Che il Città di Varese abbia tradito le aspettative dei tifosi (ma non solo) è un dato di fatto e non c’è quasi bisogno di ribadirlo. Il quindicesimo posto con appena 16 punti frutto di 20 gol fatti e 31 al passivo (la peggior difesa) collocano i biancorossi in piena zona playout e l’obiettivo stagionale è pertanto stato rimodulato dal lottare per vincere il campionato al lottare per la mantenere la categoria.

Al giro di boa di una stagione fin qui deludente e “arricchita” (si fa per dire) da politiche societarie che hanno portato ad un radicale rivoluzionamento della rosa (in meglio o in peggio lo dirà il girone di ritorno) è comunque tempo di bilanci e non può mancare il classico Pagellone. Cominciamo quest’oggi da portieri e difensori, per proseguire domani con centrocampisti e attaccanti, inaugurando infine il 2023 con staff e dirigenza.

PORTIERI

Leonardo Maria Moleri – 6

Si era presentato al pubblico di Varese nel modo migliore: esordio in Coppa Italia nel derby contro il Legnano e ultimo rigore parato a Cosentino per sancire il passaggio del turno dei biancorossi. Quel giorno ci si aspettava una stagione ben diversa da parte di tutto il Varese e il primo a pagarne è stato proprio lui: il gigante di quasi due metri scuola Milan ha dimostrato qualità indiscutibili (c’è però da lavorare sulla personalità e sull’autorità da dimostrare in campo) togliendo le castagne dal fuoco in parecchie situazioni spiacevoli. Al netto di qualche giro a vuoto, ha fatto il possibile per salvare il salvabile a fronte di una disastrosa fase difensiva: le statistiche parlano però di 25 gol incassati in 14 partite di campionato con solo un clean sheet a Desenzano (cui si aggiungono le due partite di Coppa Italia a rete inviolata contro Legnano e Franciacorta). Un portiere fa miracoli, ma non può farli in eterno. Sfortunato

Elia Priori – 5.5

A inizio anno doveva essere lui il titolare (con un 2004 come riserva). L’arrivo di Moleri ha scombussolato i piani, ma mister Porro ha comunque provato a dargli fiducia lanciandolo titolare alla quarta giornata contro la Casatese: un ottimo esordio (0-0 in casa dei lecchesi condito da almeno un paio di salvataggi), poi lo sfortunato autogol e il fallo da rigore contro la Real Calepina lo hanno destabilizzato. Alla prima di De Paola un derby da incubo contro la Varesina e da lì è stato relegato in panchina fino alla Coppa Italia: prestazione ordinata contro il Franciacorta, prima di tre sviste nel finale che hanno rischiato di compromettere il match. Rimandato

DIFENSORI

Francesco Mapelli – 6.5

Che dire? Ad agosto era a tutti gli effetti una certezza del Città di Varese e vederlo messo fuori rosa ancor prima dell’inizio del mercato invernale ha sicuramente fatto scalpore. La società, nella persona di Stefano Amirante, ha sottolineato di aver agito solo ed esclusivamente nell’interesse del giocatore che non stava rendendo secondo le aspettative: è così? Sicuramente il rendimento di Mapelli e di altri senatori (così come quello di tutta la squadra) non era certo ai livelli che i tifosi si aspettavano, ma essere etichettato (insieme a Disabato) come il responsabile numero uno del fallimento stagionale del Varese è quanto di più ingiusto si potesse fare. In undici partite di campionato l’ex vicecapitano biancorosso aveva già segnato tre gol e, al netto degli errori commessi in fase difensiva, dava l’idea di poter riprendere le redini della squadra; non gli è stato permesso e il passaggio al Legnano è stata una naturale conseguenza del trattamento riservato. Il centrale classe ’97 ha sempre avuto a cuore i colori biancorossi e i tifosi si sono schiarati con lui; la società ha preferito agire diversamente. Tradito

Giovanni Foschiani – 6

Gira e rigira si dimostra una costante di questa squadra: forse non spiccherà in maniera clamorosa e qualche errorino continuerà a commetterlo, ma risulta sempre ordinato in ogni giocata. Più volte si è ripetuto come manchi di sana cattiveria agonistica (e in parte è vero), eppure le sue sovrapposizioni non mancano mai e dai suoi piedi nascono spesso cross interessanti (due assist). A questo si aggiunge un buon senso della posizione e un’adeguata capacità di leggere le situazioni che, ad esempio, lo hanno portato a segnare all’esordio contro l’Alcione. Qualche basso e qualche alto per il classe ’03 che è ormai una garanzia del Varese. Efficace

Gabriele Premoli – 6

Centrale di difesa? Terzino? Esterno di centrocampo? Mediano? Mezzala? Non si sa, anche perché ormai ha giocato quasi tutti i ruoli. Non è una critica, ma un elogio: pur non brillando con continuità, il jolly classe ’98 (che era un perno stabile della squadra di Ezio Rossi) ha sempre dato il massimo in ogni ruolo sacrificandosi per sopperire alle defezioni della rosa (o del momento). Aspetto che, a quanto pare, non sembra esser stato riconosciuto da una società che non ha esitato a dargli il benservito; trattamento non certo gradito dal difensore che si è sfogato sui social prima di approdare al Fossano. Abbandonato

