Carmine Gorrasi, delegato della LND per la FIGC a Roma, è molto soddisfatto per la rielezione di Gabriele Gravina a presidente della FIGC. “Una vittoria che porta anche la firma della Lombardia – attacca Gorrasi -. Siamo riusciti a trascinare diverse regioni che fino a un mese fa erano pronte a sostenere Sibilia. L’operato studiato e messo in pratica col presidente del CR Lombardia Tavecchio ha portato almeno 30 voti in più con realtà come Piemonte, Emilia, parte della Toscana, Molise che si sono allineate a noi. Mi duole dirlo, ma quanto fatto proprio da Sibilia in occasione dell’elezione della presidenza per la LND (era stata tolta la parola proprio al delegato delle Lombardia Gorrasi, ndr) non lo ha sicuramente aiutato”.
Cosa potrà fare ora Gravina per il mondo del calcio dilettanti?
“Penso che sia la persona giusta per far uscire il nostro mondo dalla crisi che sta attraversando. Input per programmi, promesse da rispettare, decisioni da prendere a sostegno dei dilettanti. Da questo punto di vista, Sibilia deve fare, a mio avviso, una grossa riflessione su quello che è successo in Lombardia e che ancora sta succedendo. Da Roma, dalla LND, sono arrivati di nuovo altri attacchi e questo non è accettabile per una regione come la nostra che ha numeri decisamente importanti”.

Capitolo Eccellenza: siamo pronti per la ripartenza?
“In questi giorni ho letto tante fake news, tante ipotesi e tanti proclami. La realtà è che fino a quando non si fosse eletto il presidente nessuna decisione poteva essere presa. Lunedì (1 marzo, ndr), in occasione del Consiglio Federale, si potrà valutare che scelta prendere e cosa fare. La volontà è quella di far riprendere il campionato anche se l’evoluzione della pandemia di queste ultime settimane non aiuta con tutte le varianti che creano apprensione e complicazioni. Quello che è scontato è che per poter riprendere bisognerà adeguarsi ai protocolli in vigore ora per la Serie D. La cosa positiva è che questa ripresa potrebbe essere usata come test per la prossima stagione”.
In che senso: come potrebbe questo scorcio di stagione del campionato di Eccellenza aiutare a programmare il futuro?
“Non vedo una risoluzione del problema Covid a breve, quindi se pensiamo che il mondo del calcio da settembre in poi possa ripartire bisogna pensarci ora. Valutare come i protocolli possono essere applicati in realtà come quelle dell’Eccellenza può aiutarci a capire quali dover poi adottare dalla Promozione in giù tenendo conto delle diverse disponibilità economiche e organizzativa man mano che si scende di categoria”.
Impensabile pensare quindi una ripresa per il resto del mondo del calcio in questa stagione?
“Assolutamente sì, impensabile. Ritengo, facendo seguito a quello che ti ho detto poco fa, che dobbiamo concentrarci su come programmare la stagione 2021/22, consapevoli del fatto che dobbiamo convivere con il Covid perchè non sarà sicuramente sconfitto. Dobbiamo pensare a protocolli da attuare in modo che tutti possano riprendere a giocare e ogni società dovrà mettere nel budget una nuova voce: prevenzione covid. Dovrà tagliare qualche costo per poter sostenere quelli di prevenzione e di attuazione del protocollo. La Federazione deve dare una grossa mano, ma le società dovranno intervenire direttamente”.

Un segnale confortante arriva dal mondo dei giovani: quasi tutte le società hanno ripreso ad allenarsi
“Davvero un bel segnale e, soprattutto, un’opera che ritengo socialmente utile, quasi fondamentale. Parlare di allenamenti di calcio è quasi un eufemismo per come possono essere svolti in questo momento, ma è giusto così. E’ bello vedere tornare i ragazzi, vederli insieme che socializzano e si divertono. Quello che mi fa molto piacere è anche come tutte le società con cui ho parlato e che mi è capitato di vedere anche in prima persona stanno rispettando le direttive con la massima attenzione per la sicurezza di tutti. Solo così, piano, piano potremmo riprenderci il nostro calcio”.

Michele Marocco

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