Se ripensiamo ai mesi appena trascorsi, scorrono davanti agli occhi tanti momenti di incertezza in cui era davvero difficile capire se la stagione 2020-2021 sarebbe stata letteralmente archiviata in tutte le categorie sotto la D o se almeno l’Eccellenza avrebbe potuto calcare di nuovo i terreni di gioco. Il Gavirate è un ottimo esempio di società che si è sempre dichiarata favorevole al ritorno in campo, visto come un segnale positivo di ripartenza, anche e soprattutto in ottica futura per valutare come affrontare calcisticamente il prossimo anno. Ora che la ripresa è finalmente ufficiale, al Vittore Annessi ci si prepara, sebbene ancora individualmente, per il primo fischio d’inizio, che vibrerà nell’aria sei mesi dopo l’ultima partita disputata in data 11 ottobre, quel 3-2 contro la Calvairate che per i rossoblu era stata la prima vittoria da neopromossa in Eccellenza.
Tra tre settimane si ripartirà da zero, con un girone ridimensionato che vedrà naturalmente insieme le quattro squadre della nostra provincia (Gavirate, Sestese, Varesina e Vergiatese). In generale, tra le 33 società partecipanti, le reazioni a questo format sono state variegate e non è mancata qualche voce di disappunto. Considerando il momento che stiamo attraversando, il presidente Massimo Foghinazzi si dichiara d’accordo con quanto deciso dal CRL.

Dobbiamo capire il periodo e adeguarci al sistema, perché è già tanto avere questa possibilità di giocare. Le 33 società che hanno deciso di ripartire sono dislocate in tutta Lombardia e penso che probabilmente siano stati fatti tre gironi anche per non fare spostare più di tanto le squadre e giocare il più vicino possibile. Secondo il mio punto di vista, è un discorso accettabile. Ovvio che per qualcuno può non andare bene, ma parliamoci chiaro, l’importante è giocare e se si è favorevoli alla ripartenza, bisogna adattarsi ai format proposti. Iniziamo ad aprile e dobbiamo finire entro giugno, inclusi eventuali recuperi. Per me non ci sono problemi e sono contento così. Fare due gironi avrebbe significato andare a intensificare il calendario e anche in quel caso non sarebbe mai stato come un campionato di 30 partite”. 

Con appena due mesi di calcio, dopotutto, ogni singola partita diventa ancora più pesante e fare pronostici un po’ più complicato. “Con questo nuovo format, chi parte bene è quasi arrivato al traguardo -afferma il presidente-. In quelle dieci partite ci sarà chi merita di salire in Serie D, ma poi magari la fortuna conterà un po’ di più rispetto a un campionato lungo. Il fatto è che più partite ci sono, più sono i valori in campo ad incidere e un po’ meno la fortuna; con meno partite, i valori in campo sono sempre importanti, ma lo è anche la fortuna. In un campionato del genere, se giochi bene tre partite, è quasi fatta. Se sbagli tre partite, non hai margini di recupero, ma non essendoci le retrocessioni cadi sempre in piedi. Il nostro obiettivo sarà di entrare in campo per vincere tutte le partite, poi magari arriveremo ultimi, ma la mentalità deve essere quella. Più di una volta ho visto l’ultima in classifica vincere contro la prima e nel calcio tutto è possibile. A ogni modo, penso che la favorita sia sicuramente la Varesina”. 

Per quanto concerne il lato più pratico della questione ripartenza, ovvero l’adozione del protocollo vigente in Serie D e la conseguente proposta di convenzione con FederLab, continua così Foghinazzi: “Anche sotto questo aspetto va bene, sperando che poi ci venga riconosciuto un contributo, perché è vero che i prezzi così sono ridotti, ma dovendo fare una trentina di tamponi a settimana, la spesa non sarà comunque trascurabile”.

A questo riguardo, per il momento, non ci sono stati ulteriori chiarimenti e si resta in attesa di nuove notizie, così come della pubblicazione del calendario. Nel frattempo, il Gavirate ha iniziato a muoversi sul mercato per rinforzare la rosa: dopo le attente valutazioni del caso, nei prossimi giorni potrebbero essere resi ufficiali i nomi dei nuovi innesti nei vari reparti.

Silvia Alabardi

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