Alessandro Rossi – 6

Appena arrivato si è preteso subito che sostituisse un giocatore come Mapelli che, di fatto, ha scritto la storia del Città di Varese in Serie D. Ci vuole pazienza, considerando che il centrale classe ’94 è arrivato a Varese dopo la cocente delusione di Casale e è stato immediatamente catapultato in campo in un contesto per lui nuovo. Non ha sfigurato, anche se qualche svista c’è stata, ma (considerando anche il difficile ambientamento extra-campo) non si può non dargli qualche attenuata: Rossi è una garanzia di questa categoria e avrà il tempo per dimostrarlo anche in biancorosso. In ambientamento

Nicolò Battistella – 5.5

La volontà non gli è mai mancata, ma è chiaro che è difficile entrare in un contesto del genere e non farsi travolgere dagli eventi. Non a caso il classe ’04 paga dazio contro la Real Calepina e contro il Breno. Da lì sembra perdere fiducia in sé stesso: pur entrando con spirito propositivo (vedi contro il Franciacorta in campionato) viene condizionato dal trend negativo oppure (vedi contro il Franciacorta in Coppa) gioca con troppa insicurezza. Vittima delle circostanze

Mattia Monticone – 5.5

A proposito di vittime delle circostanze. Il centrale classe ’94 aveva iniziato la stagione come perno centrale di un reparto che lo scorso anno si era dimostrato estremamente solido ma, senza un adeguata fase difensiva di squadra, la difesa biancorossa ha faticato fin dall’inizio. Poi il cambio di allenatore, il cambio modulo, i tagli alla rosa e si è ritrovato al braccio la fascia da capitano di una squadra allo sbaraglio. Ha fatto il possibile dando il massimo in ogni partita e solo per questo meriterebbe la sufficienza, ma sa anche lui che per meritarsela pienamente (con gli interessi) ci sono altre 17 partite per dimostrare il suo valore e quello del Varese. Spaesato

Nicolas Truosolo – 5.5

Si potrebbe quasi definire croce e delizia: 13 presenze in campionato e tre in coppa per il classe ’04 che dovrebbe essere il padrone della fascia sinistra (anche se la panchina di Lumezzane a scapito di Parpinel sa di bocciatura). Nel complesso ha dimostrato di avere un’ottima gamba e un eccellente sinistro, ma a livello tattico risulta ancora troppo indisciplinato e deve imparare meglio a leggere i tagli con cui è stato sorpreso più volte dagli attacchi avversari. Emblematica la partita contro la Folgore Caratese: da un suo colossale errore nasce il vantaggio brianzolo, ma è lui stesso su punizione (bravo e fortunato) a riaprire il match. A questo si aggiunge anche l’assist per il gol vittoria di Piraccini in Coppa Italia contro la Varesina, ma è chiaro che ci s aspetta di più dall’esterno scuola Atalanta. Acerbo

Gianluca Parpinel – 5

Un avvio da incubo: spesso fuori posizione e apparentemente fuori anche dal gioco con errori davvero grossolani per un giocatore che negli anni precedenti aveva abituato a ben altri standard. Poi qualche timido passo avanti c’è stato anche se siamo ben lontani dai suoi livelli; nell’ultima partita De Paola l’ha provato terzino sinistro, ma l’esperimento non sembra essere andato a buon fine. Le qualità ci sono, il piede anche: deve solo resettare mentalmente e rialzare la testa. Da ritrovare

Filippo Boni – NG

Il suo arrivo in estate aveva destato qualche perplessità non tanto per le sue qualità, quanto per il suo inserimento in un reparto già in abbondanza. Non a caso è riuscito ad assaporare il campo solo per 16 minuti contro il Legnano e per poco meno di mezz’ora contro la Real Calepina; poi, proprio nel momento in cui sembrava poter trovare spazio (buona prestazione da titolare contro la Varesina in Coppa Italia) è arrivato un infortunio che lo ha tenuto fuori fino ad oggi. In cerca di riscatto

Nicolò Gremi – NG

Arrivato per dare un’alternativa sulla corsia di destra a Foschiani, un problema muscolare lo ha subito messo fuori dai giochi e, risolto l’acciacco, non ha mai avuto modo di scendere in campo. Classe ’04 e buone prospettive, ma tutte da dimostrare. Oggetto misterioso

Emanuele Marcaletti – NG

La sufficienza se la meriterebbe eccome, visto che nelle sei occasioni in cui è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente; troppo poco, però, per dare un giudizio oggettivo. La sua avventura in biancorosso è terminata nel silenzio con il passaggio al Gozzano nemmeno annunciato dalla società: come minimo avrebbe meritato un diverso trattamento e, soprattutto, avrebbe meritato qualche chance in più per dimostrare il suo valore. Uno con quella gamba (e quel mancino) avrebbe fatto comodo sulla corsia considerando che, essendo un ’02, poteva risultare utile anche nelle rotazioni under. Sacrificato

Matteo Carraro

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