Oltre 16 punti, 3 rimbalzi e 2 assist di media; fattore determinante nelle ultime due gare decisive per la salvezza di Gallarate con 28 punti in Gara1 e 27 in Gara2 contro Genova nell’ultimo turno playout, leader tecnico di un gruppo smarrito che si è affidato alle sue giocate per salvare una stagione complicatissima.

Se c’è un segreto nella salvezza in B Interregionale del BasketBall Gallarate quello è sicuramente Mattia Molteni. L’esterno canturino classe 1996 ha infatti fatto la differenza per tutto l’anno ma soprattutto quando contava, quando ogni possesso, ogni tiro, ogni giocata pesa un macigno, caricandosi la responsabilità dell’essere leader tecnico dei biancoblu e guidandoli ad una permanenza in categoria tutt’altro che scontata.

Quant’è la soddisfazione per aver raggiunto la salvezza?
“Proporzionata alla sofferenza e difficoltà degli ultimi tre mesi, per cui direi tanta. Dobbiamo essere molto fieri del risultato raggiunto perché siamo stati bravi a venire fuori da una situazione molto complicata”.

Nelle ultime tre partite (la sconfitta casalinga con La Spezia e le due di Genova) avete cambiato completamente approccio al match e carattere in campo. Cos’è successo?
“Penso che in queste ultime partite la differenza l’abbia fatta il gruppo, che c’è stato durante tutto l’anno e non si è mai disunito. Magari non siamo stati bravi a far vedere questo, però spalle al muro lo abbiamo dimostrato, ci siamo compattati e ne siamo venuti fuori insieme”.

Si era mai trovato in una situazione così complicata?
“Francamento no. Venivamo da due sole vittorie in tutto il 2025 ed uscire da una striscia così negativa non è per niente facile. Non so quante altre squadre sarebbero riuscite a salvarsi in queste condizioni”.

Ha vissuto una stagione di altissimo livello seppur in un contesto di squadra che ha faticato molto, risultando decisivo nel secondo turno playout. Il segreto di questo? Ha sentito il senso di responsabilità sulle spalle?
“Non c’è nessun segreto. Ho cercato di dare sempre il massimo durante l’anno. Certamente il fatto di dover conciliare tanti impegni durante la settimana dal lavoro in ufficio agli allenamenti e partite questo mi dà disciplina e costanza e mi permette di calibrare bene tutto, dandomi carica ed energie, oltre un certo senso di responsabilità e quando contava questo è venuto fuori”.

A livello professionale come inquadra questa salvezza?
“E’ difficile da inquadrare. Se guardiamo alla stagione regolare e alla seconda fase è complicato non definirla come un insuccesso, se pensiamo però poi al risultato finale, possiamo dire che è stato raggiunto un traguardo veramente importante. Sicuramente dobbiamo fare tesoro di quest’annata, perché ci ha fatto acquisire tanta esperienza come singoli”.

Eletto capitano dopo l’infortunio di Antonelli, quali i piani per il futuro?
“Innanzitutto faccio un grosso in bocca al lupo a Ricky che considero sempre il mio capitano e che non vedo l’ora di rivedere presto in campo. Per quanto riguarda me ho ancora un anno di contratto con Gallarate, sono convinto di aver fatto due stagioni molto positive a livello personale quindi ringrazio la società e l’ambiente tutto per questo, poi è chiaro che l’anno prossimo per me gli impegni da gestire sono tanti visto che la mia famiglia si allarga, però ci siederemo ad un tavolo e capiremo come conciliare tutto”.

Alessandro Burin
Foto Pietro Milani

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