La Varesina investe nel futuro, lo fa da sempre e non è intenzionata a fermarsi. Dal 2010, anno di fondazione, è stata un’escalation continua. Dalla Terza Categoria ha raggiunto la Serie D in appena cinque anni; a dare una mano fondamentale alla crescita del mondo rossoblù è stata la famiglia Di Caro che ha sposato il progetto nell’anno della Promozione.
La stagione, la seconda consecutiva in D, è appena iniziata e il club ha già tagliato due traguardi: il primo quello dei 500 tesserati, assorbendo da quest’anno anche i giovani della Vedanese; l’altro invece è il miglioramento dell’impianto sportivo che si è arricchito con una tribuna tutta nuova.

“Quell’investimento era doveroso – ci dice il patron Lino Di Caro -; è stato fatto in funzione della struttura che non era adeguadata alla categoria. La vecchia tribuna non era più sufficiente per i nostri tifosi; speriamo che così aumentino. E’ la dimostrazione che la società crede in quello che sta facendo; investiamo nel futuro pensando a lungo termine; vogliamo sempre migliorarci”. E, infatti, non finisce qui: “Siamo pronti a fare altri investimenti a livello di campi in sintetico. Ne costruiremo un altro a 8 a Venegono o a Vedano per fare allenare i nostri ragazzi”.

Capitolo squadra; l’esordio non è stato positivo dal punto di vista del risultato: “Col Legnano è andata come è andata e non facciamo drammi. Era la prima di campionato, sarebbero stati importati i tre punti, ma guardiamo oltre. In squadra abbiamo tanti elementi nuovi, non siamo ancora al cento per cento e per di più avevamo parecchi infortuni. Malgrado tutto abbiamo disputato un buon primo tempo, poi siamo calati, abbiamo preso gol in ripartenza e ci ha un po’ fermato. Col tempo ci sistemeremo migliorando gli errori”.

Sugli obiettivi dice: “Abbiamo ‘svecchiato’ la squadra tenendo solo tre titolari ‘vecchi’ e puntanto su un gruppo più giovane. Il nostro intento è di valorizzare gli Juniores. Il Settore Giovanile deve essere un buon serbatoio per la prima squadra. La classifica? Puntiamo a disputare un campionato dignitoso senza rischiare di fare i playout. Ogni partita è storia a sé, non si sa mai come può andare a finire”.

Elisa Cascioli