La formazione femminile “anziana” della Varese Olona Nuoto recupera un po'
della dignità e della voglia di giocare e divertirsi che, nella partita precedente,
sembrava avere smarrito completamente ma, purtroppo, si trova davanti una
squadra molto più “quadrata” di quella che nell'andata, a Varese, aveva vinto per
due sole reti. L'impianto di Torino è molto piacevole ed accogliente, con una vasca
da 33 metri ed una da 50 una in fila all'altra, alto soffitto a botte e tanta luce;
un po' risicate le tribune, come se la pallanuoto fosse uno sport seguito da pochi
spettatori (ignoranti! L'anima dello spettatore medio di pallanuoto è gigantesca,
quindi gli spazi sugli spalti devono essere adeguati). Le nostre avversarie (onore
al merito) hanno saputo impostare una difesa impeccabile, con una zona ad M mista
molto mobile ed aggressiva, potendosi fidare delle grandi qualità del proprio
portiere Tanadini, una vera sicurezza sia sui tiri da lontano che nell'uno contro
uno. Le sue doti tecniche di primo livello, come la capacità di uscire fino alle anche
e di mantenere a lungo una posizione a braccia larghe molto alta sull'acqua
hanno rapidamente minato la fiducia delle nostre attaccanti, che prive dell'infortunata
Silvia Bordiga (ha subìto un tamponamento in automobile, con colpo di
frusta) si sono trovate con soluzioni offensive poco variabili. Altra meraviglia la
loro difesa sull'uomo in meno, anche questa caratterizzata dall'estrema mobilità
delle atlete. In attacco, poi, sono stati purtroppo pochi gli errori commessi dalle
nostre avversarie. La vittoria finale non poteva che arridere a loro. La potenza e
l'efficacia delle nostre conclusioni hanno spesso lasciato a desiderare; a mio giudizio,
più un'atleta si trova a ragionare su quello che sta per fare, più difficilmente
riuscirà ad effettuare un bel tiro: i muscoli rallentano, la coordinazione occhio
– mente – braccio non funziona più a dovere, esce una mozzarella al posto di una
fucilata. I mesi e gli anni a venire, per quelle atlete che vorranno continuare, riusciranno
a rendere istintivi questi movimenti, come
necessario. Questo significa solo una cosa: non bisogna
avere fretta di trovare la pappa pronta, non ci
si può deprimere per una partita storta. La soddisfazione
di ottenere un risultato dopo anni di lavoro
è impagabile. Finalmente una partita di carattere
da parte di Giulia Vanoli che ha saputo prendersi le
giuste responsabilità, lasciandosi andare solo in
un'occasione quando ha subìto un'espulsione molto
molto evitabile. Il giorno in cui ascolterà l'allenatore
(richiesta visita audiometrica.) e correggerà i
suoi difetti al tiro (ha un cannone nel braccio ma tira
senza convinzione e senza usare le gambe) potrebbe
essere vicino: vogliamo essere ottimisti.
Martina e Serena hanno nuotato tanto, come al solito,
riuscendo in molte occasioni a giungere al tu per tu con il portiere; anche in
questo caso, la mancanza di istinto omicida ha fatto sì che l'avversaria avesse la
meglio. Sara ha fatto una partita di contenimento sul centro boa avversario davvero
ammirevole e di carattere. E' un po' di tempo però che non vedo nei suoi occhi
la luce del divertimento: ridateci la nostra Sara! Roberta, chiamata molte volte
al tiro, sta convincendosi erroneamente di non essere dotata di quel fondamentale;
si tratta solo di lavorarci sopra. Laura, costretta al ruolo di unico centro boa
e circondata da nugoli di avversarie sciamanti, non ha potuto fare molto per correggere
l'inerzia della partita, adagiandosi però un po' troppo nel clima generale
di scarsa stima personale. Francesca e Michela hanno fatto quello che potevano,
subendo però un po' troppo l'iniziativa delle avversarie e, a volte, mettendo in rete
dei tiri che avevano già bloccato. Ognuna delle due ha qualcosa che manca all'altra,
Francesca ha un ottimo posizionamento ma le manca forza da opporre ai
tiri (ha toccato tutti i palloni che sono entrati, tranne una rovesciata della centroboa
al 7 alto), Michela ha più grinta e forza ma una posizione tra i pali meno ottimale:
come già detto in passato, il dialogo ed il confronto tra le due porteranno
col tempo ad avere due ottimi portieri. Ho l'occhio lungo. Brave tutte le ragazze
che, rimaste in panchina dopo essersi sorbite la trasferta più lunga del campionato,
non hanno fatto mancare il sostegno alle compagne. Una settimana di intenso
lavoro in allegria ed armonia aspetta tutte le atlete, in preparazione al prossimo
incontro casalingo contro Pallanuoto Milano.
Aquatica Torino – Varese Olona Nuoto 11 – 3
Formazione VON: Mangini, Peverelli , Baruffato 1, Zanotti, Maestri, Cenacchi,
Vanoli, Cantone 1, Cerutti 1, Guidotti, Amato, Girardi, Grossi.
Allenatore Alberto Bellorini.