Nato a Parigi, di origini senegalesi, classe ’94, arrivato in Italia all’età di 8 anni quando ha scoperto l’amore per il calcio e la voglia di correre velocissimo dietro a un pallone. È la storia di Fabien Ba, l’esterno offensivo che veste biancorosso dal dicembre scorso e che domenica scorsa a Pavia si è sbloccato trovando la sua prima doppietta.

«Il 5-0 ottenuto lo consideriamo un successo importantissimo che ci dà fiducia, ci aiuta a lavorare più sodo. Non vogliamo accontentarci di quei tre punti, vogliamo andare avanti e confermarci domenica prossima. Vogliamo salvarci e stiamo lavorando per arrivare all’obiettivo».

Rientrato dall’infortunio, come stai fisicamente?
«Sono tornato in forma da poco. A Pavia sono uscito in anticipo perché devo ancora ritrovare i 90’ nelle gambe. Spero di lavorare bene per ritrovare il top».

baCome stai vivendo la crisi societaria?
«Non avevo mai vissuto una situazione simile, è la prima volta che mi succede, ma nella vita non si può sempre avere tutto ciò che desideriamo. Gli intoppi ci sono e sicuramente un’esperienza del genere aiuta a crescere. In squadra ci sono tanti ragazzi giovani che sono già uomini».

Come hai scelto Varese?
«All’Aversa Normanna non mi trovavo più bene e mi è sembrata un’ottima opportunità che mi permette anche di stare a vicino alla mia famiglia che abita a Milano. Ho due fratelli e due sorelle e la passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre, anche lui ha giocato a calcio».

Quali sono le tue origini?
«I miei genitori sono nati in Senegal, paese che è nel mio cuore per il sole il mare e per il cibo. Da bambino ci tornavo spesso».

Come è stato trasferirsi in Italia?
«Non facile. Avevo 8 anni e all’inizio non capivo nulla perché non conoscevo la lingua. Ho frequentato una scuola francese e Milano in cui mi hanno insegnato anche l’italiano, ma una grande mano, oltre alla scuola, me l’hanno dato i miei compagni di squadra al settore giovanile del Milan».

Cosa racconti della tua carriera?
«Per un periodo ho smesso per portare a termine gli studi. Per i miei genitori la scuola era più importante. Siamo rientrati in Francia e poi tornati in Italia due anni fa. Lo scorso anno ha giocato in Eccellenza all’Accademia Pavese, poi sono passato in D con l’Aversa Normanna ed infine eccomi qua».

Qual è il tuo gol più bello?
«L’ho segnato in Francia con la maglia del Le Havre, una piccola cittadina sulla Manica,  in Quarta Divisione: palla in profondità a centrocampo, corsa e tiro a rientrare».

ba (2)Corsa, velocità, fisicità, questi i tuoi punti di forza. Dove invece devi ancora migliorare?
«Il mio idolo indiscusso è Cristiano Ronaldo. Sicuramente devo migliorare negli ultimi metri, vorrei essere più pericoloso e poi ovviamente devo lavorare molto sulla fase difensiva».

I tuoi obiettivi?
«Al momento penso solo a raggiungere la salvezza col Varese».

Il prossimo avversario è l’Olginatese, altra squadra che cerca punti salvezza…
«Sono davanti a noi di un punto e dobbiamo sfruttare questa occasione. Non la prenderanno alla leggera, sarà una sfida molto difficile. Dobbiamo essere pronti mentalmente e fisicamente».

Elisa Cascioli