La salvezza aritmetica acquisita domenica nonostante la sconfitta contro Treviso permette alla Pallacanestro Varese di iniziare a guardare al futuro.

Le prime mosse della nuova creatura biancorossa 2024/2025 dovrebbero riguardare lo staff tecnico e la prima grande manovra sarebbe quella dell’allenatore.

Non è ormai un mistero che coach Bialaszewski, molto probabilmente dopo la partita contro Pistoia, non sarà più il coach della Pallacanestro Varese. Una sensazione che si è rafforzata nei mesi e che la risposta a diretta domanda in conferenza stampa post sconfitta con Treviso non ha fatto che alimentare.

Una separazione, quella con il coach di Buffalo, che sarebbe dovuta a tanti fattori, in primis il fatto che Bialaszewski non è stato in realtà mai un vero e proprio figlio del sistema analytics, ci si è dovuto abituare, soprattutto quest’estate quando, dopo i primi approcci di lavoro molto più di stampo messiniano (inteso come Ettore Messina) che di Moreyball, si è dovuto per forza di cose adattare al nuovo sistema con tutte le difficoltà e incognite del caso, aggiunte ad un’esperienza da capo allenatore nulla fino a quest’anno.

Ragioni a cui, si sommerebbero, quelle di carattere legate alla mancanza di physique du role espressa quest’anno, cosa che invece ad esempio aveva Matt Brase nonostante coach B. sia stato riconosciuto da tutti i giocatori come un grande comunicatore, un allenatore capace ed attento alle esigenze dei giocatori, in grado di ascoltarli e cercare di metterli sempre a proprio agio.

Però questo, evidentemente non basterebbe più, perché ci sono i risultati che, in caso di sconfitta a Pistoia, parlerebbero della peggior stagione degli ultimi anni della Pallacanestro Varese con 19 sconfitte su 30 gare di campionato e perché c’è un feeling con parte della piazza ormai rotto, come i tanti fischi ad ogni lettura delle squadre a Masnago stanno a testimoniare.

Ed allora la contromossa sarebbe già pronta in casa biancorossa e si chiamerebbe Herman Mandole: uomo ed allenatore apprezzatissimo da Luis Scola, fedele scudiero del Moreyball e del Player Development (non a casa è stato Responsabile in questi due anni proprio di quest’area di lavoro legata alla prima squadra tanto quanto alle giovanili), uomo già inserito nel contesto societario e del sistema e che ha scalato le gerarchie di gradimento passo dopo passo.

Un profilo che sarebbe importante anche per i rapporti, sempre più forti e solidi, che la Pallacanestro Varese targata Luis Scola ha iniziato a intrattenere con la CAB, la Federazione Argentina, come testimoniato dalla visita del Direttore Tecnico Andrés Pelussi di qualche settimana fa, in un incontro immortalato da una foto con El General e proprio Mandole, vero tratto d’unione tecnica e di lavoro sul campo tra le parti visto anche il suo ruolo di vice allenatore della Seleççion e figura di spicco nel movimento giovanile argentino.

Inoltre, poi, inutile sottolineare la parte economica che, nella scelta di Mandole, andrebbe ad impegnare sicuramente meno risorse che nella ricerca di un allenatore sul mercato e di tempo, avendo già in casa l’head coach con cui iniziare a costruire la nuova squadra, in un rapporto sempre più stretto con le giovanili.

Non solo però, perché la staffetta Bialaszewski-Mandole non sarebbe l’unica mossa pronta ad interessare lo staff tecnico biancorosso. Pare infatti che anche l’attuale vice, coach Marco Legovich, sia pronto ad abbracciare una nuova avventura da capo allenatore o in LBA o in LNP, in un trasferimento che potrebbe vedere coinvolto anche il capo allenatore della B Interregionale e dell’Under 19 Davide Roncari, con cui Legovich ha instaurato un bellissimo rapporto professionale ed umano.

Alessandro Burin

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