Pina: ciao Gina! Perdiamo qualche colpo eh!
Gina: ciao Pina. Eh cosa vuoi, ci siamo un po’ imborghesite
Pina: ma no dai. Un po’ le feste, un po’ i lavori di casa
Gina: un po’ l’età va bè dai, meno male che in redazione ci vogliono un gran bene e portano pazienza. Anche perché non è che trattiamo temi sconvolgenti e quindi se ci siamo bene altrimenti bene lo stesso.
Pina: d’accordo con te ma fino a un certo punto. Non mi sembra che il panorama giornalistico provinciale sia popolato da “figli di Montanelli”
Gina: ti riferisci a qualcuno o qualcosa?
Pina: certo che si ma me lo tengo per me. Tanto la gente è meno piffera di quanto si pensi. Sarà un caso che le vendite dei giornali siano in picchiata? Ma, andiamo avanti
Gina: no no stiamo ferme qui. Non è che le vendite dei giornali sono in calo perché internet è gratis?
Pina: anche questo è vero. Tanto che i bar sono popolati dai “lettori squalo”. Quelli che una volta seduti se riescono a prendere in mano il giornale del locale lo consumano. Per non parlare di quei fuoriclasse che una volta arrivati all’ultima pagina ricominciano a leggerlo all’indietro! Certe volte mi vien voglia di dar fuoco al giornale! Secondo me non si accorgerebbero subitissimo
Gina: va bè, voltiamo pagina. Nell’anno vecchio, dopo poco più di un mese di campionato i tifosi del calcio insultavano mentre quelli del basket cantavano. Anno nuovo vita nuova. Dallo stadio la bufera si è spostata sul palazzetto.
Pina: dai su, non sei di primo pelo. E’ una storia vecchia come le nostre nonne. Solo che negli ultimi anni si è aggiunta la violenza che una volta non c’era. Ma che la nostra italietta – perché non è certo un fenomeno esclusivamente varesino – sia contaminata dagli italioti non è mica una novità.
Gina: una bella novità sarebbe invece che i dirigenti avessero la memoria un po’ meno corta. E invece, come al solito, poche settimane e cena al Palace, tarallucci e vino
Pina: posso dire la mia?
Gina: vai!
Pina: quella sera con Avellino qualcosa di bello è successo. Gli applausi non sono mancati, la partita si è giocata lo stesso. A chi non sta bene l’attuale gestione e la squadra può fare come si a casa propria quando in tv c’è qualcosa che piace: si cambia canale. Vescovi, Recalcati e i giocatori al palazzetto devono andarci per amore o per forza. Chi ci va per vedere la partita o lo fa per godersela o è meglio che decida per una bella camminata sulla ciclopedonabile del lago o al Sacro Monte.
Gina: ma senti un po’ Pinetta mia. E se dalla sera alla mattina mettessero i seggiolini numerati anche in curva e invitassero al palazzetto tutti i settori giovanili e le scuole?
Pina: vorrebbe dire che saremmo in un altro paese oppure, ma è solo una speranza, che il tempo è scattato in avanti di trent’anni.
Gina: mi sa che hai ragione. E comunque ti dirò. Dopo la vittoria del Varese con la Sampdoria vedere Rosati e Montemurro attraversare la spiaggia di Marassi (non sarà mica un campo?) per andare dai 1000 tifosi in trasferta a Genova ricevendo una standing ovation, mi ha emozionato.
Pina: a me invece mi son girate le scatola perché non ho qualcos’altro! Rosati e Montemurro hanno fatto un bel gesto. Inneggiando ai due dirigenti i tifosi hanno fatto altrettanto tranne quelli che per tutta l’estate hanno recitato il “de profundis biancorosso” arrivando nel mesetto di Carbone a minacciare e insultare. Ripeto, violenza a parte ognuno può fare e dire ciò che vuole. I dirigenti dovrebbero però ricordarsi e avere maggior considerazione per la gente equilibrata e per bene che allo stadio va per divertirsi pagando l’abbonamento o il biglietto.
Pina: e invece?
Gina: e invece si sa
Pina: siamo all’inizio di un anno nuovo. Su un bel sorriso fiducioso e beneaugurante! Gina, l’ottimismo è il sale della vita!
Gina: oh signur! E’ uno slogan vecchio come le mie vene varicose!
Pina: che bella immagine
Gina: scolta, ci vediamo al palazzetto per il derby con Milano?
Pina: olla miseria! Siamo già alla prima del “ritorno”? Sembra ieri che mi mangiavo lo Scariolo con gli occhi al Forum che torero ragazze!
Gina: deh Lucia Bosè del Margorabbia! Quel torero lì costa come dieci ristrutturazioni del palazzetto ma non mi sembra che nell’Arena di Milano stia raccogliendo ovazioni
Pina: oh Gina! Pensiamo a casa nostra va! Basìn a te e al Cecco.
Gina: a domenica! Basìn a te e al Beppe