Per dirla alla Flaiano, la situazione è grave ma non è seria. Dove il contesto sottinteso è rappresentato dall’attuale impasse societario biancoblu. Uno stallo alla messicana in cui le rispettive pistole sembrano in realtà piuttosto scariche. La certezza (almeno per chi scrive), è che la Pro Patria verrà regolarmente iscritta al prossimo campionato di Serie C. Nessun dubbio al riguardo.

A dispetto degli scenari più lugubri (paventati anche qui, inutile negarlo), alla fine una soluzione verrà trovata. Quale? Il Piano A è costituito da una proprietà solida e con prospettiva di medio e lungo termine in grado di dare stabilità e orizzonti congrui al club. Difficile però possa palesarsi (sinora non l’ha ancora fatto), entro la ferale data del 22 giugno. Quindi? Piano B. Cioè, quella che oggi viene definita una SPAC (in senso lato, sia chiaro), magari coagulata sul territorio e capace di rilevare le quote di maggioranza dal Consorzio Sgai (allo stato, l’aspetto più complesso della questione), preservare titolo sportivo, progetto tecnico e categoria in attesa di una futura cessione. Messa così sembra davvero semplice. E (invece), non lo è per nulla.

Ma la mancata iscrizione di una società sostanzialmente priva di debiti sarebbe oltre che un nonsense anche una sorta di unicum nel panorama calcistico tricolore. Di fatto, uno scenario che non giova a nessuno. Compreso chi amministra il territorio che al netto della terzietà nei confronti di un soggetto giuridico privato (quale è la Pro Patria), preferirebbe evitarsi la seccatura di dover fare i conti con la sparizione di un simbolo storico e caro alla città come quello tigrotto.                   

Sabato scorso alla vigilia del match di playoff con il Lecco abbiamo incrociato Patrizia Testa allo “Speroni”. L’unica frase (ufficialmente sdoganabile) con cui si è espressa è la seguente: “Quando tra qualche settimana la situazione sarà risolta, allora dirò finalmente la mia”. La sensazione (non possiamo che affidarci a quella), è che i consueti portatori d’acqua dell’ambiente biancoblu stiamo puntando al bersaglio grosso senza scartare una soluzione ponte. O di compromesso. La Serie C val bene un Piano B.       

Giovanni Castiglioni

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