Il maestro Augusto Fernando
Lauri, accompagnato dal tecnico Garagiola della Boxe Magenta e dal tecnico
Talamoni della Boxe Massese, guida la squadra Italiana ed i Panthers alla
conquista del Trofeo di Schwetzingen, meritandosi anche la palma per la
migliore squadra riportando su 20 incontri disputati dieci vittorie, due pari
ed otto sconfitte con due verdetti discutibili.
La kermesse pugilistica
sviluppatasi su due ring con la bellezza
di 52 incontri ha visto all'opera tutte le categorie sia di peso che di età,
partendo da pugili giovanissimi di otto
anni, finendo ad atleti di alto livello. La compagine del Panthers Lauri ridotta
ad otto atleti, ha vinto tre incontri, ne ha pareggiato uno con quattro
sconfitte di cui due ingiuste, che hanno punito Libero Iorio e Carlo Agrimi. Negli altri incontri della
squadra italiana, un'altra recriminazione per la sconfitta del pugile toscano Lorenzo
Barotti, le altre sconfitte erano nella norma e tra queste da segnalare la
prestazione negativa del giovane
promettente Iuliano Gallo
(Panthers Lauri), che non era in serata, a sua parziale discolpa l'aver
gareggiato con un atleta di una categoria di peso superiore. Tra gli italiani
si è particolarmente distinto la pantera Artur Qehaj che si è sbarazzato in
solo due riprese sul quotato tedesco Can Bayraktar, da segnalare la bella
prestazione del massese Alessandro Venturotti e di Mattia Cammarano della Boxe
Magenta.
Nel settore femminile, Silvia Sassi dei Panthers ha riportato la sua seconda
vittoria dopo quella di Locarno surclassando la tedesca Anna Rommerskirchen.
Tutti i giovanissimi portacolori della
squadra italiana si sono comportati in modo egregio da menzionare Andrea
Federigi, Matteo Antonioli, Grande Claudio della Pugilistica Massese, Daniel
Sabau della Boxe Magenta ed Anthoni Dedè dei Panthers Lauri. Sfortunato debutto
di Federico Giorgio dei Panthers, che solo dopo un minuto doveva arrendersi per
epistassi nasale, stessa sorte per lo youth Riccardo Cammarano di Magenta. Ritorno alla vittoria
di Giuseppe Rusconi e sconfitta onorevole del massimo di Massa Claudio Landi, che cedeva dopo un'intensa battaglia sul
colosso tedesco Becker.