Cosa resterà di questo Monza-Pro Patria? Parecchio. A partire dai 10 punti di distacco in classifica. Un margine che a 13 giornate dalla fine assume un significato precisissimo: brianzoli già in Lega Pro e inseguitori (tigrotti compresi) a giocarsi le teste di serie in vista dei playoff.

Il Monza davanti e dietro tutti quanti. La vera impresa? Scovare un record stagionale che non appartenga ai biancorossi di Zaffaroni. Punti (54 su 63 disponibili), vittorie (17 in 21 gare), reti (49 fatte e 7 subite), clean sheet (14 compreso quello di domenica), striscia aperta senza sconfitte (8 successi ed un pari nelle ultime 9), attuale inviolabilità della porta (411’ ed una sola ininfluente rete subita nelle ultime 9 giornate). Meglio fermarsi. Ma la serie sarebbe lunghissima. Con una nota a margine parafrasata da un vecchio adagio del football americano. L’attacco vende i biglietti, la difesa vince i campionati.

Tu mi porti su e poi mi lasci cadere. Prima 8 vittorie consecutive. Poi 2 sconfitte in 5 giornate. Se al conto sommiamo il successo in affanno di Lecco, il quadro complessivo è piuttosto chiaro. La Pro Patria sta vivendo una fase di down. Niente di tragico. Solo, la necessità di rivedere la rotazione di alcuni uomini. In particolare, quelli a più alto chilometraggio.

Vade retro Gervasoni. Nulla da dire sulla direzione di Di Cairano al “Brianteo”. E neppure (forse) su quella di Simone a Darfo. Però, in entrambi i casi la Pro Patria ha perso ed in entrambi i casi sulle tribune ha fatto capolino l’ex arbitro Andrea Gervasoni, attuale capo osservatore della CAN di Serie D. Prossimamente, sarà utile informarsi sui programmi domenicali del fischietto di Castiglione delle Siviere.

Borto…rosso Football Club. Il gomito è sempre meglio non alzarlo. Soprattutto in campo e soprattutto a pochi metri dall’arbitro. Ma, quando succede, farne un dramma è forse ancora peggio. Elia Bortoluz ha rimediato a Monza un’espulsione evitabilissima. Ora sconterà 2 giornate di stop (questa dovrebbe essere la sanzione) potendo così perfezionare la condizione persa durante l’infortunio. Al rientro, Toro Scatenato dovrà recuperare il tempo perduto a suon di reti. Il rimedio più efficace per dimenticare l’inciampo di domenica.        

Entusiasmo a duemila. 960 paganti (almeno un terzo, provenienti da Busto) e 950 abbonati. Comunque sia andata, la supersfida di domenica è stato un successo (di pubblico). A testimonianza che anche la Serie D può essere sexy. In certe gare tanto quanto (e più) della Lega Pro.

Pareggio di bilancio. Dopo 21 giornate, la Grumellese ha raccolto il primo pari stagionale (1-1 con la Pergolettese). Ora la serie aperta più lunga senza X in schedina è quella della Pro Patria: 18 gare con 13 successi e 5 sconfitte. Ultimo pareggio biancoblu l’1-1 di Caravaggio del 18 settembre.

Vesti nero e vai in bianco. Dubbi non ce n’erano. Ma, semmai qualcuno ne avesse avuti, ci ha pensato il DS del Monza Pippo Antonelli a fugarli completamente. “E’ stata la Pro Patria a voler giocare in nero”, la confessione pre-partita di uno degli ex di giornata. Purtroppo, anche la scaramanzia del total black (8 vittorie ed una sconfitta prima di domenica) non ha potuto nulla contro i superpoteri brianzoli. Che dite? Si torna al biancoblu senza tante menate?

Ci risiamo, Ciserano. All’andata, la sfida con la formazione rossoblu servì a leccare le ferite della sconfitta con il Monza (e dell’eliminazione in Coppa Italia con la Bustese): 3-1 allo “Speroni” griffato Bortoluz (2), Mauri e Giangaspero su rigore. Domenica al “Carlo Rossoni” sarà più o meno la stessa cosa. Con gli uomini di Aldo Monza sarà il terzo incrocio stagionale dopo il 2-1 nell’amichevole di Barbaiana del 10 agosto.

Figura da bolli. C’è qualcosa di peggio di essere agganciati all’ultimo posto in classifica? Difficile eh? L’impresa è riuscita (suo malgrado) domenica al Fanfulla che ha dovuto posticipare di mezzora il match di Dro (poi terminato 1-1) causa fermo del pullman per (pare) mancanza di copertura assicurativa. Come certe vignette de La Settimana Enigmistica. Senza parole.             

Giovanni Castiglioni