Cantù-Varese, come tutti i derby che si rispettino, non può essere una gara normale.
Con queste premesse, ha inizio la partita che chiude la tredicesima gara del campionato di Serie A di basket; una partita che molti tifosi aspettano durante tutto l’arco della stagione.
Una vittoria dei biancorossi significherebbe consolidamento dell’ottava posizione in campionato, ultimo gradino disponibile per i playoff; viceversa, una vittoria per i ragazzi di Trinchieri, vorrebbe dire seconda posizione in solitaria dietro alla capolista Siena.
Dopo il valzer di errori al quale si assiste per i primi due minuti di gara, è Markoishvili a sbloccare la gara, bravo a realizzare i liberi guadagnati dai falli di Diawara; il francese, numero 9 biancorosso, si fa perdonare quasi subito, mettendo a segno una tripla, la prima della gara, che porta in vantaggio gli ospiti.
La gara è bellissima; si susseguono continui capovolgimenti di fronte. Il punto forte di Varese, il tiro da tre, oggi sembra funzionare; così Kangur e Weeden, con un Fajardo ritrovato, rendono possibile il 17-20 della fine del primo quarto.
Cinciarini, Leunen e Markoishvili inaugurano la ripresa del gioco portando in avanti gli ospiti sul 23-20; ci pensa Kangur, grande assente nell’ultima partita giocata contro Pesaro, a ristabilire la parità con una bomba dalla distanza.
Stasera, però, è la serata di Diego Fajardo; è lui a prendere per mano la squadra, mettendo a segno i punti decisivi che tengono a galla Varese; lo stesso italo-spagnolo, mette i due liberi che a 1 minuto e mezzo dall’intervallo lungo siglano il 30-32.
Alla fine del secondo quarto il risultato è a favore dei padroni di casa per 36-34; la gara, però, è ancora apertissima, e Varese può sperare.
Il terzo quarto si apre con la reazione dei padroni di casa, che trovano punti con Bruner e Perkins; i biancorossi fatìcano un po’ di più rispetto alla prima metà di gara e presto il divario tra le due squadre diventa di 6 punti (43-37). La supremazia di Cantù in questo frangente costringe coach Recalcati al timeout, in un “Pianella” che ribolle di anime ed emozioni.
La tirata di orecchie del coach biancorosso, non risolve niente, anzi! In poco tempo la differenza qualitativa e tecnica dei giocatori sul parquet, esce fuori, e Varese viene letteralmente asfaltata sotto i colpi, inesorabili, di Mazzarino e compagni.
Il +14 (60-46) alla fine del terzo quarto, non lascia spazio a commenti.
Ultimo quarto che comincia sulla falsa riga di quello appena trascorso; padroni di casa che sbagliano poco o nulla, e ospiti pronti a ripartire che cercano di ottimizzare al massimo le poche occasioni a loro disposizione.
A 5 minuti dalla fine della gara, la differenza di punti è ancora di 15 in favore dei biancoblu che fanno godere il vecchio impianto di Cucciago che, probabilmente, sarà abbandonato da Cantù per il prossimo anno in favore dell’impianto di Desio.
Ad un minuto dalla fine, prova d’orgoglio dei biancorossi, che riescono ad accorciare sui padroni di casa fino ad arrivare a 9 punti da loro (74-65); ma è solo un fuoco di paglia.
Cantù, seppur falcidata dagli infortuni, è troppo forte, e il tabellone finale non può essere più veritiero.
Il risultato finale è di 76-66.
BENNET CANTU’ – CIMBERIO VARESE: 76-66 (17-20; 36-34; 60-46)
Bennet Cantù: Markoishvili 11, Leunen 17, Marconato, Mazzarino 12, Perkins 10, Awudu Abass, Diviach, Cinciarini 6, Bolzonella, Bruner 18, Basile 2
Cimberio Varese: Demartini, Goss 6, Stipcevic 9, Talts, Diawara 11, Reati, Garri 4, Kangur 10, Ganeto, Bertoglio, Fajardo 14, Weeden 12
Marco Gandini