Archiviata la settima giornata di campionato (sesta per le sette squadre che hanno già avuto il turno di riposo) è il Verbano a comandare in solitaria la classifica del Girone A di Eccellenza con 13 punti. I rossoneri, che sono una delle squadre con una partita in meno, stanno attraversando un momento di forma eccezionale e l’unica sconfitta rimediata finora (terza giornata, 1-2 in casa contro il Busto 81) sembra un ricordo lontano.

Artefice di tutto ciò è Costanzo Celestini (a Besozzo dal febbraio 2015), sicuramente uno degli allenatori più esperti della categoria. Il mister dopo la sconfitta casalinga contro il Busto (partita comunque giocata alla pari e persa di misura) aveva predicato calma, chiedendo il tempo necessario per far crescere la sua squadra; e i risultati delle successive quattro giornate gli hanno dato ragione. Ma cosa è cambiato in queste partite? Il mister ha le idee chiare: “A livello di squadra abbiamo trovato la giusta quadratura e riusciamo a concretizzare la grande mole di gioco che facciamo, cosa che prima spesso non ci riusciva. Gestiamo meglio la palla e siamo più rilassati durante i 90 minuti. Nell’ultima giornata, ad esempio, siamo stati bravi a passare in vantaggio nel primo tempo, controllare la partita senza subire troppo e chiudere definitivamente i conti nel secondo tempo. Stiamo crescendo molto e i risultati che otteniamo sono il giusto premio per i nostri sacrifici. Ovviamente sono molto soddisfatto di questo inizio considerando anche che abbiamo già incontrato squadre come Fenegrò, Busto, Legnano e Cavenago che sono state costruite per vincere il campionato e ne siamo usciti discretamente bene. La classifica non ci interessa, ma quello che abbiamo fatto ci permetterà di affrontare le prossime partite con più serenità; guai però a staccare la spina”.

E il Verbano vuole tenere attaccata la spina ancora a lungo, a cominciare da domenica, quando al Comunale di Vimodrone andrà in scena il più classico dei testa-coda. La capolista sarà infatti ospite sul campo del Calvairate, fanalino di coda insieme al Saronno con soli 4 punti. “Per quanto riguarda domenica prossima i ragazzi sanno che ogni sfida è a sé – continua Celestini – e non guardando la classifica dobbiamo interpretare la partita come uno scontro salvezza per cercare di portar via punti; al momento questa è l’unica cosa che conta. Già altre volte negli anni passati siamo stati per alcune giornate in testa al campionato, per poi venire raggiunti e superati. I campionati vanno interpretati come delle corse a tappe: bisogna procedere con calma, partita per partita, con la giusta dose di umiltà. Siamo consapevoli di non essere una squadra costruita per la vittoria finale e per questo dobbiamo restare con i piedi per terra; ciò non significa che non possiamo goderci il momento”.

Da sempre vincere aiuta a vincere e ovviamente il morale in casa Verbano è alto; a questo si aggiunge anche un’ottima condizione fisica e l’assenza di infortuni. Ma il segreto dei rossoneri non è solo questo. “Rispetto agli anni passati – spiega Celestini – lo zoccolo duro della squadra è cresciuto passo a passo con me; non abbiamo più giocatori come Andrea Incontri o Filippo Moia, ma abbiamo giovani più che interessanti come Malvestio, Dal Santo, Verde e Gecchele che stanno facendo molto bene e di sicuro possono ambire al salto di categoria. In ogni campionato ci sono squadre che spendono più delle altre e riescono ad aggiudicarsi i singoli più forti; la nostra bravura deve consistere nel costruire a piccoli passi un collettivo forte e coeso. Abbiamo creato una nostra identità, ma ovviamente dobbiamo adattare il gioco in base agli avversari che ci troviamo davanti, cercando di non far fare loro quello che a loro piace fare. Non sempre ci siamo riusciti, non sempre ci riusciremo e quando l’avversario si dimostra migliore bisogna fargli i complimenti. Lavorare nei dilettanti non è come lavorare a livello professionistico: ci sono meno informazioni sulle altre squadre e sostanzialmente devi essere bravo a leggere e capire la partita nei primi dieci minuti per impostare la squadra al fine di farla rendere la massimo”.

Chiaramente siamo solo all’inizio del campionato, ma il Verbano c’è e vuole dire la sua; molti altri allenatori l’hanno etichettata come una “squadra fastidiosa”, una squadra da prime posizioni.

Non guardiamo la classifica” è però il ritornello che il mister continua a ripetere ricordando che l’obiettivo principale dei rossoneri è quello di raggiungere il prima possibile la salvezza. Sembrerebbe paradossale parlare di salvezza per una squadra che nelle ultime stagioni ha sempre navigato nelle zone nobili della classifica, ma Costanzo Celestini non ha dubbi: “Il primo passo è la salvezza, poi saremo ben disposti ad ambire a qualcosa di più. Quello che conta è l’atteggiamento e lo spirito con cui i ragazzi vanno in campo. In questo posso usufruire della mia esperienza accumulata come giocatore professionista per aiutarli. Io mi definisco un allenatore atipico; a volte do l’impressione di trasmettere ansia, ma mi metto completamente a disposizione della squadra per farla crescere. L’umiltà è indubbiamente una caratteristica importante, ma quello che cerco di insegnare ai miei ragazzi è la caparbietà perché come dico sempre: professionista è il dilettante che non ha mai smesso di crederci”.

Matteo Carraro