I risultati della 25^ giornata, eccezion fatta per la vittoria di Cantù sul campo della Virtus, sono stati del tutto favorevoli alla Openjobmetis. Era prevedibile, considerando il fatto che le rivali Playoff dei biancorossi erano impegnate in scontri di alto livello: Reggio Emilia e Torino sono riuscite a lottare contro Venezia e Milano, Cremona è crollata ad Avellino, Sassari – sconfitta da Brescia – è incappata nell’ennesimo passo falso interno.

Varese ha fatto il suo dovere uscendo vittoriosa – con più fatica del previsto – dal campo dell’Orlandina: è stato un match difficile, contro una squadra combattiva che ha provato di tutto per invertire un trend negativo che dura ormai da metà dicembre. Capo d’Orlando non poteva sbagliare e in effetti ha giocato una delle sue migliori partite degli ultimi mesi, ma non è bastato.

Il primo tempo, favorevole ai biancorossi trascinati da un grande Avramovic, non è stato sufficiente per scavare un solco e creare un margine di sicurezza. L’Orlandina ha così potuto uscire dagli spogliatoi con spirito battagliero, costringendo Varese a tanti errori e ad appena 10 punti segnati nell’intera terza frazione. Serve altro, però, per scalfire lo spirito di una Openjobmetis ormai abituata ad attraversare indenne le tempeste.

E così, nel quarto quarto, si è concretizzata l’ennesima testimonianza di maturità da parte dei biancorossi, capaci di reggere l’urto e di mantenersi incollati nel punteggio. L’ultimo periodo di gioco è stato un testa a testa selvaggio, contrassegnato da diversi sorpassi e controsorpassi prima che si arrivasse al finale thrilling. Parità sul tabellone, tre secondi da giocare, palla a Varese.

Se la stagione della Openjobmetis fosse un film – e ormai ne sta assumendo sempre di più i connotati – il canestro finale di Stan Okoye potrebbe essere una degna scena conclusiva, la dimostrazione di un percorso vincente compiuto da una squadra che si è formata settimana dopo settimana e di un ragazzo che appena due anni fa sembrava un buon comprimario e poco altro, senza particolare talento offensivo.

La realtà, però, è diversa e parla di altre cinque partite da giocare per provare a conquistare una qualificazione ai Playoff che sarebbe da libri di storia per il modo in cui la Openjobmetis si è creata questa possibilità. Che adesso, sull’onda dell’entusiasmo, bisogna provare a sfruttare fino in fondo per non lasciare nulla di intentato.

Se l’insperato traguardo dovesse concretizzarsi, allora sì che il canestro di Okoye diverrebbe uno dei principali highlights nel percorso di avvicinamento, al fianco del ritorno alla vittoria contro Milano e allo straordinario – per proporzioni e autorevolezza – successo su Brescia, all’epoca capolista. Mancano cinque partite, tre delle quali in casa. Varese ora si trova a -2 dall’ottavo posto, a pari merito con altre due inseguitrici (Sassari e Torino). Adesso lo si può dire: tutto è possibile.

Filippo Antonelli