Il Città di Varese nella città di Varese. Com’è giusto che sia, come avrebbe sempre dovuto essere. Oggi, 23 novembre 2021, è un giorno destinato ad entrare nella storia della società biancorossa: per la prima volta dall’inizio della nuova era targata Amirante-Pertile, la squadra bosina torna ad allenarsi in città, a Varese, cominciando ad usufruire del Centro Sportivo delle Bustecche.

I lavori, come anticipato nelle scorse settimane, non sono ancora stati ultimati del tutto (spogliatoi e tribune dovrebbero essere pronti per la prossima primavera) ma il terreno in sintetico è perfettamente utilizzabile ed è già stato inaugurato domenica mattina dall’Under15, prima squadra biancorossa a svolgere una seduta di allenamento alle Bustecche.

Questo pomeriggio, però, è stata la volta della Prima Squadra. Galvanizzati dalla vittoriosa trasferta di Bra, i calciatori del Città di Varese agli ordini di Ezio Rossi e Neto Pereira hanno varcato i cancelli delle Bustecche calpestando per la prima volta il manto in sintetico che impareranno ben presto a conoscere.

Tanti sorrisi in campo, tanta determinazione, tanta voglia di fare, ma… poca comunicazione. Il problema, ravvisato a più riprese da tanti supporter biancorossi nelle settimane precedenti, si è riproposto quest’oggi: praticamente nessuno sapeva che il Città di Varese si era congedato dal Centro Sportivo di Albizzate per spostarsi alle Bustecche, ovvero quel luogo, quasi sacro, tanto desiderato e coccolato fin dal primo giorno della nuova avventura biancorossa.

Un traguardo del genere avrebbe meritato ben altra celebrazione e, ne siamo certi, in questo fresco pomeriggio di novembre i tifosi avrebbero risposto presente seguendo l’allenamento della squadra dall’inizio alla fine, festeggiando l’evento con cori e applausi interminabili. E poco importa se gli spogliatoi non sono ancora pronti o se le tribune sono inagibili: la notizia è che il Varese è tornato a Varese e ai cuori biancorossi basta questo. Ad un tifoso è sufficiente avere un campo (perfetto) dove vedere i propri beniamini allenarsi, avere una rete a cui aggrapparsi per non perdersi nemmeno un istante del primo allenamento in città e respirare quell’atmosfera che a Varese mancava da anni.

La società ha tuttavia optato per una scelta diversa che, condivisibile o meno, va comunque rispettata. Felici ed emozionati al tempo stesso, non appena scoperto della presenza del Varese alle Bustecche, ci siamo avvicinati al terreno di gioco: dopo un’incomprensione con la società (la dirigenza era convinta che volessimo entrare in campo) abbiamo potuto documentare la seduta d’allenamento. Al termine di una serie di esercizi aerobici, i biancorossi hanno cominciato a lavorare col pallone per poi passare alla classica partitella d’allenamento; in chiusura, spazio per la corsa (tanta) in modo da sempre più benzina nelle gambe anche perché domenica prossima al “Franco Ossola” contro la Sanremese di energia ne servirà in abbondanza.

Parallelamente all’allenamento, sul tappeto di foglie tra il campo e gli spogliatoi utilizzabili (quelli dietro la pista di skateboard, per intenderci), abbiamo incontrato il presidente Stefano Amirante che, dopo aver parlato alla squadra, ci ha motivato le scelte della società. “Oggi compiamo un primo piccolo grande passo allenandoci qui alle Bustecche – esordisce il numero uno biancorosso – e di sicuro non sarà l’ultimo. C’è però ancora tanto lavoro da fare e sarò soddisfatto solo quando il Centro Sportivo sarà ultimato e pienamente operativo. Come mai non l’abbiamo comunicato? Perché non ce n’era bisogno: noi, per politica societaria, siamo votati alla trasparenza e comunichiamo le cose solo nel momento in cui le facciamo. Se avessi detto che da martedì ci fossimo allenati qui e, per qualche imprevisto, non fosse stato così sarebbe venuto giù il finimondo. Percepisco intorno al Varese un clima poco sereno da parte della stampa, quasi come se la priorità fosse avere qualche click in più piuttosto che il bene della squadra: in quanto Città di Varese vogliamo staccarci dalle precedenti gestioni e, come abbiamo sempre proclamato, parliamo solo nel momento in cui ci sono i fatti concreti“.

Che ci siano state, ci siano, e ci saranno (com’è giusto che sia), differenti vedute tra le parti, è un fattore che la società biancorossa doveva tenere in conto fin dall’inizio. In quanto stampa e in quanto liberi di manifestare il nostro diritto alla critica, ci sentiamo in possesso della facoltà di muovere un appunto alla gestione della comunicazione da parte della società Città di Varese. Viceversa, la società è altrettanto libera di manifestare il proprio disappunto nei confronti della stampa (evitando però di fare di tutta l’erba un fascio). Una cosa, però, deve esser certa: il bene della squadra viene sempre prima di tutto, perché se il Città di Varese vince tutta la città di Varese è contenta.

Matteo Carraro
Foto e Video Simone Canil

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