Varese Sport in questa delicata giornata ha deciso di fare squadra, rinnovando il suo impegno contro la violenza di genere. È ben noto anche dai dati ISTAT che il numero delle vittime e le forme della violenza siano, purtroppo, in costante crescita anno dopo anno. Questo fenomeno incontrollato è una piaga che segna indelebilmente le donne di tutto il mondo. È importante sottolineare, però, che sono da punire egualmente tutte le forme di violenza, anche quelle generate sul sesso maschile.
1522 è il numero gratuito, attivo 24 su 24 da chiamare se si è vittime di violenze o stalking; un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità

A dire “NO alla violenza sulle donne” in questi giorni si sono mobilitati comuni, associazioni, scuole, privati e sono scese in campo anche donne e ragazze del mondo sportivo varesino, mettendoci non solo la voce ma anche la faccia, parlando di ciò che è e di ciò che invece, dovrebbe essere normale.
Donne che sostengono le donne: abbiamo fatto loro alcune domande, ma il senso di ingiustizia e di tristezza portata da questo argomento, le ha spronate ad aprirsi esaltando quanto ancora nel 2022, in un paese evoluto come il nostro, siano frequenti le violenze e quanto ancora si debba lavorare per ottenere la giustizia meritata.

ELISA DE BERNARDI – Ufficio stampa Castanese

“Purtroppo in Italia la strada da fare è ancora molta per arrivare all’ideale di uguaglianza di genere. Le donne vengono stigmatizzate da quelle che possiamo chiamare vere e proprie violenze e anche nello sport è frequente il fenomeno. Molti sono i comportamenti che velano un puro e sporco maschilismo: preferenze, disapprovazione, sguardi inopportuni. Le donne sono sempre un passo dietro, in tutti i campi, mai completamente all’altezza, distraggono, incitano a…
Talentuose sì, ma MAI COME UN UOMO: un aspetto psicologico, narcisistico, che ci piega, ma noi donne siamo forti più di quanto si pensi. Il mio mondo è quello del calcio e da questo punto di vista, far parte di un gruppo come una squadra, aiuta a sentirsi meno emarginati e ci si divide il peso delle ingiustizie. Ho combattuto più volte mettendoci la faccia, con progetti e iniziative che spesso non hanno avuto i risultati ambiti. Una GRANDE SCONFITTA.
Non scenderò a compromessi, non mi volterò mai dall’altra parte, facendo finta di nulla; sono orgogliosa di esser chiamata Presidente o Avvocato, perché non sarà mai la mia declinazione al maschile il metro del mio essere donna e della mia femminilità”.

VERONICA SCHIEPPATI – Ala Pivot Pallacanestro Femminile Varese

“L’impegno che mettiamo oggi nel sensibilizzare dovrebbe esserci sempre: è utile e giusto ribadire l’importanza e la delicatezza di questi temi perchè bisogna sempre promuovere iniziative e sensibilizzare a fare un passo in più. La violenza sulle donne, ma su qualsiasi essere vivente è, purtroppo, ancora un grosso male da estirpare e non può esser tollerato né oggi né mai. Io voglio dire STOP ALLA VIOLENZA!”.

FEDERICA CESARINI – Campionessa olimpica di canottaggio

“Come sappiamo la violenza sulle donne non ha mai avuto limiti né confini geografici culturali o di status sociali. Finché si cade nell’errore di commettere atti del genere non ci potrà mai essere né sviluppo sociale né pace: RIMARREMO ARRETRATI. Credo che impegnarsi a sensibilizzare serva molto, incoraggia le donne a denunciare e scoraggia gli uomini a commetter violenza; tutti possano cambiare, ma a tal proposito la mia speranza va ai giovani uomini di oggi e del domani, augurandomi che mirino ad essere migliori”.

MARIELLA LAMONICA, caporedattrice varesesport.com

“Quello che non sopporto nel 2022 è la superficialità nel credere che la violenza sulla donne, ma in generale, sia solo lo schiaffo, il pugno o il graffio. Sono i commenti per una gonna corta, le voci per qualche kg in più, gli sguardi supponenti, i pettegolezzi di ogni genere che stigmatizzano la donna e non la faranno sentire mai abbastanza. VIOLENZA È MOLTO DI PIÙ! Lavoro nel mondo del calcio da 15 anni e ci vivo da sempre, ma non posso dire non aver subito violenza come per esempio “Perché è una donna a commentare una partita di calcio?!“, forse il più banale, eppure è ridondante nelle mie orecchie. Le donne sono forti, ma purtroppo immagazziniamo e finiamo per convivere a lungo con molte paure e mi piacerebbe un giorno, che questa giornata finisse nel dimenticatoio, perché varrebbe a dire che non ci sarebbe più bisogno di ricordare quanto una donna abbia subito”.

LE RAGAZZE FROST FAIRIES – Pattinaggio sincronizzato su ghiaccio

“Parlare di violenza sulle donne o violenza di genere significa ledere la dignità sia dal punto di vista fisico che psicologico e riteniamo che tutto ciò non sia umanamente corretto: a tutti dovrebbe esser garantito il DIRITTO ALLA DIGNITÀ e il vero cambiamento dovrebbe essere a livello culturale. Lo sport può essere uno strumento contro la violenza e la discriminazione, perché la cultura sportiva fa crescere non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale. Si insegna l’educazione, il rispetto e la gestione delle emozioni, il concetto di collaborazione, condivisione e amicizia, creando così un luogo dove sentirsi al sicuro. Non possiamo negare che anche in questo mondo sia presente la violenza, la discriminazione e la disuguaglianza: basti vedere l’ultimo caso nella ginnastica ritmica, ma ci auguriamo che le società sportive migliorino da questo punto di vista, creando luoghi nei quali tutti possano sentirsi al sicuro. Non deve più passare il messaggio che la vittima sia in qualche modo colpevole e deve esserci più supporto perché le vittime, spesso, non vengono credute. Secondo noi il problema deve essere risolto a livello culturale e sociale”.

GAIA BARBINI – attaccante Azalee Solbiatese

“La violenza sulle donne è un gesto spregevole e meschino, che è perpretato da un individuo crudele che solo fisicamente è più forte della vittima. Secondo me, purtroppo, non si potranno mai sconfiggere definitivamente le violenze, ma si devono contrastare con ogni mezzo, ribellandosi e denunciando senza nascondersi o sentirsi sole.
Lo sport  potrebbe sensibilizzare maggiormente l’argomento, dando segnali più forti e decisi, organizzando più eventi a tema, così da incoraggiare le donne che hanno paura ad esporsi.
Sin da piccole ci insegnano che per avere successo la strada è ardua, ma in un ambiente sano, con un gruppo ben formato, ci si può sentire protette confidandosi senza paure o timori. Vorrei concludere dicendo che noi donne siamo forti, ma siamo ancor più forti quando siamo INSIEME e UNITE. Nessuno può permettersi di rovinare la nostra vita e/o la nostra felicità. Come dice una delle mie canzoni preferite: “Come fai a rovinare la vita a una donna se in fondo, è grazie a una donna se sei al mondo?”

Ringraziamo tutte queste ragazze per aver contribuito in modo esemplare e per concludere vi ricordiamo il flash mob “DiMostro amore” organizzato dall’Arci Sport Cassano domenica 27 novembre: ritrovo alle 10.45 in piazza Libertà a Cassano Magnago; una giornata di Sport, arte, spettacolo e buon cibo contro la violenza sulle donne.

Enevia Apa

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