La settimana più difficile inizia oggi, martedì 8 aprile al Campus, per la Pallacanestro Varese che cerca di riassettare i cocci di una sconfitta, quella di domenica contro la Vanoli Cremona, dolorosissima nella classifica e nella testa di tutta la società, visto quanto accaduto con l’Amministratore Delegato Luis Scola.

Tempo però per fermarsi a pensare a ciò che sarà, eventualmente, tra qualche settimana non ce n’è, perché il senso di urgenza di tutto il club deve essere sul qui ed ora di una situazione assolutamente di emergenza nella quale cercare di trovare quei 2/4 punti che possono regalare la salvezza.

Una salvezza che passerà dalla delicatissima sfida contro Napoli di sabato sera alle ore 20:00 nella quale la Pallacanestro Varese dovrà dimostrarsi certamente abile a imbrigliare l’attacco partenopeo, continuando sulla strada della difesa di ferro ormai intrapresa dall’arrivo di Kastritis, ma anche cercando soluzioni offensive che, oggettivamente, già contro Scafati hanno faticato a palesarsi, coperte poi dai 42 punti di Hands, e che contro Cremona sono completamente mancate.

Una squadra, quella biancorossa, che si è incartata su sé stessa, imbrigliata in una regia che non ha mia saputo dare velocità e sprint alla manovra, nonostante per la prima volta nell’ultimo periodo la battaglia a rimbalzo abbia visto ben figurare i biancorossi. Così Mitrou-Long, Hands, Bradford e Librizzi in alternanza hanno finito per ritrovarsi più a palleggiare per tanti troppi secondi sul posto senza creare nulla piuttosto che cercare una circolazione di palla rapida e fluida, finendo così per prendere tanti tiri fuori ritmo e contestati che non hanno permesso a Varese di chiudere la partita al momento propizio (come sul 53-38).

Qui entra in gioco allora il ruolo di coach Kastritis che è chiamato a cercare un modo per migliorare la fase offensiva biancorossa, trovando quegli schemi che possano riarmare un gruppo oggettivamente di bassa qualità tecnica, escluse le punte di diamante Hands e Alviti. Serve la mano del coach in questo momento più di ogni altra cosa su un gruppo che ha ormai palesato tutti i propri limiti e che solo una mano sapiente dalla panchina può andare a migliorare.

A questo ci si aggiunga la possibilità finalmente di utilizzare anche Anticevich, che non sarà certo un fenomeno ma che, in un momento in cui Tyus apparre sempre più affannato e Bradford pare ormai in modalità risparmio energetico, può offrire maggiori soluzioni per cambiare uno spartito tattico che contro Cremona, in attacco, è stato fin troppo prevedibile e arrugginito e che ha finito per contribuire alla realizzazione di un disastro che si spera non abbia messo la pietra tombale su una stagione disgraziata.

Alessandro Burin

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