Il porto sicuro, l’ormeggio protetto, l’unico luogo dove il gioco è allegria, emozione, onore. Benvenuti in Brasile. Cosi’ recita il sito Brasil Futebol. Il sorriso ha il colore verdeoro di Ronaldinho, simbolo di sport-allegria. L’ipocrisia di un ambiente connivente, fatto di nani, ballerine, veline, addetti ai lavori poco addetti, genitori frustrati, ha contribuito a cancellare il significato di gioco dalla denominazione federale del Calcio italiano. Il sorriso è pianto. La gioia, frustrazione. Cancelliamo tutto e ripartiamo dalle praterie del sogno, dagli eroi immacolati, i bambini.

BD747A1D-527C-42CB-8EA5-E4CD05D9F436La magia del gioco, la qualità dell’attività motoria, il valore dell’educazione. Ripartiamo dalla città, dalle proprie radici, da una casa madre come il Franco Ossola, scrigno di stagioni sportive da incanto. Ora, purtroppo, è una sorta di romanzo popolare, tutti parlano e straparlano, pontificano, sputano sentenze, quasi che il Varese sia l’ombelico attorno al quale ruota l’intera vita del Pianeta. Noi guardiamo e passiamo. Noi facciamo ciò che ci riesce meglio, i bambini,   la linfa vitale, il carburante del sogno, la pietra su cui si fonda la Cattedrale biancorossa.

Domenica 8 luglio dalle ore 18 presso il Sintetico dello Stadio Franco Ossola ci divertiremo con OPEN BIMBO, riservato ai bimbi delle Scuole Materne in età dai 3 ai 5 anni, per presentare un’esperienza motoria necessaria e coinvolgente, propedeutica al Gioco del Calcio ed all’attività sportiva. L’invito è per tutti, bambine e bambini, perché i confini esistono solo nelle menti distorte degli addestratori, cultori della vittoria ad ogni costo. La vita insegna ben altro. Il Progetto Bimbo del Varese Calcio è scuola di vita. Il gioco come magia, sorriso, divertimento. Il Calcio come strumento educativo lontano anni luce dalle esasperazioni agonistiche di manovali dell’attività motoria che uccidono le aspettative dei piccoli atleti. E la scommessa di coinvolgere i bimbi della Scuola Materna. Piccoli, certo. Troppo piccoli per coloro che vogliono Campionati ad ogni costo. Ma esempio di gioia dello sport per chi, come noi, , crede che  il recupero della cultura sportiva debba partire da Peter Pan e dall’Isola Che Non C’è. Il campo in erba sintetica dello stadio Franco Ossola di Varese si trasformerà nel galeone di Capitan Red, nave educativa con mini equipaggio, pronto a salpare verso luoghi incantati di gioco, movimento, educazione. Osserviamo i bimbi quando giocano. Felicità, immaginazione, inventiva. Nel gioco realtà e fantasia si confondono influenzandosi. Il bambino impara a conoscere il proprio corpo in funzione dello spazio, del tempo, degli altri e delle regole. Nel gioco il bimbo non finge, non assume atteggiamenti falsi o viziati, ma si esprime nella sua realtà concreta, sviluppa la forma più elementare di intelligenza. L’esperienza motoria è educazione, se ben guidata è la base dell’apprendimento.

La palla è il sussidio didattico più stimolante. Coordinazione, lateralità, agilità, destrezza. E poi i giochi di imitazione, di ruolo, di regole. Il campo e la palestra diventeranno   la casa dei bimbi, familiare come il cortile di casa o la colorata aula dell’asilo. L’educatore non sarà allenatore, sarà amico, maestro, fratello maggiore e la palla, rotonda come il mondo, strumento indispensabile al divertimento, resuscitato e di nuovo colorato, dopo le ingiurie prodotte dagli spigolosi affondi di gente senza scrupoli, riverita nei salotti del potere, anni luce lontana dal cuore dello sport, fantocci con cerchietto ed orecchino teleguidati dai Mangiafuoco del terzo millennio. I Bambini, il loro sguardo vivace, intenso, incantato, spazzerà via i cattivi maestri, dipingerà di gioia un semplice gesto, il gioco della palla. Per tornare a sorridere, come Ronaldinho.

Marco Caccianiga
Responsabile Progetto Bimbo Varese Calcio