Ul Carloeu ne sarebbe andato fiero. Diciotto anni appena compiuti (lo scorso 10 ottobre), campionessa italiana assoluta indoor di salto in lungo (dopo 11 titoli nazionali juniores in varie discipline), bronzo al Mondiale U20 sempre nel salto e da ultimo (si fa per dire), cursus honorum scolastico impeccabile allo Scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio. E chissà (forse), un futuro accademico e sportivo oltre oceano. Il profilo corrisponde a Marta Amouhin Amanì vincitrice del Premio Carlo Speroni 2022, l’edizione del 50° al cubo (quanto a mezzo secolo di storia del riconoscimento, di anniversario del Panathlon Club La Malpensa che lo ospita e patrocina ed edizione in corso). Insomma, mercoledì sera all’Idea Verde Restaurant di Olgiate Olona è girato tutto intorno ad un numero tondo testimone dello spessore assoluto del premio intitolato all’icona civica e sportiva bustocca.

E la saltatrice villacortesina tesserata per il CUS Pro Patria Milano ha conquistato la platea con una classe dialettica al livello di quella tecnica già mostrata in pista ed in pedana. “Umiltà, sacrificio, resistenza. Questo ci insegna l’atletica”. Sintesi mirabile di uno sport che premia solo chi sa coltivare il talento senza disperderlo. Come ha sottolineato l’allenatrice Fiorella Colombo, tutrice agonistica e punto di riferimento della Amanì i cui geni sportivi si giustificano nell’asse materna, identificato dalla ex quattrocentista Marina Favaro.             

Ma torniamo a Carlo Speroni, nel cui nome ogni anno la famiglia (in particolare il nipote omonimo e le di lui eredi Fabrizia e Novella), vuole incoraggiare (anche attraverso una borsa di studio) una giovane promessa dell’atletica azzurra. Una missione in partenariato con il Panathlon (il club di Varese dal ’72 al ’92 e dal ’93 il sodalizio malpensante oggi presieduto da Giovanni Castiglioni), che nell’ultimo lustro ha trovato una sponda competente e qualificata nel Presidente del Comitato Regionale Lombardo di FIDAL Gianni Mauri. In rappresentanza dei passati vincitori alla serata (officiata dal vice Presidente e cerimoniere del club Sergio La Torre) ha partecipato anche il titolare dell’edizione 2017, il mezzofondista Luca Alfieri.

Tra interventi storici (il socio fondatore Sergio Fabrizi ha ricordato le aderenze schermistiche speroniane), saluti istituzionali (per l’amministrazione comunale bustocca erano presenti l’Assessore allo Sport Maurizio Artusa e la Presidente del Consiglio Comunale Laura Rogora), graffiti panathletici (il vertice del ’93 Claudio Grillo ha fatto riferimento alla genesi del trasferimento del premio), e promo organizzativi (il panathleta di World Athletics Stefano Longo ha lanciato le prossime Survivor Series), il 50° Premio Speroni è andato a libri lasciando oggettivamente il segno.

Anche in virtù della carrambata innescata dall’incursione del neo Campione del Mondo Master di Rally Mauro Miele, Past President ed eccellenza assoluta del club. Anche di lui ul Carloeu (per altri motivi) sarebbe andato fierissimo.                    

Giovanni Castiglioni 

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