Mantova in B (con bollicine sbocciate nel ritiro di Giussano, nella foto), Alessandria in D (con 23^ sconfitta maturata a Fiorenzuola), 5 squadre certe dei playoff (Padova, Vicenza, Triestina, Atalanta U23 e Legnago), 4 slot promozione ancora liberi, un confronto playout (quello tra quintultima e penultima) che potrebbe non giocarsi causa differenza punti. A 270’ dal termine della regular season del Girone A di Serie C alcuni verdetti sono già stati emessi, altri sono molto vicini ad esserlo. Con la 36^ del prossimo weekend che dovrebbe regalare ulteriori ufficialità.

Mantua me genuit

Grazie Pordenone! Già, perché senza la defezione dei friulani e la conseguente riammissione in Lega Pro a completamento organici, il Mantova non avrebbe potuto affrontare (e vincere) il Campionato di terza serie. Dopo la retrocessione ai playout con l’AlbinoLeffe emendata dal crack neroverde, il club virgiliano è ripartito da Davide Possanzini, emulo di De Zerbi certo (ad oggi) di partecipare da matricola alla prossima cadetteria a dispetto dei numerosi sondaggi (Napoli compreso) di cui è stato fatto oggetto. L’ultima B nel 2009/10, poi 14 stagioni (4 in D) con più bassi che alti e posizione tra i pro mai superiore all’8^ moneta. Promozione celebrata in ritiro a Giussano (questa sera i biancobandati giocheranno il Monday Night a Meda con il Renate), per effetto del pareggio a Lumezzane del Padova, unico vero avversario sino allo squassante 0-5 dell’Euganeo il 7 gennaio. La corsa a due si è chiusa virtualmente lì. Il Mantova manda a libri numeri da record inferiori nella Serie C 2023/24 solo a quelli del Cesena. Per punti (79 contro 89), vittorie (24 contro 28), gol segnati (67 contro 74). Con sole 3 sconfitte (Trento in casa, Triestina e AlbinoLeffe fuori) ed una media di presenze al “Martelli” di 5.549 spettatori (4.013 abbonati). Domenica alle 18.30 contro il Vicenza la vernice ufficiale.              

Mandrogno o son desto?

La chiusura di un cerchio. Serie cadetta inseguita dal 1966/67 e centrata nel 2020/21, un solo giro di giostra in B e il ritorno in D dopo la precedente esperienza tra i dilettanti nel 2007/08. Quella dell’Alessandria è stata una delle parabole negative più prevedibili dell’ultimo decennio. Addio di Di Masi, controverso cambio di proprietà con approdo di Molinaro, 5 avvicendamenti in panchina, la vicenda pulp della gestione Ninni Corda, 22 punti (19 con le penalizzazioni) e 23 sconfitte (nessuno ha perso di più nel professionismo tricolore). Inutile aggiungere altro. Se non che l’aritmetica è arrivata dopo il 2-0 di Fiorenzuola (quinto stop nelle ultime 6).

The Hateful Eight

L’8 in questione è rappresentato dalla differenza di punti in classifica oltre la quale non si disputerebbe il playout. Con retrocessione diretta della peggiore classificata. Attualmente tra Pergolettese (quintultima) e Pro Sesto (penultima) ci sono 10 lunghezze. Ma i biancocelesti dopodomani (mercoledì ore 18) devono chiudere la 34^ contro il Vicenza (match interrotto il 30 marzo al 55’ sul risultato di 1-0 interno). Tutto ancora aperto. Con scenari da ricalibrare a recupero in questione completato.                                    

Giovanni Castiglioni    

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