Alter-G. Di cosa diavolo si tratti è scoperta (almeno per chi scrive) datata 8 maggio. Rivelazione cortesia di Aristidi Kolaj, a cui lo strumento in oggetto serve da sussidio per il recupero post crociato andato a farsi benedire 3 mesi fa contro la Pianese a Grosseto: “E’ un tapis roulant anti gravitazionale che permette di non sovraccaricare giunture e legamenti. Attualmente lo sto utilizzando all’80%. Significa che solo il 20% del peso grava sulle ginocchia”. Di fatto, come se stessi facendo running sulla luna. Non a caso, il prodigio di cui sopra è farina del sacco della NASA.
La divagazione è utile a fare lo stato avanzamento lavori nella strada verso il rientro del prestito dal Sassuolo in forza alla Pro Patria. Quattro chiacchiere a singhiozzo causa audio tormentato da quotidiana uscita in bicicletta. La voce dell’attaccante biancoblu è quella di uno che morde il freno per ripartire: “Finalmente dal terzo mese si comincia a corricchiare, qualche giro in bici, la sensazione di poter tornare alla normalità atletica. Covid permettendo, conto di poter tornare ad allenarmi in gruppo tra luglio e agosto. Secondo previsioni, insomma”.       

Rewind alle 16.39 del 9 febbraio: fallo, giallo e crociato. Difficile pensare potesse andare peggio… 
“Ho sentito crac. Nel contrasto il ginocchio si è piantato e il peso del corpo ci è finito sopra. Ho avvertito subito dolore. Ma non pensavo fosse così grave. Le prime settimane dopo l’intervento sono state le più dure. Soprattutto a livello di testa. Poi bisogna ripartire da zero, ricostruire il muscolo, sfinirsi in esercizi molto ripetitivi. Non posso negarlo, un’autentica noia”.                                                                 

Kolaj come Zaniolo. 21 anni per entrambi, analogo (con le dovute proporzioni) polimorfismo tattico, identico infortunio a distanza di pochi giorni, stesso finale di stagione da buttare se non fosse per lo stop pandemico. Paragone calzante?
“Ho visto il suo infortunio in diretta e confesso che dopo ci ho pensato. Ma voglio fare un altro parallelo. Quello con il mio mister, Ivan Javorcic. Anche lui ha avuto da calciatore un problema al ginocchio e quando ci siamo sentiti in queste settimane ha sempre cercato di darmi coraggio. Lui ci è passato. Un esempio che mi è stato e mi sarà molto utile”.

La Serie C ha chiesto la sospensione definitiva del campionato. Il punto ora è come e quando ripartire. Quale pensi possa essere lo scenario che ci attende? 
“Difficile parlare di calcio ora. Occorre tornare in sicurezza. Altrimenti non ha senso. 

Capitolo Nazionale Under 21 dell’Albania. Hai concordato anche con loro le modalità di recupero? 
“Subito dopo l’infortunio mi sono sentito con il CT Alban Bushi. Voleva conoscere entità e tempi di recupero. Avevamo in programma le partite di qualificazione agli Europei (con il Kosovo il 27 marzo, ndr). Poi lo stop per il virus ha stravolto tutto”. 

Stagione biancoblu. Bilancio positivo? 
“Siamo partiti per fare un campionato tranquillo e raggiungere la salvezza. Al momento dello stop eravamo assolutamente in linea con gli obiettivi. Tra l’altro in un girone difficile. Voglio sottolinearlo. Con squadre che costruiscono calcio. Anche un pareggio spesso è un risultato preziosissimo”.

Il tuo avvento a Busto è stato accompagnato da grandi aspettative e da un gol da tre punti (a Siena) al primo pallone toccato. Nel complesso 20 presenze in campionato (6 dal 1’), 2 reti e un assist in 710’ giocati. Soddisfatto? 
“Sono stato presentato come un giocatore a cui piace saltare l’uomo, creare superiorità, buttarsi sulle seconde palle. Penso di averlo dimostrato quando ho avuto spazio in questa stagione. Quanto alla posizione, nel Sassuolo giocavo da esterno nell’attacco a 3. Mi sono formato in quel modo ma credo di poter giocare anche altrove”.  

Poster (se si usano ancora), appesi in camera?
“Nel calcio di oggi il mio favorito è Cristiano Ronaldo. Ma se torniamo indietro di qualche anno, la mia icona è certamente Ronaldinho. Ho una particolare passione per lui. Spesso mi rivedo i suoi numeri. Straordinario. Soprattutto per la tranquillità con cui si faceva beffe degli avversari. Elastico, sombrero, una qualità individuale pazzesca”.

Visto da vicino invece, chi ti ha più impressionato? 
“Ho avuto la fortuna di potermi allenare a Sassuolo con Boga. Fenomenale”.

A proposito di neroverde, dopo il 30 giugno farai idealmente il tuo ritorno al Mapei Stadium. Programmi oltre quella data?        
“Sono in prestito secco. Non ho idea di quello che succederà e in ogni caso non ne ho ancora parlato con nessuno. Chiaramente è ancora prematuro. Posso solo dire che a Busto mi sono trovato benissimo. Ho un ottimo rapporto con tutti. Società, compagni di squadra e anche tifosi. In particolare mi sento molto gratificato dal rapporto con questi ultimi. Li voglio ringraziare perché mi hanno sempre sostenuto anche dopo l’infortunio. Dopo il gol contro la Juventus U23 ho ricevuto molti messaggi di apprezzamento via social. Mi dicevano che li avevo fatti divertire. Sono cose che fanno piacere”.      

Giovanni Castiglioni

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