Pina: ciao Gina
Gina: ciao Pina, com’è?
Pina: lamentarsi è peccato.
Gina: allora tutto il Varese deve andare all’inferno. A Pescara chi passava vicino allo spogliatoio prendeva la scossa…
Pina: oh signur, è andata male. Non è che adesso si deve vincere anche a nascondino.
Gina: guarda che nessuno ha qualcosa da dire alla squadra. Senza far drammi si può dire che l’arbitro non era in forma. Ha fatto almeno un paio di “cappelle”. Peccato che siano state una positiva per il Pescara e l’altra negativa per il Varese. Stop. Fine del cinema.
Pina: finisce il cinema ma il bel film continua. In alto i cuori
Gina: ci mancherebbe! Un’altra cosa che continua è il turnover. Fino all’anno scorso a finire una partita su tre era il Sannino. Quest’anno tocca al Sogliano
Pina: adesso che ha la panchina d’oro Sannino si sta impegnando per non abbandonarla prima del 90°! Non c’è niente da fare, quei due lì vivono la partita più dei giocatori. A pensarci bene, come facciano ad andar d’accordo due caratteri così è un vero mistero.
Gina: bè, i problemi arrivano nei momenti difficili. Da quando sono insieme momenti difficili non ce ne sono stati.
Pina: vero. Però il mondo del calcio insegna che non sempre bastano i buoni risultati per vedere matrimoni felici e duraturi.
Gina: vero. Anche se i buoni risultati del Varese sono memorabili. Mettiamola così. La fortuna del Varese è la convivenza tra due persone intelligenti.
Pina: solo due non direi.
Gina: dire che Sogliano e Sannino sono intelligenti non significa che il resto della Società è formato da pippe. Prendi il Team Manger Papini. Brontolone, timidone, semplicione…sta di fatto che se il Varese della rinascita ha saputo riscoprire rapporti con le società minori gran merito è del Rivera del Lago Maggiore
Pina: ecco sei arrivata al punto dolente. Fino a quando mi dici che è un ottimo ministro degli interni ti seguo. Ma quando tira fuori la menata che ha il numero 10 tatuato sulla schiena…che due maroni!
Gina: sono certa che ti è venuta involontariamente ma ti è venuto un bel gioco di parole. Ministro degli interni, due maroni…non male. Tornando al Papini, porta pazienza. Per il “Papo” il calcio è Gardaland, di più, la vita. Sai che orticaria gli viene quando vede qualcuno che non capisce la fortuna di vivere facendo il calciatore? Tutti i giocatori che passano dal Varese gli vogliono un gran bene. E anche noi gliene vogliamo.
Pina: sottoscrivo. A Pescara mi hai tirato un bel bidone.
Gina: per un’andata e ritorno così mi ci sarebbe voluta una settimana per recuperare. Tu piuttosto, non ti ho visto domenica in piazza con tutte le donne.
Pina: primo, tutte le donne un cavolo. Secondo, rispetto chi ha partecipato all’iniziativa e quindi stesso rispetto vorrei per chi come me è rimasta sul divano con una bella copertina sulle gambe e una bella tazza di camomilla in mano.
Gina: camomilla?
Pina: con dentro una bella fetta di limone. E’ stato l’antidoto per la “rustichella” dell’andata e il “capri” del ritorno. Due soste all’Autogrill che mi sono costate una digestione…”ritardata”.
Gina: senti un pò. Fai anche tu la raccolta delle figurine?
Pina: quale? Calcio, ciclismo o pallacanestro? Non so più cosa comprare. Non sono più abituata. L’ultima volta che ho fatto una raccolta è stata quella delle figurine Mira Lanza…archeologia…
Gina: il record delle raccolte ce l’ha il “nostro” Gianoli.
Pina: più del “nostro” Marocco?
Gina: il Marocco fa impazzire amici e conoscenti per recuperare le maglie dei calciatori, rigorosamente sudate, e sua moglie perché le riceve puzzolenti in casa. Se ti siedi ti dico invece cosa colleziona il Gianoli: tazze, i “non disturbare” delle camere d’albergo, modellini di biciclette e di tutto ciò che riguarda il ciclismo, cravatte con biciclette, bustine di zucchero…
Pina: oh la miseria! Povera sciura Gianoli! Dov’è che abitano, nell’arca di Noè?
Gina: eh, più o meno. Ma comunque, anche gli album delle figurine sono un prodotto della SUNRISE. Papà Marocco dev’essere orgoglioso dei due che portano avanti il suo impegno editoriale per lo sport varesino.
Pina: a proposito di impegno. Alziamoci in piedi per applaudire il Claudio Piovanelli che va in pensione.
Gina: bè con lo stipendio che prende potrebbe permettersi anche un albergo a quattro stelle. Ma come mai va in vacanza a campionato in corso?
Pina: buona notte! Il “Pio” ha tagliato il traguardo del fine lavoro, bestia!
Gina: nooo! Ma figurati se scende da “La Prealpina” in corsa!
Pina: oh stordita! Va che è già sceso.
Gina: non ho parole. Mi unisco al tuo applauso per un serio professionista ma soprattutto per una bella persona che chiude un grande capitolo della sua vita. Permettimi solo di aggiungere che sarebbe triste se l’editoria varesina lo lasciasse solo alle sue salutari sgambate su e giù per Sant’Ambrogio.
Pina: permesso e condiviso!
Gina: Basìn Pina
Pina: Basìn Gina