Sono il dott. Besnati, risolvo problemi. Alla ricerca del giusto equilibrio in attacco, la Pro Patria ha trovato ieri a Renate il suo cannoniere di riferimento. Bomber Besnati, ineccepibile nel rimettere in bolla lo sventurato Serafino D’Alessandro, arbitro d’emergenza nel senso che il suo malore ha trasformato il “Mario Riboldi” nel set di un provvidenziale E.R. alla brianzola. Prima del cardio thriller c’era però stato anche un tempo di gioco con i nerazzurri locali avanti 1-0. Al netto della mezza porzione di amichevole, le 7 settimane dal raduno e le 2 ancora mancanti all’esordio in campionato (sabato 8 test con la Pro Vercelli), suggeriscono valutazione stato avanzamento lavori biancoblu. Un check in abbozzato in forza delle sole due gare ufficiali sin qui disputate.

Ma tu mi trovi cambiata? Contrariamente alle apparenze, la Pro Patria 2018/2019 è una realtà muta d’accento e di pensiero. Almeno nelle intenzioni e nella prospettiva strategica. Meno giro palla da dietro, più accelerazioni, maggiore propensione alla verticalità, ricerca aggressiva dei tagli degli esterni. Il modulo è sempre il 3-5-2 (o 3-4-1-2). L’interpretazione è però sensibilmente diversa. Quanto questa semplice impressione sia interlocutoria o consolidata lo scopriremo solo nell’imminente avvio di stagione.

Il sinistro della difesa. Bypassando la titolarità tra i pali (4 anni di contratto a Mangano giustificano il ruolo di numero uno, seppur con il 12 sulla schiena), le gerarchie nei 3 dietro sono ancora tutte da sviscerare. Soprattutto per lo slot di centrosinistra dove in queste settimane si sono alternati Lombardoni, Battistini, Boffelli (unico mancino del lotto) e Marcone. Squalificato Zaro, l’alba del campionato tigrotto potrebbe vedere in distinta il trio Molnar/Lombardoni/Battistini.      

Quando Bertoni filava. Premesso che per Javorcic non esistono titolari ma solo “chi gioca di più e chi meno” (sfumatura semantica ma fino ad un certo punto), il sole attorno a cui ruota la mediana bustocca è chiaramente Bertoni. L’ex SudTirol ha qualità indubbie accompagnate a ritmo e fisicità diversi da quelli di cui disponeva Pettarin. Fondamentale in questo senso l’assortimento con gli altri 2 interni che nelle prime uscite sono stati prevalentemente Gazo e Disabato (doubleface nella parte di mezzala e trequartista). Sugli esterni (in attesa di Sanè), si ripartirà da Mora e Galli.

Mastro del ciel. Con 5 attaccanti in rosa i possibili binomi sono 10. Ergo, allo spalatino in panca quest’anno non resta che cimentarsi con il gioco delle coppie. Il punto di (ri)partenza dovrebbe essere ancora il tandem Santana/Le Noci. Ma i 37 anni per entrambi (23 dicembre per il patagonico, 22 gennaio per Beppegol) inducono alla prudenza. Tenuto conto dei possibili 5/6 turni infrasettimanali. L’acquisto di Mastroianni è il grimaldello del New Deal biancoblu. Perché permette quell’upgrade tattico cui si accennava prima. Vedremo quanto la carta di Nando l’Ariete verrà giocata come diversivo a gara in corso o come chiave di volta dal primo minuto.

Giovanni Castiglioni