Sulla bocca di tutti e solo in termini positivi. Il mondo del calcio, e non solo quello, non parla d'altro che del Varese 1910 e della brillantissima iniziativa denominata “Codice Etico” (ne parliamo in un altro articolo) presentata nei giorni scorsi dal suo ideatore: Antonio Rosati, Presidente della società biancorossa.
“Il clamore, gli applausi ed il consenso con cui il mondo pallonaro, ma non solo quello, ha accolto la nostra iniziativa non può che farmi piacere ma – dice Rosati -, allo stesso tempo resto leggermente stupito nel constatare che la nostra idea abbia avuto una così forte risonanza. In fondo, esigere onestà, trasparenza, rispetto delle regole e del lavoro altrui dovrebbe essere considerata cosa del tutto normale”.

L'idea del Codice Etico non sarà nata per caso.
“Premessa: fino ad ora il Varese, per il principio della responsabilità oggettiva, deve considerarsi una società fortunata, ma anche brava, nel non essere mai stata coinvolta nei 'pasticci' che ben conosciamo. Tuttavia, partendo proprio da qui ho pensato che fosse giunto il momento di recintare la fortuna con una maglia a  paletti ancora più fitti, più stretti. Da qui, appunto, il Codice Etico che funzionerà da duplice valvola di sicurezza. Da un lato, per i giocatori, cui metteremo a disposizione costante assistenza legale. Dall'altro per la società che, in tal modo, proteggerà ancora di più la sua immagine. Non ancora un paracadute definitivo, ma certamente una sorta di scrematura importante che, ne sono sicuro, già al momento della firma del contratto terrà lontano eventuali personaggi poco raccomandabili. Insomma: il Codice Etico funzionerà da sbarramento, da muro alto e invalicabile per tenere lontani dal Varese elementi truffaldini”

Le va di parlare di calcio e di un mercato invernale scoppiettante?
“Un bellissimo mercato, non c'è che dire. I miei collaboratori, Montemurro e Milanese in particolare, sono stati bravissimi nel cogliere le occasioni perfette per rinforzare la rosa inserendo giocatori dotati di grande qualità, mentalità ed esperienza. Usando una similitudine calcistica direi che, una volta sotto porta, sono stati opportunisti, cinici e hanno avuto sangue freddo portando a Varese il meglio possibile e disponibile”.

Quindi, tutto pronto per il gran finale?
“Pensiamo e speriamo di sì anche se, conoscete il mio pragmatismo, la mia cautela, preferirei dare uno sguardo al futuro tra cinque-sei settimane, ovvero al termine di un ciclo di partite che a mio parere avranno un peso determinante. Dunque possiamo riparlarne tra un po'?”.

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