Cremona contro Varese è anche Conti contro Scola. La sfida delicatissima, per la classifica e non solo, di domenica 8 dicembre alle ore 20:00 sul parquet del PalaRadi, tra Vanoli e Openjobmetis, è la sfida tra due filosofie diverse, tra il passato ed il presente della Pallacanestro Varese, tra l’ex GM e l’attuale AD biancorosso.

Un match, che, per questo motivo, assume una valenza ed un interesse ancora maggiori, perché si confrontano due stili di pallacanestro completamente agli antipodi: da una parte il basket vecchio stampo, romantico, basato sul duro lavoro in palestra e sulla figura centrale dell’allenatore come metro di tutto, con una squadra affidata nella mani del sapiente ed esperto coach Demis Cavina; dall’altra le statistiche, il Moreyball, un basket più moderno e soprattutto un sistema di pallacanestro che viene considerato capace di plasmare ed esaltare il valore del singolo allenatore o giocatore in maniera esponenziale, vedasi la scelta di affidare la squadra, per il terzo anno consecutivo, ad un capo allenatore alla prima esperienza in panchina ad esempio.

Due modi d’intendere la pallacanestro completamente opposti ma che, sia nel caso di Cremona che in quello di Varese, non stanno pagando dividendi, visto che parliamo della penultima (Cremona) e della terz’ultima (Varese), squadra in classifica.

Una sfida che si è già accesa lunedì sera, quando, nel corso della trasmissione l’Ultima Contesa, condotta dal collega Fabio Gandini, a diretta domanda sul Moreyball il dirigente della Vanoli ha risposto: “È la filosofia di Luis, è opposta alla nostra e che dà il suo risultato nel momento in cui riesci a tirare piedi a terra e fare canestro. È una pallacanestro che ti aiuta a stare nel medio livello, ma non ti aiuta a vincere campionati. Ci devi credere, devi portarla avanti e devi accettare anche di prendere di 100 punti. Credo che i giocatori debbano essere funzionali al credo dell’allenatore e al suo sistema di gioco. Le analytics sono un argomento interessantissimo, però poi la pallacanestro è fatta di allenamenti, chimica, accettazione del ruolo… è un puzzle in cui tutto deve incastrarsi. Mi viene in mente la Varese di Brase: quella aveva grandi giocatori, e in quel momento tutto era incastrato alla perfezione“.

Filosofie opposte che sono state alla base della rottura dei rapporti professionali tra Conti e lo stesso Scola nella stagione 2021-2022, quando l’attuale GM della Vanoli consegnò le dimissioni dopo la pesantissima sconfitta casalinga contro Reggio Emilia, culmine di una situazione ormai insostenibile a livello di spartizione dei ruoli dirigenziali con El General, che si stava ormai apprestando a prendere in mano tutta la Pallacanestro Varese.

Da quel giorno tante cose sono cambiate: Conti è ripartito dall’A2 con la sua Cremona, centrando subito la promozione, conquistando la Coppa Italia di A2 e vivendo l’anno scorso una stagione di ottimo livello per una neopromossa; Varese invece, sotto l’ala di Scola, ha scritto una pagina di storia indelebile, nel bene e nel male, nell’annata degli Indimenticabili, in quello che sembrava essere solo il primo capitolo di una storia pronta a riportare in alto Varese in Italia ed in Europa ma che per ora, invece, non ha rispettato le attese, soprattutto in LBA, vista la salvezza risicata della passata stagione, compensata però da una semifinale europea che aveva saputo ridare lustro e smalto alla società biancorossa in ambito internazionale, ed un inizio di stagione, quello di quest’anno, decisamente negativo, fatto di sole 2 vittorie in 9 partite ed una squadra completamente rivoluzionata a novembre.

Insomma, Vanoli Cremona – Pallacanestro Varese è anche la sfida tra Conti e Scola per quello che è stato il passato, per quello che è il presente ma soprattutto per quello che sarà il futuro, prossimo, delle due squadre, che cercano una vittoria fondamentale per morale e convinzione e per iniziare a mettere un mattoncino importante in quell’obiettivo che, a qualche anno di distanza, almeno per la Pallacanestro Varese non è cambiato nel passaggio di consegne tra Andrea e Luis: la salvezza.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui