincia guardano con interesse e voglia di collaborare. Cercheremo di migliorare il rapporto di collaborazione con le altre società della provincia per far risplendere sempre di più il valore storico della nostra società che è qualcosa di unico e straordinario. Il nostro progetto sta già dando tanti frutti e sono certo ne potrà dare altri sempre più importanti”.
Scola nella sua ultima intervista ha parlato di un piano per cercare di riempire la foresteria. Va da sé la conferma dei ragazzi che ci sono dentro (Kangur, Basualdo, Prato, Villa, solo per citarne alcuni) e l’arrivo di nuovi. Questi saranno due obiettivi tra i più importanti che dovrete centrare?
“Senza dubbio. La foresteria che abbiamo è tra le più belle d’Italia ed i ragazzi che ci hanno abitato in questa stagione sono entusiasti di avere un punto di “appoggio” di questo genere e livello. E’ chiaro che, sulla conferma ad esempio dei ragazzi che tu hai citato, non ci sono dubbi, nel senso che sono ragazzi sui quali abbiamo fatto un investimento pluriennale proprio per valorizzare al massimo il lavoro che viene fatto con loro quotidianamente. Per quanto concerne i nuovi arrivi il nostro lavoro sarà a 360 gradi, ovviamente alla ricerca di ragazzi che possano essere funzionali al nostro progetto, con qualità e prospettive future, da poter crescere in ottica Serie A. Il progetto di Scola è quello di avere a lungo termine una Prima Squadra nella quale ci siano ragazzi cresciuti nel nostro settore giovanile. E’ un progetto lungo ma pè chiaro che abbiamo il vantaggio di presentare due biglietti da visita come Librizzi e Assui che fanno tanto, perché i ragazzi che arrivano da noi vedono concretamente dove il nostro lavoro li può portare”.
Come sarà la composizione delle Eccellenze per il prossimo anno?
“Avremo due Under 19 e due Under 17. Per quanto concerne l’Under 15 ne avremo solo una ancora ma stiamo lavorando per arrivare ad averne due. E’ un nostro obiettivo che vorremmo cercare di realizzare in tempi brevi, aggiungendo anche due Under 14 e Under 13 Gold, dando seguito al lavoro con la Robur che ha dato ottimi frutti, aumentando la qualità. Il nostro reclutamento andrà molto a puntare sullo scouting sul territorio per dare sempre più qualità ai gruppi delle fasce più basse”.
Vado su due nomi: Bol Bol e Bottelli. Che prospettive ha il primo e qual è invece la situazione sul secondo?
“Parto da Bottelli dicendo che è il primo nome che ci è venuto in mente pensando a chi possa seguire il percorso di Librizzi e Assui. E’ un ragazzo straordinario, purtroppo colpito da un gravissimo lutto per il quale siamo profondamente addolorati e che sicuramente non è facile da affrontare per lui anche se sta dimostrando grandissimo carattere anche in questo. Ha attirato su di sé, in quest’ultimo anno, l’attenzione di tante società blasonate italiane e chiaramente con lo svincolo le sirene sono sempre più forti e si ascoltano e giustamente il ragazzo e la famiglia sceglieranno il percorso migliore secondo loro. Noi siamo pronti a proporgli determinate cose, con un percorso tracciato con l’obiettivo di portarlo in alto. A livello di Serie A decide direttamente Kastritis, sicuramente è uno dei giocatori che sarà più attenzionato ma non è una decisione che come Settore Giovanile possiamo proporre o decidere. Il processo non deve portare a soluzioni affrettate, alcune situazioni si possono evolvere all’interno della stessa stagione. Federico ha sicuramente i mezzi fisici e tecnici per essere un giocatore di alto livello e questo è quello che speriamo per lui, perché gli vogliamo bene e lui con noi sta bene. Poi, ripeto, in questo momento i giocatori più attenzionati su scala nazionale fanno le loro valutazioni”.
E su Bol Bol?
“E’ un ragazzo che deve crescere tanto, lo sappiamo. Ci stiamo provando a lavorare sopra, ha avuto qualche problema fisico ma è un ragazzo su cui abbiamo fatto un investimento a lungo termine e che per questo va aspettato. Un ragazzo di 220 cm con una mano educata come la sua non la trovi spesso in giro, fisicamente dovrà lavorare tantissimo ma abbiamo fiducia. Prevediamo di metterlo in campo dandogli sempre più minuti e qualità degli stessi. Non è facile alla sua età e con la sua statura essere dominante, ma è un ragazzo sul quale i nostri occhi non saranno solo due ma quattro, sei, otto per poterlo far crescere nel modo migliore. Pensiamo che nell’arco di qualche anno possa diventare un giocatore. Non sappiamo esattamente dove possa arrivare, abbiamo solo necessità e desiderio di farlo crescere e scoprire dove arriverà. Sta imparando la lingua, sta benissimo con i compagni, si è integrato in foresteria, quindi anche da un punto di svista di sviluppo personale ha fatto grandi passi in avanti e ne farà”.
Ultima domanda, andiamo sulla squadra della B Interregionale: le voci si susseguono e parlano di un coach Roncari lontano da Varese. Cosa ci può dire in merito?
“Le voci in questo periodo si rincorrono sempre. Noi non abbiamo ancora parlato ufficialmente con coach Roncari ma è chiaro che se dovesse andare via ci dispiacerebbe molto perché Dado è un allenatore di grandissimo valore che negli ultimi anni ha fatto cose straordinarie come la salvezza di quest’anno della B ma soprattutto le due Finali Nazionali giovanili in due anni dimostrano. Ci spiacerebbe molto privarci di un coach e persona come lui: arriverà il momento delle valutazioni e di capire, qualora lui volesse andare via, quale soluzione scegliere per andare avanti ma al momento siamo lontani da una scelta definitiva. Non è il caso di fare ipotesi perché non siamo ancora entrati in merito a quella che potrà essere la soluzione finale. L’auspicio è quello di capire se ci possono essere margini perché Roncari possa rimanere, poi nel caso questo non si verificasse, lavoreremo per non farci trovare impreparati”.
Alessandro Burin