
Si è svolto con grande partecipazione e coinvolgimento, sabato 29 marzo 2025, presso la prestigiosa Sala Convegni della Provincia di Varese, il convegno “Fentanyl e droghe sintetiche: strategie di prevenzione e di intervento”, organizzato nell’ambito della sesta edizione di EcoRun Varese – Sport e Benessere.
L’iniziativa, promossa dall’ISIS Newton di Varese, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria, l’associazione La Varese Nascosta e con il coinvolgimento del personale specializzato della Polizia di Stato – Questura di Varese, ha rappresentato un momento di straordinario valore formativo e civile, aprendo un dibattito franco, scientifico e multidisciplinare su un fenomeno che preoccupa profondamente sia il mondo educativo che quello sanitario e istituzionale: la diffusione incontrollata delle droghe sintetiche e, in particolare, del Fentanyl.
Saluti istituzionali: sinergia tra scuola e territorio
L’evento si è aperto con i saluti delle autorità: il Dirigente scolastico dell’ISIS Newton, prof. Daniele Marzagalli, ha sottolineato il ruolo attivo e responsabile della scuola nell’educazione alla cittadinanza e alla salute, mettendo in luce come eventi di questo tipo contribuiscano a formare studenti consapevoli e capaci di affrontare criticamente le sfide sociali contemporanee.
Il presidente di EcoRun Varese, dott. Giuseppe Micalizzi, ha evidenziato come il tema del benessere non possa prescindere dalla salute mentale e dalla lotta alle dipendenze, che oggi rappresentano un ostacolo profondo al pieno sviluppo delle potenzialità umane. Il Consigliere provinciale Michele Di Toro, delegato ai Grandi Eventi, ha portato il saluto dell’amministrazione, plaudendo all’iniziativa come esempio virtuoso di collaborazione tra enti e territorio. Significativo anche il breve intervento della madrina di EcoRun Varese 2025, Amelia Landberg, americana, che ha espresso grande apprezzamento per questa iniziativa di presa di coscienza e divulgazione del fenomeno estremamente attuale e preoccupante che negli Stati Uniti sta mietendo centinaia di vittime ogni giorno e che non possiamo permettere che raggiunga il nostro Paese e i nostri giovani con la stessa potenza distruttrice.
Introduzione e moderazione: la scuola protagonista nella prevenzione
La prof.ssa Maria Grazia Garritano, docente di IAFP (Igiene, Anatomia, Fisiologia e Patologia) dell’ISIS Newton , ha introdotto i lavori con una riflessione sull’importanza dell’informazione scientifica nella prevenzione, soprattutto tra i più giovani. La prof.ssa Maria Pia Fino, docente del laboratorio di Biotecnologie Sanitarie dell’ISIS Newton, ha moderato l’incontro con competenza e sensibilità, guidando il pubblico attraverso i vari momenti dell’iniziativa.
Protagonisti gli studenti: un progetto didattico concreto e profondo
Un momento di grande intensità è stato rappresentato dalla presentazione a cura degli studenti delle classi 5A, 5B e 5C dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie, che hanno illustrato i risultati di un progetto multidisciplinare dal titolo “La nuova frontiera della dipendenza”. Il loro intervento ha affrontato le caratteristiche chimiche e farmacologiche del Fentanyl, i meccanismi di azione nel sistema nervoso centrale, gli effetti devastanti a livello fisico e psicologico e le conseguenze sociali dell’uso di oppioidi sintetici.
Gli studenti dell’ISIS Newton Varese cha hanno partecipato attivamente, sia come relatori che nella stesura e nella realizzazione della presentazione sono: Adi Agolli, Davide Colombo, Emma Brugnera, Gaia Spiantini, Giada Alfieri, Isabella Calizzi, Kevin Morfino, Matteo Amoruso, Mattia Leone, Niko Rozvadovskyy, Samuele Seira, Silvia Cantamesse.
Non si è trattato solo di una lezione “da studenti a studenti”, ma di un vero contributo scientifico e sociale, che ha dimostrato come la scuola possa essere anche laboratorio di cittadinanza attiva.
Le forze dell’ordine in prima linea: analisi operativa e testimonianze sul campo
L’intervento del personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Varese – Ispettore Luca Manfredi e Assistente Andrea Monaco – ha fornito una preziosa testimonianza diretta sulle attività di indagine, prevenzione e contrasto legate al traffico e all’uso del Fentanyl. La relazione “Lotta al Fentanyl: sfide e strategie delle forze dell’ordine” ha documentato l’aumento esponenziale dei casi di sequestro, le modalità di diffusione anche tramite web e social, e i profili di pericolosità altissima di una sostanza che, anche in dosi minime, può risultare letale.
La dimensione psicologica: l’altra faccia della dipendenza
La psicologa Iolanda Santafata, responsabile dello sportello di counseling scolastico dell’ISIS Newton, ha proposto un’analisi attenta e toccante de “L’impatto psicologico delle droghe sintetiche”. La sua relazione ha approfondito i vissuti emotivi e relazionali che spesso spingono i giovani verso la dipendenza, mettendo in evidenza il ruolo centrale dell’ascolto, del supporto psicologico e dell’intervento precoce nella prevenzione.
