La sconfitta casalinga contro il Derthona ha calato il sipario sulla prima stagione del Città di Varese in Serie D, ma per la società biancorossa è già tempo di pensare alla prossima.

Di lavoro da fare ce n’è tanto in vista di settembre e non solo per quanto riguarda la Prima Squadra: dalla strutturazione del Settore Giovanile (open day domenica 4 luglio al “Franco Ossola”) alla realizzazione del nuovo Centro Sportivo delle Bustecche, senza dimenticare il discorso dell’antistadio, Amirante e compagnia dovranno passare un’estate decisamente piena.

Ma, inevitabilmente, l’estate coincide con il calciomercato ed è proprio questo l’argomento che terrà banco per i prossimi mesi. Che Città di Varese vedremo la prossima stagione? Per rispondere a questa domanda bisognerebbe innanzitutto sciogliere alcuni interrogativi a cominciare dall’area tecnica. Gianni Califano e Andrea Scandola (in sinergia, forse non troppa, con i mister, David Sassarini in primis) non sono riusciti a costruire la squadra vincente che i tifosi si aspettavano per colpa di idee e conoscenze diverse che non hanno mai portato alla giusta amalgama

Se la prima testa a cadere era stata proprio quella dell’allenatore spezzino, adesso tocca a loro: Scandola ha già salutato i biancorossi e anche l’annuncio dell’addio di Califano sembra nell’aria. Il consulente di mercato ha provato a bilanciare la costruzione della squadra al portare avanti la sua attività Winners Management (di cui è co-fondatore) e nel divorzio dai biancorossi ha indubbiamente pesato il fatto di non esser riuscito a portare a Varese nomi di rilievo da lui gestiti (vedi Chessa). Anche il ds non è mai riuscito a conquistare l’amore dei tifosi allestendo una squadra “poco varesina” e l’aver aggiustato il tiro nel mercato invernale non sembra sufficiente a garantirgli la riconferma.

L’indiscrezione del ritorno di Alessandro Merlin (nella foto a sinistra) prende dunque sempre più piede seppur con delle riserve. L’arrivo di Ezio Rossi ha dato un deciso colpo di spugna alla squadra costruita dal trio Califano-Scandola-Sassarini e il mercato di riparazione ha seguito (non in toto) le indicazioni del tecnico torinese. Ciò significa che Rossi resterà a Varese anche per la prossima stagione con la promessa, però, di un ruolo manageriale di primissimo livello: il calciomercato si farà seguendo le sue indicazioni.

I contatti tra Merlin e la società biancorossa ci sono stati, e continuano tutt’ora, ma devono ancora essere definiti gli ultimi passaggi. L’ex ds biancorosso è pronto a ritornare sul treno Varese anche se, molto probabilmente, con un ruolo da “subordinato”: non a caso il primo nome presentato da Merlin per la prossima stagione, un difensore, è già stato scartato. In poche parole il mercato del Città di Varese dovrà seguire la famosa lista di mister Rossi. Del gruppo attuale il tecnico ha intenzione di riconfermarne una decina, mentre tre o quattro sono in dubbio; tutti gli altri (tra cui Otelè che giovedì scorso ha già salutato i compagni) lasceranno la squadra.

Il nuovo Città di Varese ripartirà dal capitano Donato Disabato e da Francesco Gazo, due perni del centrocampo che impersonano l’essere varesino meglio di chiunque altro. A loro si uniranno i tre centrali di difesa Francesco Mapelli, Gianluca Parpinel e Gabriele Quitadamo, oltre a Yuri Giugno ed Emanuele Marcaletti che, prima dei rispettivi infortuni, avevano ben impressionato mister Rossi. Davanti si ripartirà da Alessandro Capelli (miglior marcatore stagionale con 8 gol) e Besmir Balla, cui potrebbe far compagnia Elios Minaj: l’attaccante greco ha dimostrato di avere le potenzialità per diventare un gran giocatore, ma sulla sua permanenza a Varese c’è un grosso punto interrogativo. Punti di domanda che aleggiano anche intorno ad Alessandro Rinaldi e Andrea Repossi: sulla loro qualità non si discute, ma le loro condizioni post infortunio dovranno essere valutate attentamente. Anche Giovanni Scampini e Manuel Romeo sono stati frenati dai tanti infortuni, ma per loro il futuro sembra essere lontano da Varese così come quello di Giulio Ebagua e di tutti gli altri.

Infine, Amadou Fall, portiere gioiellino classe ’05, resterà per diventare titolare nella Juniores, mentre anche Ovidijus Siaulys (migliore in campo domenica) vorrebbe guadagnarsi la riconferma. Il “problema”, per il lituano classe ‘99, è che Rossi vuole affidare la porta del Città di Varese ad un profilo esperto; nulla vieta a Siaulys di restare e giocarsi il posto da titolare.

Se l’intenzione di Rossi è quella di proseguire con la difesa a tre servirà necessariamente almeno un altro centrale di livello e il primo nome sul taccuino (già cercato a gennaio) è quello di Nicola Cintoi: il difensore classe ’90 del Casale è sempre stato titolare con un gran rendimento, ma non ha disputato le ultime partite a causa di un infortunio. Anche per il reparto offensivo si guarda in Piemonte, a Bra, e il desiderio numero uno risponde al nome di Olger Merkaj (18 gol quest’anno) per cui mister Rossi, a microfoni spenti, ha dimostrato un debole nel post partita Varese-Bra. Oltre a loro serviranno anche tanti altri nomi per rinforzare una rosa che l’anno prossimo vorrà puntare a ben altri lidi. Se Alessandro Merlin sarà effettivamente il nuovo ds, dovrà quindi lavorare a stretto contatto con Rossi impegnandosi ad esaudire le sue richieste.

Per farlo, tuttavia, servono garanzie economiche e sarà quindi fondamentale capire le intenzioni di Filippo Lo Pinto (nella foto a destra), da ieri non più vicepresidente del Varese. L’energico imprenditore si è rivelato estremamente prezioso nella gestione commerciale degli sponsor e, cosa più importante, nel garantire un costante afflusso di liquidità. La sua passione per i colori biancorossi non è mai venuta meno, anche se il rapporto con Stefano Amirante non sembra essere dei migliori: “Per fortuna la pandemia sta finendoci spiega l’ex vicepresidentee posso riprendere al 100% con il mio lavoro che mi porterà a viaggiare parecchio. Di conseguenza non potrò più stare direttamente al seguito della squadra e, siccome metto sempre anima e corpo in ciò che faccio, preferisco “defilarmi”; in ogni caso, il mio apporto ci sarà sempre, seppur in maniera inferiore rispetto a quest’anno“.

Toccherà quindi ad Antonio Rosati, colui che ha avvicinato proprio Lo Pinto al Varese, trovare un “nuovo Lo Pinto” in grado di far lievitare il budget di mercato da mettere a disposizione per la costruzione della nuova squadra. Ogni risposta a tempo debito, ma la stagione appena conclusa ha insegnato una lezione importante al Varese: prima si costruisce la squadra, prima si può lavorare sul gruppo. L’estate del Città di Varese non è ancora cominciata ma, di fatto, è già entrata nel vivo.

Matteo Carraro

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