Volontariato e sport: due strategie vincenti!
Tra gli interventi del pubblico uno in particolare ha sollevato il ruolo importantissimo di genitori ed educatori nel proporre ai giovani un modello di vita che possa aiutarli in questa fase di diffusa fragilità, incertezza e pessimismo, dove tutto è mediato dai social e dove la solitudine e la scarsa stima di se’ hanno spesso la meglio.
[…Dobbiamo insegnare ai nostri figli e ai nostri studenti che è ancora possibile “sognare”, “fare progetti”, “sperare in un mondo migliore”. In che modo? Magari uscendo un pochino dal proprio guscio e dal proprio individualismo impegnandosi in attività di volontariato, dedicando un po’ di tempo, di creatività e di energia al prossimo per il quale è gratificante sentirsi utili e preziosi…].
Altra strategia per provare emozioni intense, che nulla hanno a che vedere con le sensazioni di piacere passeggero prodotte da sostanze che rendono dipendenti quali il fumo, l’alcool e la droga, a pregiudizio della propria salute fisica e mentale e anche delle relazioni sociali, è quella di praticare sport, non necessariamente agonistico.
[…La fatica e la costanza richiesti da un’attività sportiva regolare possono essere davvero gratificanti, accrescere la considerazione di se’, alzare la soglia di affaticamento e diventare anche occasione di aggregazione e nuove amicizie.]
A questo riguardo va sottolineato che EcoRun Varese, partner da diversi anni del Centro Gulliver di Varese, sta conducendo una preziosa opera di educazione sportiva verso un numero sempre crescente di ospiti della comunità, introdotti quasi per gioco al running, che tutte le settimane sono felici di poter “uscire” per allenarsi con due volontari di EcoRun. Incredibile come questo momento si traduca alla fine in una bellissima opportunità di coaching e insieme di counseling che va trasformando la fragilità… in “forza” all’interno di un percorso di recupero fisico e di guarigione interiore. Tant’è che il Centro Gulliver sarà presente alla Milano Marathon di domenica 6 aprile con una ventina di staffette formate appunto dagli ospiti e da tanti amici sostenitori.
Conclusioni
Il Prof. Pietro Pitruzzello, docente di Anatomia Umana presso l’Università dell’Insubria e presso l’ISIS Newton Varese, ha offerto una visione d’insieme sul lavoro effettuato collegando il lavoro svolto dai ragazzi anche come un momento didattico di alto valore capace di interpolarsi agli aspetti dell’orientamento professionale. Durante la mattinata, infatti, gli stessi ragazzi delle quinte classi di Biotecnologie avevano partecipato all’Open Day dell’Università degli Studi dell’Insubria. Ampia anche la riflessione sul ruolo dell’educazione alla salute nella società contemporanea attraverso l’integrazione tra Enti, Associazioni, scuole e Università. Ha sottolineato che la conoscenza scientifica è il primo e più potente antidoto contro l’ignoranza, la disinformazione e le dipendenze, e ha invitato tutti – educatori, studenti, genitori, istituzioni – a continuare su questa strada.
L’intervento del Prefetto: l’appello forte delle istituzioni
In chiusura, ha preso la parola il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, che ha voluto portare la voce dello Stato in un contesto particolarmente significativo. Con un intervento autorevole e denso di contenuto, il Prefetto ha espresso profonda gratitudine per l’impegno delle scuole, per la presenza attiva delle forze dell’ordine, per la competenza degli esperti intervenuti e, soprattutto, per la maturità dimostrata dalle studentesse e dagli studenti.
Ha definito il Fentanyl e le droghe sintetiche come “una minaccia invisibile e subdola che colpisce nel silenzio, disgregando famiglie, mettendo a rischio vite giovani e indebolendo il tessuto sociale”. Ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di una strategia coordinata, interistituzionale e permanente, fondata su prevenzione, formazione, vigilanza e intervento. “La battaglia contro le nuove dipendenze – ha affermato il Prefetto – non si vince con la repressione da sola, ma con l’educazione, l’informazione, la fiducia e la coesione sociale. Oggi questo convegno ha dimostrato che Varese è una comunità che sa rispondere con intelligenza, responsabilità e unità”.
Un modello di collaborazione educativa e sociale
Il convegno si è concluso tra lunghi applausi e sentiti ringraziamenti. È stato un momento di alta formazione, di riflessione collettiva e di speranza concreta, in cui la scuola ha dimostrato di poter essere luogo di costruzione del sapere e di contrasto attivo alle fragilità del nostro tempo. L’ISIS Newton, l’Università dell’Insubria, la Polizia di Stato, le istituzioni locali e i tanti studenti e cittadini presenti hanno dimostrato che è possibile affrontare temi complessi con rigore, sensibilità e spirito costruttivo. Un esempio virtuoso di come la comunità educante possa fare la differenza, costruendo cultura e prevenzione dal basso, con coraggio e competenza.
Redazione